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Smettere di pensare

Creato il 02 giugno 2013 da Scribacchina

Leggevo proprio oggi il blog di uno straordinario bassista, tanto bravo quanto umile. Uno che suona con Mike Stern, tanto per dire (e qui immagino avrete già capito di chi sto parlando).
Sembra che il nostro bassista – ripeto, straordinario – sia tornato a lezione dal suo vecchio insegnante, consapevole che non si è mai arrivati e che bisogna sempre studiare; è bello leggere come l’essere di nuovo studente l’ha fatto sentire più consapevole del suo modo di suonare, del suo sound, del suo senso del tempo e in generale del suo approccio alla musica. Che è poi quello che un bravo insegnante dovrebbe cercare di fare: renderti consapevole di quello che stai facendo.

«Non importa per quanto tempo hai suonato, non importa quanto tu sia bravo (o quanto tu creda di esser bravo): c’è sempre spazio per migliorare, e il mio insegnante è un vero maestro nell’identificare le debolezze e darti il mezzo per trasformarle in punti di forza».

Il maestro del nostro bassista ha una tecnica particolare per lavorare sull’improvvisazione, che si può riassumere nell’assunto «Smettila di pensare e continua a fare»: si tratta in sostanza di registrarsi mentre si improvvisa, staccando la parte razionale (quella pensante) e continuando a fare, seguendo l’istinto; in seguito ci si riascolta e si capisce dove è necessario migliorare o dove ci sono idee da sviluppare.

«Per raggiungere i risultati che ci si è prefissi non c’è niente come la ripetizione, la memoria muscolare, il focalizzarsi sul tempo e lavorare sodo».
A questo elenco aggiungerei: costanza, determinazione e coraggio.

Curioso notare come le regole per riuscire a suonare in maniera dignitosa siano le stesse che permettono di vivere bene: «Smettila di pensare e continua a fare».


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