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Siskauskas: il ritiro di un grande campione

Creato il 23 maggio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe
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Lunedì 21 maggio, Ramunas Siskauskas ha annunciato il suo ritiro dal basket professionistico, esattamente una settimana dopo la clamorosa sconfitta nella finale di Euroleague contro l’Olympiacos, e quei tiri liberi sbagliati a dieci secondi dalla fine.

Il lituano, 33 anni, ha voluto ribadire:

“Non è stata una decisione presa all’improvviso, ma riflettuta a metà stagione. Non è connessa a niente di specifico, sentivo solo di dover smettere. Sono entusiasta per la carriera che ho avuto, ho raggiunto numerosi successi nonostante abbia iniziato a giocare tardi e senza aver frequentato alcuna scuola di basket. Sono felice di aver potuto giocare con diverse grandi squadre e vincere tanto.”

Il percorso intrapreso da Siskauskas per diventare una superstar a livello europeo è stato decisamente non convenzionale. A differenza di altri cestisti lituani di alto livello, infatti, non ha frequentato alcuna scuola di pallacanestro, iniziando a giocare nella sua città natale, Kaišiadorys, diecimila anime, senza troppi obiettivi.

“Quando ero ragazzino mi divertivo a giocare al campetto con i miei amici; si può dire che io sia uscito dal nulla, o meglio dal ‘fuori’, dal campetto appunto!”

A 17 anni, fu scoperto giocare per la squadra locale, Kaišiadorių Baltija, nella “B League” (la terza serie lituana), dove furoreggiava a 17 punti di media. Il talento era decisamente fuori portata per la categoria, e il BC Sakalai, che disputava anche la Coppa Korac, lo mise sotto contratto. Siska iniziò a respirare l’aria del basket di vertice, dimostrandosi subito all’altezza: nella stagione 1997/98, a 20 anni, viaggiò a 13.5 punti a partita, trascinando la squadra nelle prime posizioni del campionato.

Fu la svolta per Ramunas: il Lietuvos Rytas, forza emergente del basket lituano, si assicurò le sue prestazioni, e nel 1999/2000, grazie anche ad altri due giovani stelle come Arvydas Macijauskas e Robertas Javtokas, riuscì a interrompere l’egemonia dello Zalgiris, vincendo il titolo nazionale.
In estate, poi, fu convocato per le Olimpiadi di Sidney, dove ebbe il primo momento difficile dalla linea della carità. Reduce da un 16/16 nella manifestazione, Siskauskas fece 1/3 a 43 secondi dalla fine nella semifinale contro gli Stati Uniti, mancando la possibilità di chiudere la partita e eliminare clamorosamente gli americani.

Siskauskas: il ritiro di un grande campione

Con la maglia della Benetton Treviso

L’anno seguente Siskauskas fu nominato MVP del campionato, grazie a statistiche da capogiro (15.6 punti, 61.5% da due, 50% da tre), mentre nella stagione 2001/2002 guidò ancora il Lietuvos alla vittoria del titolo nazionale, ovviamente battendo gli acerrimi rivali di Kaunas.
Nel 2003 gli occhi del basket continentale cominciarono ad allungarsi su Siskauskas, che vinse l’Europeo con la Nazionale (14.8 punti a partita, 85% ai liberi ma 1/4 in finale…) e disputò una notevole Eurocup con la maglia rossonera del Lietuvos Rytas. Maurizio Gherardini non si lasciò sfuggire la possibilità di portare il talento lituano in maglia Benetton: a Treviso Siska disputò due stagioni molto fortunate, esordendo in Euroleague, vincendo una Coppa Italia nel 2005 e, l’anno seguente, l’ultimo campionato vinto da una squadra che non si chiamasse Mens Sana Siena, venendo eletto anche MVP delle finali (19 punti di media nelle 4 partite con la Fortitudo Bologna).

Siskauskas: il ritiro di un grande campione

In maglia Pana, contro Bodiroga

Considerato ormai giocatore di livello assoluto, Siskauskas ottenne l’attenzione dei Top Club europei, firmando nel 2006 con il Panathinaikos, dove nell’unica stagione disputata con i greci completò il “Triplete”: campionato, coppa nazionale e Euroleague, competizione nella quale venne nominato nel “Secondo Quintetto” (10.9 punti, 50.7% da due, 47.1% da tre).
Nel 2007 è passato al CSKA Mosca, disputando la sua migliore stagione in carriera: il giocatore lituano ha dapprima portato i russi alla vittoria dell’Euroleague da MVP assoluto (con una stagione stellare a 14 punti di media), e in estate ha guidato la Nazionale Lituana al terzo posto agli Europei, venendo nominato nel “Primo Quintetto” della manifestazione (13.8 punti, 3.9 rimbalzi, 2.8 assist). Dopo altre stagioni ad altissimo livello, da “Secondo Quintetto” di Euroleague, e con prestazioni fenomenali (basti ricordare i 29 punti contro il Barcelona nella semifinale del 2009, nessuno ha segnato di più in una partita di Final Four in questo secolo) negli ultimi due anni il nativo di Kaišiadorys ha accettato un ruolo da attore non protagonista, riconoscendo il proprio calo e mettendosi al servizio di giocatori come Kirilenko e Krstic.

Siskauskas: il ritiro di un grande campione

Curioso scontro con Yao Ming, con la maglia della Nazionale Lituana

L’epilogo, decisamente inglorioso, della Finale di Euroleague con l’Olympiacos, non toglie importanza ad un giocatore che ha fatto la storia del basket Europeo nell’ultimo decennio, diciassettesimo realizzatore ogni epoca della competizione continentale con 1655 punti, che verrà ricordato per la sua capacità di battere l’avversario in palleggio (con i movimenti imparati nel campetto del suo paese?), per il suo mortifero tiro da tre punti (42% in carriera in Eurolega), ma soprattutto per la sua classe all’interno del campo, tale da fargli meritare in patria il soprannome di “Pippen del Baltico”.

L’ultima partita della carriera è stata però quella che ha dato l’ennesimo titolo nazionale al CSKA (il quinto per Siska), la giusta conclusione per un vincente nato!


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