Magazine Diario personale

Sindrome da primo banco

Creato il 14 dicembre 2014 da Povna @povna

Negli ultimi sei giorni, la ‘povna ha affrontato, nell’ordine:
– la chiusura di un progetto scolastico, decisivo e importante, la cui stesura in teoria le competeva solo marginalmente (più o meno per il 3%), e che invece si è ritrovata a fare per metà abbondante, insieme al collega Hal 9000;
– sosta obbligata dal parrucchiere, per il semestrale taglio dei capelli (e contestuale acquisto dei regali di natale per ben dieci suoi colleghi);
– la firma di un contratto di proprietà per una casa – un altro tassello della causa – con relativa ospitata di Mr. Mifflin e pomeriggio da notaio, avvocato, bolli, sigilli;
– festeggiamento, di rito, insieme all’Anziana di Ginevra e Mr. Mifflin, di questo stesso lieto evento;
– una riunione con la preside Barbie, in quello stesso giorno, a proposito della commissione di autovalutazione, ormai imminente;
– gestione della partecipazione alle feste della scuola del prossimo martedì della colleganza varia;
– comparsata al compleanno di un amico, al solito bar, venerdì sera, per non farsi mancar nulla;
– correzione di un numero imprecisato di temi, analisi del testo, e di verifiche (e preventiva preparazione un po’ di tutto);
– preparazione (ancora in corso) del suo paper per un convegno dell’altro mondo (la settimana prossima);
– coordinamento dei partecipanti al panel, di cui è responsabile, in cui è inserito quello stesso paper;
– giuggiolamento in mailing list del suo proprio consiglio di classe che coordina (quello delle Giovani Marmotte), perché martedì si facciano trovare pronti;
– organizzazione del suo viaggio (per il convegno) nella città rossa, dal quale tornerà sabato mattina direttamente in aula (partenza il martedì precedente, sempre a ore di buio, si capisce – in mezzo un discreto numero di scuola, feste, consigli di classe, conferenze, fondazioni di associazioni, tre mazzi di chiavi di casa, in tre città diverse, un paio di reunion, qualche festa e piscina a più bracciate);
– gestione del progetto sull’Expo, cui partecipa con le Giovani Marmotte, per conto anche della Compaesana;
– chiacchierata telefonica con la mamma di Orlando (Merry Men), in margine alla sua crisi esistenziale (un’altra volta), e brain storming in diretta su possibili, efficaci, soluzioni;
– la piscina quotidiana (non c’è bisogno di dirlo);
– la lettura di un congruo numero di pagine di Trollope (circa trecento e spiccioli);
– la resistenza, indomita, combattuta a colpi di aerosol e cortisone, in parti uguali e ampie, a una infreddatura stagionale devastante (che le ha regalato punte di temperatura a 39 e passa, nel mezzo della notte).

Proprio per questo, quando oggi è andata ad aprire Argo, il programma on-line che gestisce gli scrutini, sapeva, con il senso colpevole di chi alle scadenze, per sua colpa, ci è arrivata lunga, che, a compilare il form, doveva essere restata buona ultima. Ingenua ‘povna, che non aveva valutato attentamente la sua sindrome da prima della classe: a parte i voti di Voglio-la-mamma, il tabellone, destinato a diventare, tra 48 ore scarse, una futura e temutissima pagella, inanella solo, materia per materia, una sequenza sconcertante di caselle vuote.


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