Con il termine siepe,
si identifica una struttura lineare realizzata con piante radicate nel terreno solitamente appartenenti a specie sempreverdi. La siepe viva si utilizza principalmente per delimitare e proteggere i terreni o per mascherare zone poco estetiche.
Forse meno conosciuta ma altrettanto utile è la siepe morta. Era un antico sistema in uso nel Medioevo per creare una barriera impenetrabile agli animali selvatici. Chiamata dead hedge dagli inglesi che ne hanno per primi recuperato l’utilizzo, è costituita da un insieme di ramaglie e scarti vegetali secchi. Per realizzare una siepe morta dovrete piantare nel terreno due file parallele di paletti e mantenere una distanza interna di 40-50 centimetri. Lo spazio potrà essere riempito con gli avanzi delle potature e ramaglie, fascine, cortecce e altro materiale vegetale che non può essere utilizzato per il compost ma può essere diversamente smaltito.
La siepe morta può essere costruita e crescere in lunghezza e altezza nel tempo per contenere via via il materiale proveniente dalla pulizia degli alberi anche da frutto, poco adatti ad essere bruciati nelle stufe e caminetti e degli arbusti. Oltre ad assumere un valore decorativo svolgerà anche una funzione di riparo e accoglienza per piccoli animali.
per Vivere Country dicembre 2014