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Silvia Idili - Paolo Pibi "636km" al L.E.M. a cura di Silvia Conta

Creato il 01 aprile 2011 da Roberto Milani
Un vero peccato non essere in Sardegna per quella data... due artisti che stimo a confronto. Da vedere... al L.E.M. (http://www.l-e-m.info/ )
Con la doppia personale di Silvia Idili (1982, Cagliari) e Paolo Pibi (1987, Oristano) il Lem prosegue nella sua progettualità che prevede l’incontro tra giovani artisti. La mostra 636km porta come titolo la distanza in linea d’aria tra Sassari, sede del LEM e città in cui Paolo Pibi frequenta l’Accademia, e Milano, città in cui da anni si è trasferita Silvia Idili dalla natia Cagliari. Le opere di Silvia Idili e Paolo Pibi si muovono sulle personalissime vibrazioni a cui solo la pittura sa dare origine, eppure, il loro punto di contatto più immediato va rintracciato nel loro affondare le proprie radici in un universo fluido di riferimenti in equilibrio sulla medesima linea mediana, privi di gerarchie precostituite. Nella poetica di entrambi c’è la riflessione sulla necessità dell’uomo contemporaneo di staccarsi dai meccanismi schiaccianti e vuoti dei miti occidentali, ormai collassati sul loro stessi, ma ancora in auge. Da ciò deriva la necessità di una relazione interiore profonda, prima con se stessi, poi con la natura, dimensione simbolo di un’autenticità e un’identità imprescindibile per l’essere umano e che va quindi riconsiderata. I territori in cui si consuma la fuga dalle rovine di sistemi valoriali inceppati sono diversi per la Idili e Pibi. Per Silvia sono i lidi dell’inconscio e della dimensione onirica, dove i nessi logici sono aboliti a favore di una visceralità e di un’apparente incongruenza ricca di possibilità che diventano la base per la prosecuzione della ricerca dell’artista. Per Paolo sono paesaggi naturali con orizzonti lontanissimi in cui personaggi contemporanei dall’aspetto quotidiano si smaterializzano nell’aria: sono “persone-anima”, come le definisce l’artista, che si dissolvono in una “coscienza collettiva”, si ricongiungono a quell’anima mundi che tanto lo affascina. I lavori di entrambi gli artisti sono accomunati dalla dimensione esistenziale, da cui le loro opere scaturiscono e a cui fanno ritorno, in un fluire che bypassa la realtà e la rovescia, come se fosse quest’ultima ad essere paradossale nella sua staticità, ripetitività e logica fittizia. Le opere della Idili e di Pibi sono quindi evocative di possibilità non solo di modi differenti di rapportarsi a se stessi, al reale e alle sue gerarchie.
Silvia Conta

laboratorio estetica moderna L.E.MVia napoli 8Sassari, Italydal 9-aprile al 4 maggio 2011 

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