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Skylon

Da Gloutchov
SkylonAssomiglia vagamente a una delle navi dei Thunderbirds, lo Skylon è un progetto che potrebbe riattivare qualche speranza a coloro che ancora sognano il volo nello spazio con astronavi 'degne' di questo nome.
Ne ha parlato la CNN, il Corriere della Sera, e molti altri siti d'informazione. E' un progetto a lungo termine della Reaction Engines LTD, che dovrebbe basarsi su un propulsore in studio proprio nei loro laboratori.
E' quest'ultimo la chiave di volta del velivolo in questione: è denominato SABRE, e (cit. da Astrogationdovrebbe essere un propulsore ibrido, a metà fra motore jet e razzo, in grado di utilizzare sia l’ossigeno atmosferico, quando presente, e sia l’ossigeno stoccato nei serbatoi. In questo modo si ridurrebbe in maniera drastica il peso dei propellenti guadagnando in volume, maneggevolezza e carico utile. Infatti i serbatoi previsti a bordo dello Skylon sono molto diversi come volume fra quello dell’idrogeno e quello dell’ossigeno, anche tenendo conto della differenza nel rapporto O-H della reazione. Inoltre i grandi serbatoi rendono il veicolo molto leggero in proporzione al suo volume, cosa che gioca a favore della protezione termica. Un veicolo leggero si scalderà meno di uno pesante grazie alla maggiore superficie su cui si distribuisce l’energia dell’impatto atmosferico al rientro.Skylon nasce come veicolo cargo, senza equipaggio umano, ma si pone come la chiave di volta di una possibile rivoluzione nel trasporto spaziale. Lo spazioplano prevede un carico utile a 300 km di quota di ben 15 tonnellate (o 11 tonnellate a 800 km) e costi di esercizio che abbatterebbero di un fattore 50 l’uso degli attuali vettori “a perdere”.
In pratica, questo velivolo sarebbe in grado di decollare da una normale pista d'aeroporto, raggiungere l'orbita bassa, fare quello che deve fare, e poi tornare al suolo atterrando come fosse un normale aereo a reazione.
Attualmente il progetto è tutto in mano a questa azienda inglese. C'è in moto il tentativo di coinvolgere l'ESA, la quale avrebbe analizzato il progetto ritenendolo fattibile con le attuali tecnologie. Certo i costi sono enormi... e immagino che la Reaction Engines speri in un finanziamento proveniente dall'ente spaziale europeo. Nel frattempo lo sviluppo prosegue a piccoli passi.
Diciamo che lo Skylon non è proprio dietro l'angolo, ma non è neppure tutta fuffa. Chi vivrà, vedrà! Nel frattempo vi propongo questo bel video che lo mostra in azione:


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Skylon

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