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Smetto quando voglio – La recensione

Creato il 05 febbraio 2014 da Drkino

by · 5 febbraio 2014

Dal 6 febbraio al cinema Smetto quando voglio, l’opera prima del giovane esordiente Sydney Sibilia…

 Cosa può fare un nerd che nella vita ha sempre e solo studiato quando perde il  lavoro all’università? Reclutare i migliori tra i suoi ex colleghi e metter su una banda criminale dal successo assicurato…

smetto quando voglio locandina

Smetto quando voglio, è una commedia surreale dai toni vivaci che affronta in modo piuttosto leggero il tema del precariato. La critica sociale non è l’obbiettivo del regista salernitano, o almeno lo spero per lui altrimenti avrebbe completamente sbagliato mira.  D’altronde se vuoi esordire nel lungo e farti produrre da Fandango e distribuire da 01 devi puntare molto sull’appeal. Smetto quando voglio infatti deve molto al cinema statunitense di genere, risultando un mix tra un film di Fincher, con musiche che pompano, e la più canonica delle commedie indie. Gioca con lo stile ma la fotografia, dalla forte dominante verdognola, denuncia tutti i limiti del digitale. Sibilia, il regista del film, parte dalla fine per tornarci 90’ più tardi e chiudere il tutto con una battuta che lascia a bocca asciutta.

Nei momenti miglior il film ammicca all’Inghilterra, con battute grottesche e a tratti surreali, riuscendo a strappare diverse grasse risate. L’intento è intrattenere e lo fa, anche meglio delle recenti proposte italiote, ma non basta. Smetto quando voglio è una commedia ultra citazionista, troppo contaminata da un cinema spaccone com’è quello americano.

Il tentativo, vano, è quello di prendere i Soliti Ignoti, aggiungere un pizzico di Ocean’s Eleven, non disdegnare una buona dose di Big Bang Theory e decorare il bibitone energetico con una bella spruzzata di Breaking Bad. Il risultato? Un film innocuo dai scarsi risultati clinici.

smetto quando voglio 2

Certi passaggi si rivelano cliché puri. Sempre gli stessi espedienti per riempire la trama o per darle la svolta. Viene da domandarsi perché in questi diamine di film sulla crisi, la “notte buia dell’eroe” debba essere sempre rappresentata dall’improvvisa scoperta riguardo lo stato interessante della compagna del protagonista. I liet motiv sono sempre “Non ho soldi per divertirmi” e “Aspetto un figlio, come faccio?”.

Risulta sempre più difficile trovare storie nuove da raccontare e sempre più necessario ragionare sulle sfumature, sul cambio di punto di vista. Lo spunto è interessante, ma rimane tale: uno spunto. L’intrattenimento non basta, bisogna che lo si rivesta di un messaggio e quello di Smetto quando voglio è una barzelletta.

BLANDO ANTIDREPESSIVO

Mattia Gariglio

Regia: Sydney Sibilia Cast: Edoardo Leo, Valeria Solarino, Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Neri Marcorè - Paese: Italia – Anno: 2013 – Durata: 100′

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