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#SMMdayIT 2015: 14.000 tweet per raccontare il Social Media Marketing in Italia e nel Mondo

Creato il 30 giugno 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Per il terzo anno di fila il “Social Media Marketing Day” #SMMdayIT si conferma successo di pubblico, contenuti e comunicazione social. L’evento, espressione delle maggiori community di Social Media Marketing in Italia, si è svolto lo scorso 25 giugno presso il Centro Congressi (Auditorium e Sala Collina) de IlSole24Ore a Milano e per il primo anno ha introdotto anche la diretta streaming attraverso la partnership tecnica con Tiscali, che ha reso fruibili gli interventi in real time con un semplice click da un post di Facebook creato sul profilo dell’organizzatore, Andrea Albanese.

Social Media Marketing Day (Foto © Facebook.com)

Social Media Marketing Day (Foto © Facebook.com)

L’evento leader in Italia per il Social Media Marketing esclusivamente B2B era già fra i trending topic di Twitter prima che aprissero le registrazioni, alle 9 di mattina, e si è mantenuto fra i trend italiani per quasi 7 ore, con un totale di 13.800 tweet scambiati utilizzando l’hashtag #SMMdayIT fra le 6 e le 20. “In eventi come il nostro la validità dei contenuti e l’attenzione del pubblico si misurano anche e soprattutto dalle conversazioni che si creano attorno all’hashtag di riferimento”, spiega Andrea Albanese. “Una conversazione ed una reputazione costruite nel tempo e attraverso una relazione costante con le communities che gestiamo. Basti pensare che nell’ultimo mese #SMMdayIT è stato utilizzato in oltre 30.000 tweet”.

Grande soddisfazione in tutto il team, nonostante per il secondo anno di fila il profilo Twitter ufficiale dell’evento, @smmdayit, sia stato sospeso ‘per sospetta attività automatica’ e riattivato solo dopo 24h. “Questo fatto ci ha portati a riflettere su quanto la nostra capacità comunicativa sia ormai ostaggio di player come Facebook, Twitter, Linkedin”, commenta Albanese. “Se per una qualsiasi ragione il tuo profilo viene oscurato, tu cessi di esistere e non hai la possibilità di parlare con nessuno. Non vi è nessun customer service dietro, noi abbiamo cercato di interagire con i profili di Twitter support e Twitter Italia ma non siamo stati minimamente considerati”.

L’identità digitale sta dunque diventando centrale per aziende e professionisti: i clienti, i lettori, cercano i brand online e se non li trovano vanno dai concorrenti, che spesso non sono neanche italiani, con un pesante impatto sull’economia e sul sistema paese. Fra i grandi threads che si sono articolati nel corso dei 16 interventi della giornata (qui l’agenda completa) ve ne sono alcuni di particolare rilievo, rivisti quasi come leitmotifs di tutte le presentazioni.

1 – La parola chiave per il nuovo modo di fare comunicazione è ‘community’: una buzzword lanciata da Alessandro Maria Lerro (EECA), ripresa da Elisa Finocchiaro (Change Italia), rilanciata da Silvia Cafagna (Vodafone Italia) e sottolineata da Federico Smanio (LegaSerieB), Daniele Chieffi (ENI), Luca Casadei (WebStarsChannel) e Mirko Clemente (Rugbymeet). Il valore, la potenza dei brand intesi in senso lato non stanno più nel messaggio che riescono a convogliare, ma nelle communities che 2 CS6-2015 SMMdayIT: 14000 tweet riescono a creare e che si fanno ambassador di quel messaggio e dei valori espressi dal brand. Da qui il payoff di questa terza edizione scelto dal team di #SMMDayIT: ‘Your Audience is Your Brand Ambassador’.

2 – Sui social il vero valore sono le relazioni e le conversazioni, e affinché queste si sviluppino è necessario mettere le persone e non i profili o i brand al centro. L’era del P2P lascia il posto al mondo H2H – Human to Human. Concetto evidenziato, oltre che da Albanese, anche da Daniele Chieffi (ENI), Luca Casadei (WebStarsChannel) e Claudio Gagliardini (SeiDigitale).

3 – Nell’era social e digital scegliere di non esserci significa perdere opportunità di business importanti e l’assenza non impedisce comunque che si parli della propria azienda o del proprio marchio. Messaggio molto forte lanciato da Andrea Albanese nella presentazione d’apertura e ribadito da Renato Vichi (Unicredit) nel suo intervento del pomeriggio.

4 – Il quarto filone, ma non certo in ordine di importanza, è il mobile: scelto sempre più spesso per fare acquisti online, come spiega Giulio Finzi (Consorzio Netcomm), viene utilizzato solo nel 17% del tempo per telefonare o mandare sms, come illustra Marta Valsecchi attraverso i dati di una ricerca di Osservatori.Net (Osservatori Digital Innovation Politecnico di Milano). Il mobile diventa centrale anche nella fruizione dell’informazione: l’81% dei Millennials infatti si informa soltanto attraverso Facebook e lo fa prevalentemente da mobile. Senza contare le app, diventate talmente importanti da venir addirittura indicizzate da Google.

5 – C’è poi un aspetto più ‘sociale’ dei social network che #SMMdayIT ha voluto evidenziare: la potenzialità immensa che offrono sia alle aziende che ai privati di ‘prendersi a cuore’ cause condivise e far leva così sull’aspetto emotivo insito in queste piattaforme, proprio perché dietro ad ogni profilo social c’è una persona. Potenzialità espressa da un lato dalle petizioni create, diffuse e vinte da Change.org e dall’altro dall’attività di sensibilizzazione e prevenzione promossa da Mutua Basis Assistance MBA, società di mutuo soccorso senza scopo di lucro che sta lavorando su progetti di Internet delle Cose a tutela della salute dei propri associati, come raccontato da Oscar Pischeddu. In un periodo in cui l’editoria tradizionale in Italia sta evidenziando tutta la propria crisi, il ‘Social Media Marketing Day’ #SMMdayIT ha scelto di affrontare con l’intervento di Federico Luperi (Adnkronos) proprio il tema della distribuzione social dell’informazione. Il messaggio è stato chiaro: sono i vecchi modelli editoriali ad essere in crisi, non l’interesse verso l’informazione, cui si accede attraverso canali e piattaforme diverse. Occorre quindi imparare ad usare questi nuovi strumenti per farsi trovare dai lettori.

“Quest’anno abbiamo riflettuto molto su quali temi proporre per il #SMMdayIT, cercando di bilanciare l’aspetto business, l’aspetto sociale e l’aspetto della formazione, che mi sta molto a cuore”, conclude Andrea Albanese. “I Social Media non hanno storia, sono nuovissimi e continuano a mutare e cambiare ed è difficile identificare corsi e percorsi formativi che riescano a preparare adeguatamente i professionisti, interni o esterni che siano. La domanda di formazione a tutti i livelli aziendali potrebbe esplodere già dal prossimo anno e stiamo lavorando per offrire un percorso mirato e multidisciplinare in grado di farvi fronte”.

Approfondimento: #SMMdayIT 2015, 1000 foto per 1000 tweet https://storify.com/AndreaAlbanese/smmdayit-social-media-marketing-day-2015


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