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Si vota in Nigeria /Utilizzo preventivo delle carte biometriche per identificare gli elettori

Creato il 28 marzo 2015 da Marianna06

 

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Si chiamano “Permanent Voter Card” (Pvc) e sono carte biometriche che identificano gli elettori attraverso impronte digitali e fotografie. Ne sono state distribuite alla gran parte degli oltre 68 milioni di nigeriani che oggi, a partire dalle 13.30, potranno scegliere il presidente e rinnovare il parlamento della Federazione.

Per “leggere” le carte la Commissione elettorale ha distribuito nei 155.000 seggi allestiti sul territorio nazionale 182.000 computer portatili. Un impegno logistico eccezionale per impedire voti multipli e contestazioni, come quelle che seguirono le elezioni del 2011. Reso ancora più gravoso dalla necessità di garantire il diritto di voto anche a centinaia di migliaia di elettori costretti a lasciare le proprie case nel nord-est della Nigeria dalle violenze del gruppo islamista Boko Haram.

L’identificazione dei votanti è cominciato oggi alle otto di mattina. Lo scrutinio andrà avanti fino a sera, quando tutti avranno potuto votare; ma è probabile una coda domenica nei seggi dove si sono riscontrati problemi o ritardi.

Gli aspiranti presidenti sono 14. Oltre ai due favoriti, il capo di Stato uscente Goodluck Jonathan e il generale in pensione Muhammadu Buhari, spicca la professoressa Oluremi Sonaiya, prima donna candidata alla massima carica della Federazione. Per essere eletti presidente servirà la maggioranza assoluta dei voti e almeno il 25% dei consensi nei due terzi dei 37 Stati della Federazione. In caso la soglia non venisse raggiunta da nessun candidato si terrebbe un ballottaggio tra i primi classificati il 4 aprile.

In parlamento la sfida è invece tra il People’s Democratic Party (Pdp), al governo dal 1999, e l’All Progressive Congress (Apc), che sostiene Buhari.

Ingente il dispiegamento di forze dell’ordine, che dovranno per altro monitorare il rispetto di un divieto alla circolazione di veicoli a motore. La paura è che possano esserci attentati di Boko Haram.

 

                       a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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