Sisma Emilia, la terra continua a tremare

FERRARA -  Paura in Emilia dove la terra continua a tremare.  Oltre cento scosse di assestamento si sono verificate questa notte nelle province di Modena e Ferrara, già duramente colpite dal terremoto che ha provocato 7 morti e 50 feriti costringendo 5 mila persone a lasciare le proprie case.
La terra continua a tremare, dopo il durissimo terremoto che ieri mattina alle ore 4.04 ha colpito la Pianura Padana, anche nel pomeriggio si sono registrate altre scosse. Sette morti, cinquanta feriti e cinque-mila sfollati sono le conseguenze del sisma che ha sconvolto l'Emilia Romagna, e spaventato le popolazioni di Veneto, Lombardia e Toscana.
Incalcolabili al momento i danni, per i quali martedì il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di emergenza, mentre secondo le stime della Cgil sono 5 mila i posti di lavoro a rischio in seguito al terremoto.
Tra i settori più colpiti l'agricoltura che secondo una prima stima della  Cia (Confederazione italiana agricoltori), i danni ammontano a decine di milioni di euro. Solo 150 milioni sono la conseguenza della distruzione di piu’ di 300 mila forme di Parmigiano Reggiano e di Grana Padano mentre sono centinaia gli edifici rurali (case, stalle, magazzini, serre, fienili, rimessaggi) crollati e lesionati, così come sono molti gli animali morti sotto le macerie.
 Procede la macchina dei soccorsi che nella notte ha allestito 3.700 posti letto di cui 2.500 nel modenese, 900 nel ferrarese e 300 nella provincia di Bologna. Utilizzate scuole, palazzetti dello sport e campi tenda partiti da diverse Regioni italiane. Anche le strutture alberghiere sono state messe a disposizione degli sfollati. L'obiettivo della Protezione civile e' arrivare oggi a strutture di accoglienza per 4.500 persone.
Scuole chiuse fino a data da destinarsi a Sant'Agostino, San Carlo e Dosso,  l'area dell'alto ferrarese più colpita dal terremoto.
Duro colpo per il patrimonio architettonico ecclesiastico, infatti sono molte le chiese, torri e castelli che sono stati colpiti a tal punto che il recupero non è pensabile vista l'entità dei danni.
ILARIUS