Magazine Diario personale

Simone De Beauvoir, Memorie di una ragazza perbene.

Da Silvy56
Simone De Beauvoir, Memorie di una ragazza perbene.
In verità, il male di cui soffrivo era d’esser stata scacciata dal paradiso dell’infanzia e di non aver trovato un posto in mezzo agli uomini. Mi ero posta nell'assoluto per poter guardare dall'alto quel mondo che mi respingeva: ora, se volevo agire, creare un’opera, esprimermi, bisognava ridiscendervi; ma il mio disprezzo l’aveva annullato, intorno a me non vedevo che il vuoto. Il fatto è che non avevo ancora posto la mano su nulla. Amore, azione, attività letteraria: mi limitavo ad agitare delle idee dentro la mia testa; discutevo astrattamente delle astratte possibilità, e ne concludevo la straziante insignificanza della realtà. Desideravo afferrare strettamente qualcosa, e ingannata dalla violenza di questo desiderio indefinito, lo confondevo con un desiderio di infinito.

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