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Sistemi binari (elogio dello zero)

Creato il 21 marzo 2014 da Larablogger @laratorres83

Sistemi binari. Linguaggi composti da due simboli matematici che bastano a se stessi per esprimere qualsiasi cosa. Solo 0 e 1, ma combinati in modi infiniti e irripetibili. L’uno opposto dell’altro, eppure distanti di una sola unità.

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A volte basta un passo per essere distanti, altre volte non bastano chilometri per sentirsi lontani. Siamo tutti 0 e siamo tutti 1, accesi o spenti, svegli o dormienti, solitari o condivisi, si o no. E quando siamo confusi basta combinare 0 e 1 per ottenere le più irrisolvibili delle equazioni (per me lo erano anche quelle semplici in verità).

Abbiamo bisogno di 1 per sentirci meno soli, meno “zeri”, più rari. Abbiamo bisogno di 1 per saperci unici, per non sentirci ultimi, per sapere di poter capovolgere il nostro countdown, partendo da 0 e finendo ad 1 perché ce lo faremo bastare, perché il sistema binario non ammette terzi, è monogamo ed è compiaciuto di esserlo.

Con lo zero devi sempre farci i conti, che sia il tasso d’interesse della tua banca differente, le calorie che contiene la tua coca-cola, l’impatto della tua automobile sull’ambiente, o il punteggio della tua squadra al fantacalcio.

Ma 0, per me, rimane la parte più bella. E’ il “tutte le direzioni” quando devi ancora decidere dove andare, la tabula rasa dell’esperienza, l’assegno in bianco delle emozioni, lo start da cui non vedi lo stop, il rumore dello sparo ai nastri di partenza che riserva un riverbero infinito, l’ultimo arrivato, ma solo perché sta prendendo la rincorsa.

larablogger


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