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Sirena: la Disarmante Profondità di Barbara Garlaschelli

Creato il 01 luglio 2013 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Loredana Aiello 1 luglio 2013 Sirena: la Disarmante Profondità di Barbara Garlaschelli

Sirena – mezzo pesante in movimento più che un semplice libro autobiografico è esperienza empirica attraverso la lettura. L’autrice, Barbara Garlaschelli, racconta la storia di un evento accadutole vent’anni prima, ma che continua ad avere ripercussioni sulla sua attuale vita. Il volume fu pubblicato per la prima volta nel 2001 dalla casa editrice Mobydick, poi nel 2004 da Salani, infine nel 2007 da TEA nella sezione “esperienze” (questa è l’edizione che ho letto), con l’aggiunta inedita di alcune pagine scritte dal padre della scrittrice, Renzo. Agosto 1981, quindici anni, una divertente giornata al mare si trasforma in un lungo ed estenuante viaggio fatto di speranza, dolore e molta incertezza. Tutto inizia con un tuffo in acque troppo basse. L’urto e l’iniziale stordimento, poi le facce sgomente dei suoi amici. Più tardi, in ambulanza, scoprirà di essere una “quinta C”, ovvero una quinta vertebra cervicale. Centoventiquattro pagine raccontano il lungo percorso riabilitativo durato ben dieci mesi. Dopo una breve tappa al San Raffaele (Milano), il giorno successivo al suo arrivo viene trasferita al Policlinico. La prima cosa che deve subire è la trazione, che consiste nell’inserimento di due ferri nel cranio applicati attraverso delle trapanazioni. Poco dopo è il turno del Jacket, un nuovo presidio medico arrivato apposta dall’America, «un affare che sembra un giubbotto antiproiettile, ma con il corpetto di plastica da cui partono cinque tubi che finiscono in una corona con cinque chiodi che si conficcano nel cranio». L’esperienza dell’ospedale si rivelerà presto poco tollerabile; gli ambienti sono tetri, il personale non sempre è sensibile come dovrebbe, gli orari (e i modi) della sveglia mattutina sono molto discutibili; inoltre, da un punto di vista fisico, quando qualcosa in un corpo non funziona tutto sembra rompersi, e talvolta i metodi adottati sembrano recare più danni che benefici: i fori nel cranio tendono ad infettarsi, il Jacket le provoca delle piaghe, il catetere infezioni alle vie urinarie. Barbara e la sua famiglia sono in attesa di un delicato intervento, ma ad agosto tutto sembra fermarsi, ad agosto un caso come il suo è una “rogna” per il personale medico.

Sirena: la Disarmante Profondità di Barbara Garlaschelli

Spazientiti dal continuo rimandare, Renzo e Franca, genitori di Barbara, decidono di trasferirla a Niguarda, dove sarà subito operata. L’intervento riesce bene, ma è passato poco più di un mese dall’incidente e il percorso sarà ancora molto lungo, dovrà tenere altri presidi medici e trascorrere diversi mesi ad Heidelberg, in una clinica riabilitativa tedesca. Sirena – mezzo pesante in movimento è un libro davvero bellissimo: scritto con un linguaggio lieve e originale, rispecchia la spavalderia tipica dell’età dell’adolescenza. Barbara Garlaschelli, nonostante la materia trattata, non cade mai nel disincanto, nella disperazione, e neanche nell’autocommiserazione: il suo atteggiamento è volitivo, perseverante, sempre pieno di ironia e criticamente attento. Molto interessanti sono alcuni punti su cui l’autrice pone attenzione. Innanzitutto la differenza del trattamento che Barbara riceve nei due paesi: senza mai fare facili generalizzazioni, la qualità della vita in Germania è senza dubbio migliore: migliori le attrezzature, migliori gli ambienti, migliore il metodo terapeutico adottato. Prima su tutte è l’attenzione posta dalla clinica tedesca al problema “piaghe da decubito”. Queste sono delle lesioni orribili su cui bisogna evitare di soffermarsi. In tutti i sensi: da un punto di vista clinico, e da un punto di vista emotivo. Conciso e rilevante è ciò che le riguarda: «Le piaghe, lo capite subito tu e i tuoi, sono una di quelle cose che si devono assolutamente evitare e l’accanimento con cui Franca e Renzo le prevengono ti salva da mesi e mesi di inattività e dolore. Vedrai gente con il corpo devastato dalle piaghe da decubito. E se le maledette si formano non ci si può più sedere [...]». Si tratta di una ragazza giovane: Barbara Garlaschelli non nasconde mai i privilegi della sua età: si innesta come un moto di generosità negli occhi degli operatori sanitari e degli amici; lo stesso il più delle volte non si può dire per le persone più anziane. Altra riflessione molto forte riguarda la perdita del senso del pudore. Forse è meglio non raccontare altro; consiglio fortemente la lettura di questo libro, regala decisamente forti emozioni.

Sirena: la Disarmante Profondità di Barbara Garlaschelli

     

     

     


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