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Si va in vacanza da una relazione?

Creato il 23 luglio 2014 da Sposenonconvenzionali

Parliamo di tradimento.

Vi ricordate quando eravamo adolescenti, forse anche in età universitaria, quindi più cresciutelle, non si poteva essere fidanzate durante l’estate. Se lo eri, ci si inventava una scusa o si diceva la verità: ho voglia di essere libero/a, vado Santorini con i miei amici, sai queste cose come vanno… Vincevano la spensieratezza e il desiderio. Uso il femminile ed il maschile alternati perché questo sentimento di conquista, scatenato dalla botta ormonale di quella gloriosa epoca, era comune per entrambi i generi. D’estate si partiva con i genitori o da soli e si andava alla conquista del mondo, in tutti i sensi e con tutti i sensi.  Chi non si ricorda il sapore di quei baci d’estate? L’odore della pelle e la seduzione degli sguardi, le storie durate una notte, a volte per il piacere della tacca sulla cinta. Per essere spensierate e libere bisognava essere single, si provava quel che si doveva provare e passata la fase di coda dell’estate, se a ottobre i sentimenti, nonostante tutto erano rimasti immutati per il nostro amore invernale, si ripartiva da dove ci si era lasciati. Forse.

A un certo punto le storie d’amore però prendono una piega diversa, non so a partire da che età, o se dipende dal fatto che riconosciamo la persona giusta (c’è pure chi la riconosce ma non ce la fa proprio ad impegnarsi in certi termini) e si decide di fare sul serio, di prendersi delle responsabilità, di impegnarsi in una comune progettualità, o forse c’è tanta aspettativa e retorica in ballo nella coppia, e metterla in stand by è

impossibile. Come nelle fabbriche: spegnere  le macchine a volte non è la soluzione migliore, meglio tenerle accese, senza usarle, in attesa del ritorno al lavoro degli operai, perché spegnerle per le ferie di agosto sarebbe molto più dispendioso. Io lo dico sempre, le relazioni non sono un motore immobile aristotelico, una volta che partono, dopo la prima spinta, non hanno un moto perpetuo. Vanno alimentate continuamente altrimenti collassano. Si ha sempre questa energia? Probabilmente no. Torni a casa sfranta dal lavoro, passi il tempo con i figli che fanno i capricci, prepari la cena, stendi la lavatrice e poi si discute addirittura su quale programma vedere in televisione.

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Opera di Joe Webb – Absent minded

Fuori appare tutto idilliaco e più facile. O semplicemente l’erba del vicino è sempre più verde. L’amore che strappa i capelli termina, ma da qui a qualche svogliata carezza ci sono tanti altri stadi.

La domanda è: “Un tradimento può essere incluso in una coppia?”

Ci sono varie sfumature. Ad esempio, io non sono affatto gelosa, non controllo il telefono o le email di mio marito, esce la sera da solo ed io faccio altrettanto, fa le 6 del mattino con chi gli pare (io torno molto prima perché ho sonno)e ha una vita propria sui social network. Non sono gelosa delle persone. Sono al limite gelosa del tempo. Se comincia a mancarmi di attenzione per un motivo qualsiasi per un lungo periodo comincio a scalpitare e a reclamare.

D’altro canto, mi rendo conto che io sono una seduttrice. O almeno, ci provo ad esserlo, anche se non conquisto nessuno, rientro nella seduzione psichica di Kirkegaard, senza essere però una manipolatrice. Mi nutro del complimento, dell’ammirazione di qualità che vadano oltre la bellezza e della stima nei mie confronti, di uomini e di donne. Ho una forte attrazione per il potere declinato in tutte le sue sfumature: se prima era quello etico, nascosto nelle pieghe della rivoluzione, ammirando la leadership e la retorica del protagonista di turno in assemblea, l’eroe del corteo, oggi si manifesta nell’intraprendenza e nell’affermazione di una persona nel lavoro ma mai sono stata attirata dal potere rozzo ed esplicito. Questo per dire che non mi basto nella coppia, mi realizzo e mi affermo anche fuori da questa in infiniti modi.

La seduzione non è una relazione extraconiugale. Ma se si arriva al tradimento?

Gerlanda di Francia

Gerlanda di Francia2
Opere di Gerlanda di Francia, puoi vedere l’esposizione presso l’Hangar tattoo qui

Paragono spesso la relazione ad una casa. Una volta scrissi sul blog che il matrimonio è il tetto di un edificio già con le fondamenta. Non resta che arredarlo insieme, ma mica possiamo riempirlo solo di oggetti decorativi, la casa barocca con l’horror vacui delle cose inutili, a un certo punto si ristruttura o si amplia di una cameretta o di uno studiolo. A volte arrivano terremoti e bufere oppure si lascia la finestra aperta ed entrano i ladri. Quando avviene un terremoto se la casa aveva fondamenta solide, c’è una crepa ma si continua ad abitare con le difficoltà del caso, si piange un po’ per qualche danno subíto, ma poi si va avanti. Se la casa cade a pezzi bisogna abbandonarla prima che le macerie ci travolgano e ci facciano veramente male.

Penso che sia così anche rispetto a coppia e tradimento. La vita di coppia è fatta dallo stare insieme nelle piccole cose e dall’impegno in una progettualità. Se una delle due viene a mancare, si sbanda. Il tradimento a volte è solo la perdita di cognizione in un momento molto limitato, altre è puro desiderio, passione, fiamma viva, novità. E questa energia nella passione fa perdere i punti di riferimento e gli equilibri, in parole povere è difficile nasconderla agli occhi del proprio partner. La coppia va preservata, non è che se fai le cose di nascosto va meglio, ma confessare per liberarsi la coscienza o lasciare indizi delle proprie scappatelle pur rimanendo con il coniuge è sofferenza gratuita, per tutti.

Anche perché credo che al di là del tradimento, lo “stare insieme” a un’altra persona è altro, viene dopo la prima fase di passione e primi appuntamenti.

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Non ho la verità in tasca.

Non è che abbia una chiosa a questo discorso, ognuna ha vissuto le sue esperienze, ognuna ha diritto ad avere la propria opinione, anche Barbara fatamadrina, talebana sul tradimento (NO! NO! NO!) ognuna è l’araba fenice di se stessa che risorge dalle ceneri di una relazione in cui il tradimento è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso o un addio detto male. Il tradimento a volte è la chiave per capire cosa c’è che non va e ricominciare con più passione e consapevolezza di prima.  Ho amiche che vivono in situazione di poliamore (relazioni a tre o quattro) e stanno tutte/i bene. C’è chi è un fedifrago palesato e il partner prende atto. Chi nega l’evidenza. I monogami noiosi e quelli briosi. I curiosi, le coppie aperte, quelli con l’amante che stanno male e fanno stare male l’una e l’altra. Il consiglio che posso dare, è che ognuno si rispetti e rispetti chi ha accanto, anche negli errori.

Il nostro cuore, dopo un tradimento, è come un vaso rotto, a volte si può aggiustare, a volte no: il vaso si può rompere in mille pezzi, possono essere pochi e qualcuno di questi può essere perso con un’ulteriore spazzata, altre lo vediamo per terra, la visione è chiara, il puzzle è facile da ricomporre, basta solo attaccare i pezzi. E i segni, poi si vedranno? Allora Kintsugi. Il Kintsugi è una pratica giapponese che si usa per riparare gli oggetti in ceramica con oro o con argento liquido. Questi rendono l’oggetto ancora più prezioso.

Crediti e citazioni di questo post:

Fabrizio de André, Canzone dell’amor perduto

Soren Kierkegaard, Aut-Aut

Cidade de Deus, regia di Fernando Meirelles


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