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Sindrome pre-mestruale e disbiosi intestinale

Creato il 29 aprile 2015 da Corradopenna
È davvero fuorviante il pensiero che la donna in occorrenza di alcuni giorni particolari del ciclo mestruale, debba essere sempre nervosa, facile ad esplosioni di rabbia incontrollata, soggetta a mal di testa ed altri dolori molto fastidiosi. In realtà la donna in buona salute, sebbene possa sperimentare sicuramente alcune modificazioni psico-fisiche, non dovrebbe mai manifestare delle sintomatologie di questo tipo, che si configurano invece come una vera e propria sindrome, detta Sindrome Pre-Mestruale

In realtà tali problemi secondo alcune stime affliggono circa il 25% delle donne (almeno nei nostri paesi occidentali), ma secondo altre stime si arriva sino all’80% (ovviamente ci sarà una certa percentuale con sintomi molto evidenti, ed un’altra percentuale con sintomi meno marcati). Secondo un recente sondaggio della Società Italiana di ginecologia e Ostetricia (eseguito su di un campione di 743 donne) la sindrome premestruale colpirebbe l’80% delle donne, compromettendo la vita sociale di 43 donne su cento, la vita di coppia di 53 donne su cento e la vita lavorativa/scolastica di 70 donne su cento. Sicuramente questi dati andrebbero confermati con uno studio su un campione più grande, ma danno l’idea dell’impatto che tale problema ha sulla vita della donna e, di riflesso dell’uomo e della famiglia. Ma qual è la vera causa della sindrome pre-mestruale? La dottoressa Natasha Campbell-McBride afferma che il suo protocollo GAPS (basato sulla dieta dei carboidrati specifici, ovvero su una dieta paleolitica) è utile anche per guarire dalla sindrome pre-mestruale. La scopo del protocollo GAPS è quello di curare la disbiosi intestinale (carenza di batteri benefici e proliferazione di quelli patogeni), che evidentemente è alla base dei sintomi della sindrome pre-mestruale. Da notare che la disbiosi concorre all’intolleranza al glutine e che in certi giorni del ciclo si manifesta un’alterazione della permeabilità intestinale, che può a sua volta intensificare i sintomi della sensibilità al glutine, e che la dieta GAPS esclude tutti i cereali (e quindi anche quelli che contengono glutine). Non è un caso che la dottoressa Daniela Pelotti indichi nella disbiosi intestinale e nella sensibilità al glutine la causa della sindrome premestruale. La dottoressa precisa che il termine sindrome premestruale fu introdotto negli anni ’60 del secolo scorso (quando presumibilmente l’effetto cumulativo di antibiotici, allattamento al seno ed alimentazione scorretta aveva innescato il problema) e che la donna primitiva che seguiva la dieta paleolitica non soffriva di certi problemi ed aveva una mestruazione contenuta.


Un’altra conferma in tale senso ci viene dalla biologa nutrizionista Lorella De Mariani, che nel suo articolo indica nella disbiosi intestinale la causa della sindrome premestruale. La stessa cosa viene affermata da un articolo pubblicato sul sito dell’Istituto Tillotson (clinica di medicina naturale) , sull’articolo pubblicato su un giornale di medicina naturale del Sudafrica, nell’articolo pubblicato sul sito di un’altra clinica di medicina naturale. Un articolo del quotidiano La stampa ci informa che delle possibili soluzioni sono l’integrazione di magnesio e vitamina B6, proprio due di quelle sostanze di cui il nostro corpo è carente quando si soffre di disbiosi.Interessante è anche la testimonianza di Lauren Geertsen, una ragazza che sta guarendo dai suoi problemi di salute (colite ulcerosa) applicando il metodo GAPS, che ha visto risolversi i propri problemi premestruali ed ha scritto un libro “Quit PMS” (“Dire addio alla sindrome premestruale”).

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