Magazine

Sindaco, vescovo, cultura e tradizione: tutti al museo dell’industriale Arvedi

Creato il 03 aprile 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Sindaco, vescovo, cultura e tradizione: tutti al museo dell’industriale Arvedi

Tocca prendere atto della solita convergenza degli interessi eminenti e dell'incapacità di autonomia della politica, leggendo il comunicato della Diocesi di Cremona al link

L'amministrazione Perri è stata criticata ripetutamente per la mancanza di indipendenza e l'attuale amministrazione procede ugualmente, con più autorevolezza - una pericolosa autorevolezza - ma confermando e rafforzando con energia un sistema che nasce dalla diseguaglianza ed esclude chi nulla conta e non può farsi valere, come le vittime delle strutturali crisi economiche del capitalismo. Si vede il solito sindaco, il solito museo voluto dal solito industriale amatissimo dalla politica, la solita cultura di un tempo andato. Qui non si vuole disprezzare: sarebbe inutile, visto il generale plauso e il grande amore dei cittadini per queste iniziative culturali. Perché poi prendersela con degli arazzi o un museo? E' il contesto che lo circonda a non convincere e a non dare risultati di utilità generale. Si vuole qui notare che i poteri sono i medesimi, sempre in salute: niente è cambiato. La miseria però rimane, miete vittime su vari piani (ceto medio compreso, commercianti compresi, piccoli imprenditori pure) ma non fa molta notizia. Queste politiche culturali producono un vantaggio generale? Palesemente no. Oltretutto queste occasioni di lustro e prestigio fanno ben figurare politici che non si stanno battendo con tutte le proprie forze per invertire la tendenza negativa. Non che solo i politici debbano farlo, il malgoverno è un risultato che ha cause diffuse. Pare tuttavia che l'obiettivo sia la promozione dell'esistente, che pur piacerà alla maggioranza, mentre gli esclusi restano esclusi e le vittime restano vittime.

La cultura resta accessibile a pochi, malgrado le forme e le organizzazioni vigenti. Il beneficio viene captato dalle solite élites e da una parte della popolazione, che però gode del massimo interessamento politico. D'altro lato chi si contrappone con vuota enfasi, come i grillini, propone guarda caso una sorta di elemosina laica (il reddito di cittadinanza), che non farebbe che giustificare il sistema economico vigente distribuendo liquidità - quattro soldi - mentre viene eroso malamente lo stato sociale. Anche lo stato sociale tuttavia è una forma stato che non fa che giustificare il capitalismo, offrendo qualche rimedio: cerotti, non giustizia. S'è smarrita la volontà di cambiare e migliorare l'economia e la cultura. Non c'è alternativa visibile a una costellazione di poteri che procede beatamente: non c'è perché le alternative forti e grandi sono state sconfitte. Un nome e un cognome, per esempio: Giuseppe Mazzini.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :