Magazine Diario personale

Signore, dacci il nostro lavoro quotidiano.

Da Gattolona1964

Domenica 11 marzo al termine della Santa Messa nella mia parrocchia di Canali,ho visto fuori sul sagrato, un banchetto con appoggiato un foglio, dove si invitavano i fedeli ad apporre la propria firma per protestare, contro l’apertura domenicale e serale degl iesercizi pubblici tutti.
I fedeli erano stati preavvertiti di tale banchetto, alla fine della Messa una “pia donna”, al leggio del nostro Parroco. Constatato ed appurato che Nostro Signore, consigliava di
santificare le feste e che il settimo giorno si è riposato, provato sulle nostre stanche membra che i ritmi settimanali sono frenetici ed insostenibili, ci siamo chiesti e
risposti quanti negozi chiudono l’attività commerciale ogni giorno a causa della crisi nella quale versa buona parte del Pianeta Terra?  Non mi è sembrata una richiesta strettamente religiosa e da credente in Dio, ma non negli uomini, intesi come portatori della parola del Signore, ho disapprovato nel mio intimo, la richiesta commerciale ed il luogo scelto per tale pantomina.  Ma come si può, mettere un tavolo per una raccolta firme, sul sagrato di una Chiesa, dove tutt’al più, si dovrebbe riflettere e capire,  l’omelia appena ascoltata? Quanti di noi all’ uscita della santa Messa saprebbero ripetere che cosa abbiamo ascoltato delle sacre letture? Chi di noi sa che cosa ha detto il parroco nella cosidetta Predica??All’interno di un cortile adiacente la casa del Signore, non è dignitoso, a mio avviso, mescolare il sacro con il profano, il commercio con la religione cristiana.
Che poi gli inviti alle chiusure o aperture, continuino ad arrivare da alti Prelati, che in
questo momento dovrebbero essere affaccendati in tutt’altre più serie
faccende, mi pare una contraddizione forte! Dov’è finita l’umiltà e quei piedi
scalzi sul ghiaccio infilati in un paio di sandali, dov’è stato nascosto quel saio logoro e sporco di San Francesco?  Perché ridurre la figura di Dio, tramite uomini ad una
faccenda meramente commerciale? Non dimentichiamo che Sua
Santità, nolente o volente si è spostato da situazioni odierne intricate e
peccaminose, ritirandosi in preghiera e meditazione profonda. Nemmeno
lui se l’è più sentita di condurre una barca che oramai sta facendo
acqua da tutte le barche, le sue lunghe e candide vesti bianche sono ora rosse
come le pantofole che indossa, le trame e gli orli d’oro
sono cucite da tutte le, chiamiamole mancanze, dei suoi predecessori.
Per ogni veste nuova che la fumata bianca produrrà im futuro, altrettante trame e fili
diventeranno rosso porpora? Non mi piaceva questo Papa: lo ammetto solo ora,
ma con questo gesto così sensato e dignitoso, ora lo apprezzo
e lo sento uguale a me, uomo fatto di carne e di errori come la sottoscritta.
Ha alzato bandiera e abito bianco, si è sfilato l’anello ed ha avuto il coraggio
di dire basta. Ad un certo punto della nostra vita, bisogna anche arrendersi e battere in ritirata: l’ho  fatto anch’io nel mio piccolo, con il Consiglio Pastorale del quale non
voglio più fare parte. La chiusura degli esercizi commerciali alla
domenica altro non è se un puntino adimensionale a favore dei valori della
famiglia che la Chiesa va predicando. Occorre ricordar loro che
sarebbero altri, gli indumenti e i luoghi da chiudere con catenacci e cerniere,
buttando a mare le chiavi. Nostro Signore è sempre qua con noi, in ogni
istante della giornata per chi tra noi  crede e lo invoca con le preghiere,
non giudicherà male quella commessa o quel gerente che desiderano lavorare un poco di più magari per pagarsi il mutuo di casa, con interessi bancari altissimi,
fermo restando (..scusatemi se mi ripeto!) i turni, il riposo infra
settimana che è sacrosanto, la pausa caffè, ed il pagamento dello
straordinario. Dopodiché ognuno scelga in coscienza se tenere aperto oppure no, Gesù avrà
un occhio particolare anche per le tante persone che devono
lavorare di notte, durante le festività natalizie e pasquali, ed essere sempre
reperibili: che cosa dovrebbero fare, loro? Ricevere l’inferno perchè devono lavorare la notte e non possono sottrarsi, altrimenti non mangiano? I nostri medici dovrebbero Dichiararci  guerra aperta noi e non metterci un bypass se stiamo per tirare le cuoia, ed è la notte dell’ultimo dell’anno? Mi piacerebbe che all’appello aderissero anche
gli istituti bancari, gli uffici postali, le amministrazione pubbliche, le farmacie, e
tutti quegli uffici o negozi in generale, senza alcuna distinzione, che dal venerdì pomeriggio sino al lunedì abbassano la saracinesca…. Di questi tempi tetri, mi sovvien di affermare, che avercelo un lavoro sicuro è già di per sè un grande miracolo che il Signore ci fà.

Fabiana Schianchi Ugoletti.



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