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Smartphone come carte di credito

Creato il 29 marzo 2011 da Db @dariobonacina

L’interesse dei protagonisti della telefonia mobile per la tecnologia NFC conferma che i servizi di mobile payment stanno per diffondersi nel mondo: oltre ai progetti condotti da Google stanno per concretizzarsi con partnership strategiche e iniziative interessanti, si affacciano sul mercato nomi come RIM, Motorola e Nokia.

Smartphone come carte di credito

L'immagine pubblicitaria di un lettore NFC di VeriFone

A Mountain View si punta in alto e si guarda lontano: il Wall Street Journal parla delle trattative in corso tra BigG, MasterCard e Citigroup: l’obiettivo, come anticipatoalcuni giorni fa su queste pagine, è quello di dotare gli smartphone con sistema operativo Android di nuove funzionalità di portafoglio elettronico, che permetteranno di effettuare acquisti e pagare sempicemente, senza consegnare carte di credito o bancomat al personale di cassa, ma avvicinando il proprio apparecchio all’apposito lettore, un dispositivo analogo a quello visibile nell’immagine pubblicitaria a fianco, prodotto da VeriFone.

Nella strategia di Google non è previsto l’incasso di alcuna commissione accessoria sulle transazioni, perché gli interessi dell’azienda sono orientati al business dell’advertising: offrendo agli utenti un comodo strumento di pagamento, l’azienda sarà in grado di offrire alle attività commerciali informazioni preziose sui propri clienti, cui sarà possibile indirizzare pubblicità sempre più mirata e geolocalizzata sulla base di abitudini e preferenze d’acquisto.

Google si propone quindi come moderno veicolo pubblicitario, in grado di portare nel palmo di mano dell’utente le informazioni commerciali di attività di piccole o grandi dimensioni: sul cellulare potranno infatti giungere messaggi con annunci pubblicitari, promozioni e sconti legati ad attività della zona in cui si trova (dal grande supermercato al piccolo rivenditore di zona) e chi li riceverà – recepito il messaggio pubblicitario – potrà gestire i propri acquisti addebitandone gli importi sull’account della propria carta di credito e, con la stessa app, sarà in grado di monitorare le proprie spese.

Non è inverosimile pensare che il business si allarghi al fronte dei social network e ai servizi di geolocalizzazione, innestando un circolo vizioso (per gli utenti) e virtuoso (per le aziende): un bel check-in effettuato al ristorante attraverso Facebook Places, Foursquare Gowalla potrebbe fruttare all’avventore uno sconto sulla consumazione da pagare – tramite l’account MasterCard o Citigroup – con il proprio smartphone via NFC.

In questo scenario, parallelamente al mondo legato al sistema operativo Android, si muovono altri protagonisti: accantonando i progetti che ha in serbo Apple(apparentemente intenzionata ad integrare la NFC nei prossimi iPhone), sembra ormai certo che il nuovo PlayBook – il tablet secondo RIM – offrirà il supporto alla nuova tecnologia, nonostante la sussistenza di alcuni problemi con gli operatori di telefonia mobile (principalmente Rogers in Canada e AT&T negli USA) per la gestione degli account. Anche Motorola, dal canto suo, ha confermato l’obiettivo di sviluppare nuove featurebasate sulla NFC orientate al mercato delle grandi aziende e al mondo del commercio al dettaglio e, come testimonia il video a seguire, anche  Nokia non perde tempo: le immagini, girate la scorsa settimana all’International CTIA Wireless 2011, mostrano un esempio di transazione effettuata con l’applicazione BCard reader mediante il nuovo smartphone C7 (la cui commercializzazione partirà oltreoceano con la versione NFC-enabled denominata Astound).

Meno futuribile di quanto possa sembrare a coloro che hanno poca dimestichezza con la tecnologia, il mobile payment è alle porte anche in Italia: come noto, in aprile prenderà il via a Milano la nuova sperimentazione legata al sistema Mobile Pass messo a punto da Telecom ItaliaATM, sui cui mezzi (autobus, tram, metropolitana) gli abbonati potranno viaggiare usando il cellulare come fosse una normale tessera elettronica ATM, ricaricata accedendo all’area I.TIM legata alla SIM card con il proprio account PayPal.

Pensando comunque al futuro, una volta introdotta questa tecnologia nella quotidianità – con una diffusione paragonabile a quella della moneta elettronica odierna, ossia carte di credito e tessere bancomat – sarà opportuno avere un maggior occhio di riguardo verso il proprio telefono cellulare, perché l’eventualità del furto o dello smarrimento non significherà solamente la perdita di contatti e appuntamenti. E chiamare tempestivamente il numero verde per bloccare il proprio portafoglio elettronico potrebbe essere quantomeno problematico.

[pubblicato oggi dal sottoscritto su The New Blog Times]



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