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Slacklining: A Torino si cammina sul filo

Creato il 26 gennaio 2015 da Sportduepuntozero

Slacklining Nelle rare soleggiate domeniche invernali, quando le famiglie torinesi decidono di approfittare del bel tempo e passeggiare per la città, i parchi, molto spesso, sono una meta ideale per grandi e piccini. Al Parco del Valentino, però, c’è qualcosa di particolare che attira l’attenzione di una variegata folla, immobile ad osservare a bocca aperta quello che a prima vista sembra uno spettacolo di equilibristi.

Un grande spazio è delimitato da lunghe strisce attaccate agli alberi e anche in mezzo a questo spazio se ne trovano delle altre. Da una parte qualcuno salta e fa dei “trick” su queste fettucce un po’ più larghe (circa 5 cm). Dall’altra qualcuno, concentratissimo ed estraniato dal mondo circostante cerca di percorrere la fettuccia fino alla fine (sono perfino 500 m) cercando di non perdere l’equilibrio

Ci saranno una ventina di ragazzi che provano con costanza trick e percorsi in questa domenica mite e, se qualche temerario chiede di provare, sono ben felici di dargli qualche dritta e di aiutarlo a salire. Sono i ragazzi di Torino sul Filo, associazione sportiva neonata che promuove la pratica dello slacklining. “Ci siamo conosciuti l’anno scorso. Siamo tutte persone di diversa età, dai 20 ai 35 anni. Ci allenavamo insieme nei parchi e dopo un po’ abbiamo deciso di unire le forze e fondare questa associazione. Perchè? Perchè lo slacklining è praticamente sconosciuto in Italia” spiega il giovane presidente dell’associazione Giulio Capestro originario di Firenze e trasferitosi a Torino per l’università.

Slacklining
Questo sport, nato negli Stati Uniti negli anni ’80 come passatempo per gli arrampicatori nei giorni di mal tempo, prende il nome dall’attrezzo su cui si pratica, la slackline, fettuccia di poliestere tesa tra due punti. La lunghezza e la tensione variano e ci sono diverse specialità di questo sport.

Nel trickline, lo dice il nome stesso, bisogna eseguire evoluzioni (trick) sulla fettuccia da 5 cm, cercando di non cadere. E’ senza dubbio la più spettacolare ma ha poco a che fare con le altre discipline.

La longline, può essere considerata la maratona di questo sport. La fettuccia da 2,5 cm è molto lunga e bisogna percorrerla tutta tenendo conto che, con l’aumentare della lunghezza aumenta l’instabilità della fettuccia.

Infine c’è la highline, specialità per veri cuor di leone. In questo caso la fettuccia viene montata ad altezze considerevoli, soprattutto in montagna e obbliga lo sportivo ad indossare un’imbragatura.

Ma come si inizia a fare uno sport del genere? Uno sport che sembra più una disciplina circense; uno sport che è molto individuale ma allo stesso tempo ti costringe a stare in gruppo. Uno sport che ti spinge a superare i tuoi limiti, senza coppa o medaglia di riconoscimento.

“Lo slacklining migliora le capacità di equilibrio ed è molto funzionale, se abbinato ad altri sport . Io, per esempio, l’ho scoperto perchè facevo downhill e un campione del mondo in un video ha consigliato di usare la slackline per diventare più bravi. Poi ho smesso con il downhill e mi sono dedicato a questo”, prosegue Giulio. “E’ una sfida contro te stesso. E’ uno sport molto più di testa che di fisico. Sicuramente usi gambe e spalle. Ma la stanchezza che provi dopo un allenamento deriva specialmente dallo sforzo mentale. Devi essere perennemente concentrato e devi controllare quella sensazione di caduta, che non ti fa mai stare tranquillo. Dall’altra parte, però, la cosa meravigliosa di questo sport e che comandi tu la corda. La tua mente, le tue paure e le tue emozioni in generale si riflettono completamente sulla slackline e sul tuo percorso. Se pensi “adesso cado” cadi veramente. Se la fettuccia vibra e tu ti rilassi smette di vibrare. Tutte queste sensazioni sono ovviamente amplificate a mille nella highline; hanno fatto uno studio che faceva vedere che solo salendo sulla fettuccia il tuo cuore iniziava a battere come dopo una corsa di 100 metri”.

L’associazione Torino sul Filo a febbraio inizierà dei corsi aperti a tutti. Ovviamente in questa stagione non è facile perchè è uno sport outdoor ed è condizionato dal tempo.

In Italia si conoscono tutti, è uno sport di nicchia. Forse anche nel mondo ci si conosce un po’ tutti. E’ per questo che in primavera, l’obiettivo di questi giovani entusiasti è di organizzare un meeting a Torino. Radunare tutti gli appassionati di slacklining (da ogni angolo del mondo) e promuovere l’associazione e questo sport.

L’ardore con cui il Presidente parla dell’evento è lo stesso che emana quando ti spiega come stare in equilibrio sulla slackline. Determinazione e concentrazione per organizzare tutto e per iniziare, ma poi, un senso di libertà infinito che si può provare solo camminando nel vuoto.

Per saperne di più sull’associazione: https://www.facebook.com/torinosulfilo/timeline

 


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