MILANO – Pagare i fagiolini 80 euro al chilo. Francesca Pascale durante un’intervista ha fatto una dichiarazione che ha lasciato perplessi i più creando un vero e proprio “mistero” sui fagiolini a 80 euro al chilo. La dichiarazione shock ha fatto partire un’indagine dal settimanale “Di Più” che ha investigato sul giallo dei fagiolini in casa di Berlusconi.
Scrive Metello Venè su Di Più:
“Antonio Giuffrè, titolare di un negozio di frutta e verdura in centro ad Arcore, in provincia di Monza e Brianza, con la scritta “dal produttore al consumatore” sulla vetrina, mi guarda con due occhi così. Gli ho appena chiesto un chilo di fagiolini, di quelli buoni, da 80 euro al chilo. “No guardi che io i fagiolini li metto a 3 euro e mezzo” risponde. “Se li vendessi a 80 a quest’ora sarei in galera, oppure in una villa ai Caraibi”. Stessa scena qualche centinaia di metri più in la, tra gli scaffali dell’elegante Ortofrutta Riva. La titolare mi assicura che lei i fagiolini li ha sempre venduti a 2 euro e mezzo. Poi mi chiede: “Ma chi ha messo in giro questa voce degli 80 euro”. Allora le spiego che questa voce arriva dalla grande villa che sorge proprio accanto al suo negozio [...] la residenza di Arcore, in Lombardia, dell’ex premier Silvio Berlusconi“.
Francesca Pascale in una recente intervista ha fatto una dichiarazione shock: “Quando ho iniziato a vivere con lui ho trovato una situazione inaccettabile, ho fatto solo quello che andava fatto, un po’ di pulizia. Dovevo intervenire. Pagavano i fagiolini 80 euro al chilo. Le pare possibile? Arrivavano casse così di pesce, quando lo sanno tutti che il presidente non solo non lo mangia, ma prova fastidio anche solo per l’odore quando lo cucinano. Insomma, mancava una donna in casa”.
Insomma, la nuova compagna di Silvio Berlusconi ha voluto in un certo qual modo rivendicare la sua posizione di “donna di casa” nella dimora di Berlusconi. E proprie queste dichiarazioni hanno fatto venire qualche dubbio a non pochi italiani.
Si legge su Di Più:
“Il primo dubbio riguarda la politica italiana: c’è infatti chi si è chiesto come potesse badare ai conti del paese un premier che, a quanto rivelato dalla fidanzata, non sapeva nemmeno badare a quelli di casa sua“.
C’è poi però un secondo dubbio, quello che ha lasciato interdetti la maggior parte degli italiani:
“Un dubbio legato, per così dire, alle cose “pregiate” che Berlusconi si mette nel piatto: ed è proprio per questo che siamo qui ad Arcore ad indagare, bottega per bottega, sulla “lista della spesa” di villa San Martino. Siamo partiti dai fagiolini da 80 euro al chilo, ma proprio non li troviamo: “Per me Francesca Pascale si è sbagliata a parlare, ha detto 80 invece di 8. Ma pure 8 euro al chilo è un prezzo eccessivo” sottolineano gli addetti all’Ortofrutta Riva, rivelando poi che, secondo loro, il Cavaliere ai fagiolini preferisce i finocchi: “Una volta a villa San Martino ne mandavamo cassette intere“, dicono”.
Insomma, di fagiolini a 80 euro al chilo, nei pressi di Arcore, proprio non c’è traccia:
“Eppure, ragionano in paese, se la fidanzata di Berlusconi ha parlato proprio di fagiolini e non di pomodori, o zucchine o quant’altro, un motivo ci sarà“.
Così, ecco che arriva il “malizioso” di turno che prova a dire la sua:
“Magari è capitato che qualcuno a Villa San Martino abbia fatto la “cresta” sulla spesa” azzarda qualcuno, mentre qualcun altro tira in ballo fantomatiche importazioni da Paesi esotici: ed ecco che in piazza ad Arcore si scatena il “totofagiolino”, con tutti che provano ad immaginare come sia fatto e quanto sia buono, il nuovo e costosissimo ortaggio importato dai Tropici”.
Una cosa è certa, si legge su Di Più:
“Fosse vero quanto ha sostenuto la Pascale, ognuna delle famose “cene di Arcore” del passato deve aver avuto un insospettato costo supplementare. Facendo due conti, e ammettendo che ogni commensale consumasse più o meno un etto di ortaggi a testa, per una tavolata di 25 persone Berlusconi avrebbe dovuto spendere 200 euro, solo di fagiolini. Un po’ troppo, in effetti, anche se si sa: ognuno a casa sua fa quello che vuole”.