Magazine Diario personale

Smacchiamo i leopardi e facciamo decluttering!

Da Gattolona1964

Aprile è per molte Dirigenti di Famiglia il mese dei cambi in ogni settore della loro azienda. Se non piove tutti i giorni è il mese ideale per riporre la biancheria invernale, mettere all’aria coperte e tappeti, spostare in cassetti e ripiani più comodi quella che useremo prossimamente. Erroneamente si dice da sempre che viene effettuato il “cambio degli armadi”. Anche in questo caso usiamo una frase in gergo oramai assodata,  ma non corretta  che sta ad indicare il cambio abiti e biancheria, non certo la sostituzione annuale degli armadi o cabine armadio! Sbagliamo se pensiamo di potercela cavare in fretta e furia con queste operazioni necessarie almeno una volta all’anno, che servono anche a noi donne per fare ordine mentale e liberarci di quanto non ci occorre più.La giapponese Marie Kondo tiene corsi in tutto il Pianeta per insegnare come si dovrebbe fare ilmagicopoteredelriordinoper rimettere ordine nella nostra casa e nella nostra vita. Per questo razionale ed intelligente motivo la Kondo ha inventato il metodo KONMARI, che si svolge in due fasi ben precise: la prima è la scelta di quali oggetti buttare via e la seconda è la decisione di ricollocare ciò che resta. La signora Kondo suggerisce di procedere per categorie e non per stanza, come tante di noi fanno.Sarebbe un errore sistemare oggi il bagno, nel pomeriggio la camera da letto, domani lo studio e la soffitta, e così via…. Gli indumenti, gli oggetti e la biancheria che trovo in una qualsiasi stanza ,me li posso ritrovare dopo due giorni anche in cucina, quindi il lavoro di recupero o di eliminazione sarebbe doppio e snervante. In questo modo non abbiamo più il controllo di quante salviette o accappatoi per doccia abbiamo, quanti piumoni ci sono, quante tovaglie senza o con tovaglioli abbiamo accumulato, quanti bicchieri abbinati a bottiglia, caraffa, decanter  possediamo… e la lista è infinita. Dovremmo procedere per categoria, cominciando dagli abiti e dalla piccola biancheria intima come calze, mutande, canottiere, sottovesti, bustini, collant, calzettoni di lana o nylon. Si prosegue con la biancheria ingombrante come lenzuola, togliendo quelle non più appaiate, panni, piumoni, copriletti, salviette, salviettoni da bagno e da mare, tovagliato e strofinacci, presine e pizzi, facendo attenzione a non riporrre nelle apposite buste di cellophane prive di aria, quei capi da mandare in lavanderia. Potremmo poi continaure con i libri, le carte e i documenti vari della casa, gli oggetti non ben identificati come prodotti di bellezza ed utensili da bagno  o da cucina. cambiostagione.

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Per esperienza personale, a chi non è capitato almeno una volta nella vita di riporre abiti o biancheria non immacolata? Poi quando riapriamo le buste a distanza di mesi, non solo ci accorgiamo delle antipatiche macchie ma sentiamo immediatamente un odore di non freschezza e di non igiene, non è piacevole! Il modo per smacchiare alcuni capi bianchi c’è, più avanti vedremo qual’è. Terrei per ultimi gli oggetti e le fotografie con grande valore affettivo o nostalgico, suddivisione e archiviazione da farsi preferibilmente in una giornata nella quale il morale è molto alto e fuori non piove.
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Una volta che abbiamo deciso la categoria della quale vogliamo occuparci, dobbiamo radunare tutto in un posto, in modo tale da avere tutto sotto agli occhi per decidere cosa buttare, cosa regalare, cosa tenere.
Una delle operazioni più difficili è quella di “buttare”. La maggior parte delle persone, donne soprattutto non butterebbe mai via niente, ma accumulerebbe tonnellate di inutilerie che non solo vanno a produrre polvere e a togliere spazio in casa, ma contribuiscono in maniera esponenziale a quel famoso disordine mentale di cui all’inizio di questo scritto. Se facciamo caso a ciò che conserviamo da anni è quasi tutta oggettistica che non serve più e che nemmeno andiamo più a cercare. Anzi! Spesso ci dimentichiamo proprio di possederla!! Io personalmente prima di buttare nell’immondizia una qualsiasi cosa, mi premunisco di avere accanto a me almeno 4 cassette: in una metto le cose destinate a Caritas e armadio del povero della mia parrocchia, nell’altra metto gli indumenti, i giocattoli, i libri, le scarpe da passare ai miei nipoti, che passeranno a loro volta (se ancora in ordine!) agli ultimi nati, nella terza metto le cose che venderò ai mercatini del vintage e nella quarta cassetta gli oggetti o foto  che ho deciso di conservare. Selezionati accuratamente gli oggetti, dobbiamo decidere una volta per tutte qual’è il cassetto, ripiano, o armadio, cantina, soffitta o altro, dove vogliamo riporli, ripromettendoci che non cambieremo loro di posto. L’importante è raggrupparli per categoria e non lasciarli in giro per casa.

(..continua..)

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