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“Signore e Signori”

Creato il 27 luglio 2010 da Cinemaleo

1965: Signore & Signori di Pietro Germi

“Signore e Signori”
“Signore e Signori”
“Signore e Signori”

Incoronato da prestigiosi e strameritati premi, un film di una modernità sorprendente, “uno splendido/meschino panorama di un’Italia che parla dietro le spalle e guarda solo all’apparenza” (debaser.it).

 

È l’ultimo bel film di Pietro Germi, il più vicino ai temi e ai modi della commedia all’italiana e probabilmente… la sua opera satirica più complessa e completa, più cattiva (proprio perché meglio controllata) di quelle di ambiente siciliano”: così scrive il Morandini, da approvare in pieno, come è da condividere il giudizio di Davide Arciere: Signore e signori è un lungometraggio che trascina lo spettatore ma che lo fa anche riflettere sul tema dell’ipocrisia, della falsità e della verità nonché sul rapporto tra sfera individuale e regole imposte da una società piena di pregiudizi”.

Una feroce satira di costume sulla mentalità borghese, gretta e bigotta, della provincia italiana anni Sessanta… (ma le cose sono veramente cambiate?). Un deciso atto di accusa alle convenzioni e alle esteriorità che dominavano ieri, che dominano oggi. Uno dei ritratti più dissacranti che siano mai stati realizzati su una società dove l’apparire è più importante dell’essere, dove l’opinione pubblica è facilmente manovrabile, dove la Chiesa -con le sue censure e le sue ipocrisie- regna incontrastata (1): un’intera collettività, ipermobile, iperloquace, iperpettegola, sempre pronta al giudizio più inflessibile, retrogrado e annichilente sulle persone, ossessivamente tesa alla salvaguardia della propria facciata esteriore di bravi “Signori” rispettabili e al contempo luridamente amorale e insaziabile nella soddisfazione delle proprie voglie nel privato: la provincia come inferno chiuso in se stesso…” (giudizio quanto mai calzante di Frdb82 su MyMovies).

Il ritmo travolgente, la sceneggiatura intelligente e mordace (dello stesso Germi in collaborazione con Age & Scarpelli, Luciano Vincenzoni, Ennio Flaiano), le situazioni e le battute amaramente divertenti e di spietato acume fanno di questo film un piccolo gioiello. Si aggiungano la splendida fotografia di Aiace Parolin, il frenetico montaggio di Sergio Montanari, l’accattivante musica di Carlo Rustichelli, l’eccezionale performance di un complesso di attori in stato di grazia (uno più bravo dell’altro…) e il risultato è un’opera che costituisce un vero e proprio fiore all’occhiello della nostra cinematografia. Imperdibile.

p.s.

-Uno dei difetti del cinema italiano odierno è la mancanza del gioco di squadra. Abbiamo un demiurgo unico che dirige scrive sceneggia e spesso interpreta… Pienamente d’accordo quindi con Mariarosa Mancuso (Il Foglio, 16 giugno, 2005): “Dal 1965, l’anno del film di Pietro Germi…  parecchie cose sono cambiate. Ma più di tutti sono cambiati i registi e gli sceneggiatori. Per fare un film lavoravano in quattro, tutti con un bel po’ di mestiere e di esperienza sulle spalle. Oggi l’esordiente medio scrive e dirige, quando non prova anche a fare l’attore. Niente divisione del lavoro, niente competenze specifiche: potrebbero guastare la spontaneità…”

-Il 62esimo Festival di Cannes  ha reso omaggio al grande regista presentando in anteprima sia la versione restaurata di Signore & Signori sia il documentario Pietro Germi. Il Bravo Il Bello Il Cattivo (regia di Claudio Bondì, da un’idea di Manuela Tempesta).

-Il film è stato girato interamente a Treviso che il regista ha cercato di rendere anonima.

note

(1) Germi ha realizzato l’Unità di Italia (attraverso i vizi): Divorzio all’italiana, Sedotta e abbandonata, Signore & Signori… bigottismo ipocrisia falsità al Nord come al Sud

scheda 

premi e riconoscimenti

“Signore e Signori”

 


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