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Si scrive ‘Olimpia Milano’, si legge ‘Vincente’

Creato il 03 novembre 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

Si scrive ‘Olimpia Milano’, si legge ‘Vincente’Provate ad immaginare un aggettivo da accostare alla squadra ‘Olimpia Milano’. Uno solo, secco e calzante. A dir la verità non ci si mette così tanto: vincente. La Milano del basket è, per antonomasia, sinonimo di vittorie e soddisfazioni. Ce lo racconta la storia; 25 campionati e 3 delle vecchie Coppe Campioni. Ce lo raccontano le pressioni a cui, giornalmente, sono sottoposti i giocatori che vestono di bianco e di rosso. L’Olimpia è un po’ per tutti la Signora della pallacanestro. Quando sei un cestista con indosso quella maglia e varchi le porte del Forum d’Assago o di qualsiasi altro palazzetto d’Europa, sai già qual è il tuo obiettivo: vincere.

Lo sanno bene i tifosi, lo sanno i giocatori. Ma quest’anno, l’ennesima stagione di rinnovamento, sembra l’abbia capito l’intera società che, per l’occasione, ha cambiato il nome, o per meglio dire, la sponsorizzazione. Emporio Armani (EA) e non più Armani Jeans (AJ). Son tanti i top player approdati nella squadra di Giorgio Armani; dall’ex Montepaschi Malik Hairston, passando per gli americani Omar Cook e Drew Nicholas, e finendo ai due greci Fotsis e Bourousis. Mancava la ciliegina sulla torta. E allora ecco

Si scrive ‘Olimpia Milano’, si legge ‘Vincente’
arrivare il ‘figliol prodigo’, Danilo Gallinari, o più semplicemente ‘Il Gallo’! Il tutto diretto da un coach d’esperienza, seppur relativamente giovane, come Sergio Scariolo.

L’Olimpia ha iniziato la stagione in sordina, quasi sonnecchiando, contro una rivale storica, la Cimberio Varese, un tempo chiamata Ignis ed avversaria in tante sfide scudetto. Ci ha messo poco, però,  a capire quant’era grande il suo potenziale, vincendo e convincendo sin dall’esordio casalingo. Stesso finale nella prima di Euroleague, dove i ragazzi di coach Scariolo han saputo fermare un Maccabi dall’indiscutibile valore. Nell’ultima di campionato, poi, è arrivato il punto esclamativo! Vittoria in quel di Sassari. E che vittoria! 88 punti rifilati ai sardi e solo 60 incassati, a dimostrare quanto possa essere devastante questo team. Non solo vittorie per l’Olimpia che, suo malgrado, ha già dovuto assaporare anche la sconfitta. Prima a Pesaro- falcidiata dai canestri di Hickman- e poi a Madrid, dove un Rudy Fernandez formato NBA ha oscurato la pur grande prova di Gallinari&Co.

La giusta medicina per chi vuol restare ai vertici, alle volte, può e dev’essere la sconfitta. Mantiene i piedi ben saldi a terra e la concentrazione a mille. La stagione è ancora agli inizi, il tempo per migliorarsi tanto e prezioso. L’obiettivo, mai come quest’anno, resta uno solo per l’Olimpia Milano: tornare quella di un tempo, vincente!



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