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Slums Dunk: il basket nelle baraccopoli Kenyane

Creato il 07 dicembre 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

Slums Dunk: il basket nelle baraccopoli KenyaneOggi non parliamo di Nba, Eurolega o campionati nazionali. Oggi parliamo di sport come linguaggio universale che tutte le persone comuni possono parlare, o meglio ancora vogliamo dare la possibilità di vedere il basket da un punto di vista diverso che va oltre i risultati e, forse, per questo migliore. “Slums dunk” è un progetto di formazione sportiva alla pallacanestro organizzata dalla Onlus padovana Karibu Afrika e realizzata nelle baraccopoli di Nairobi e destinato a giovani atleti e ai loro allenatori. Slums dunk è una storpiatura del termine inglese slam dunk (schiacciata) dove slums sta per baraccopoli. Il basket in Kenya si impara al campetto e sul satellite guardando le gesta dei giganti NBA. Lo si pratica nei pochi campetti disponibili e si riduce spesso ad una lotta uno contro tutti senza difese e alla ricerca della giocata spettacolare più che del risultato. In questo contesto sicuramente differente dai salary cap americani, facciamo qualche domanda ad uno degli ideatori del progetto e tra i fondatori di Karibu Africa Luca Marchina.

Partiamo con una domanda secca: perché questo progetto?
In realtà questo progetto nasce da un altro progetto sportivo che abbiamo realizzato nel 2010 durante i mondiali di calcio. Armati di palloni di calcio, pettorine, porte montabili e un pulmino abbiamo viaggiato per 15000 Km fermandoci per strada a fare tornei di calcio di strada in favore delle minoranze (“baraccati”, disabili, masai, orfani, HIV positivi, ecc…). Abbiamo attraversato Kenya, Tanzania, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Mozambico, Swaziland e Sud Africa (www.altrimondiali.it). Tornati a Nairobi abbiamo ricevuto una email di Bruno Cerella che ci chiedeva se si potessero fare dei camp di pallacanestro a Nairobi… e così, con grande entusiasmo, ci siamo lanciati nel progetto Slums Dunk.

Il 2011 ha visto la prima edizione di Slums Dunk con la partecipazione di due giocatori “nostrani” come Bruno Cerella (giocatore della Banca Tercas Teramo) e Tommy Marino (giocatore di Ostuni).

Come è stata questa esperienza con giocatori di Serie A? …e nel 2012 ci sarà il remake?
Nel 2011 abbiam fatto le prove generali ed i risultati son andati oltre alle nostre aspettative. Il Kenya è un paese di grandi maratoneti non certo di basket! Il basket in Kenya s’impara al campetto o in televisione. Reincarna lo spirito dello streetball e si gioca spesso su campi in terra battuta, con le infradito e con palloni da calcio. E’ uno sport ‘nuovo’ ma con grande potenzialità. Entrare nelle baraccopoli di Nairobi con due colossi di quasi due metri d’altezza e in canottiera è stata un’esperienza unica.

Slums Dunk: il basket nelle baraccopoli Kenyane
Ogni giorno quando arrivavamo le persone ci guardavano con un misto di terrore (Bruno è anche largo un metro e mezzo!), stupore e perplessità, cosa ci fanno questi mzungu (bianchi) a casa nostra? …dopo 2-3-4 ore di allenamento andavamo via in una selva di persone che si erano radunate incuriosite e tra i sorrisi degli abitanti. Entravamo da estranei uscivamo da amici. Nel 2011 abbiam fatto attività per 10 giorni in 9 baraccopoli differenti con oltre 20 squadre under 21 e con un torneo-evento finale che neanche la pioggia è riuscita a rovinare. Devo ringraziare Bruno e Tommy perchè grazie al loro carisma, alla loro voglia di fare e alla loro competenza hanno reso questo progetto veramente speciale.

Bene Luca, entriamo un po’ più nei particolari: quali saranno le attività principali di questo basket camp? …e gli obiettivi finali?
Per il 2012 abbiamo deciso di coinvolgere solo due baraccopoli (Kayole e Eastleigh) con le loro squadre per poter approfondire al meglio con loro tutti gli aspetti legati al basket. La mattina ci saranno lezioni teoriche con gli allenatori e nel pomeriggio tutti al campetto ad allenare i giovani baskettari kenyani. Ci saranno anche due tornei di basket under 21. Il camp durerà circa 15 giorni.
L’obiettivo di questo progetto è quello di viaggiare all’interno della realtà kenyana utilizzando la pallacanestro come strumento di partecipazione, emancipazione e di coesione sociale per i giovani abitanti delle baraccopoli di Nairobi. Coinvolgere i giovani giocatori di basket dando loro una preparazione tecnica e tattica alla pallacanestro che possa essere per loro momento di crescita. Lo sport, in particolare il basket, è uno degli strumenti più efficaci per promuovere il protagonismo e l’attivismo sociale dei giovani, dando loro l’opportunità di divertirsi e imparare la vita, le regole del gruppo e la solidarietà fra compagni. Nelle baraccopoli e nelle aree socialmente ed economicamente emarginate del Kenya lo sport è un’occasione di crescita personale, di educazione, di solidarietà e spesso l’unico appiglio per uscire dalla vita di strada.

Slums Dunk: il basket nelle baraccopoli Kenyane
Per concludere, chiacchierando un po’ abbiamo sentito il nome di Danilo Gallinari… sogno o realtà?
Danilo faccio un appello tramite Basketcaffe.com: siamo tuoi tifosi, sappiamo che sei una persona molto sensibile e in gamba. Non potendoti sfidare in un 1vs1 ci limitiamo a sfidarti a venire a trovarci in Kenya (quando vuoi e ben sapendo che sei quasi sempre impegnato). Con anche un minimo di preavviso e non per forza durante il periodo di realizzazione di Slums Dunk noi ti aspettiamo per camminare con noi nelle slum di Nairobi, per incontrare e allenare ragazzi kenyani e per essere per loro fonte d’ispirazione. Ti aspettiamo per assaporare e vivere un po’ di vera Africa, qui la voglia di andare a canestro (anche oltre i propri limiti) per fare una slam dunk fa dimenticare tutti i problemi che affliggono questo continente!

Faremo il possibile per aiutare Bruno, Tommy e perchè no, convincere il Gallo!

Per contribuire al progetto:
BOLLETTINO POSTALE intestato a: Karibu Afrika Onlus, C/C 82899717 causale Slums Dunk.
BONIFICO BANCARIO intestato a: Karibu Afrika Onlus, Poste Italiane, IT75 J07601 11200 82899717 causale Slums Dunk.
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