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Soccket: il pallone che produce energia

Creato il 10 agosto 2013 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

Mezzora di palleggi con la Soccket Ball possono alimentare una lampadina di tre ore

Soccket Soccket: il pallone che produce energia

La Soccket ball non è una palla magica e nemmeno un progetto tanto utopico: il pallone che produce energia esiste davvero e la vendita dei primi modelli, interamente fabbricati negli USA, è prevista per la fine di dicembre 2013.

L’ intero progetto è nato da un’idea di quattro studenti dell’ateneo di Harvard a partire dal 2008; hanno pensato al gioco più famoso del mondo, il calcio, per generare energia: soccket è il nome dato all’ invenzione ed è l’acronimo di soccer, che significa calcio e socket, l’ equivalente di presa elettrica in inglese.

Ma come funziona la soccket ball? Essa si può definire in assoluto un generatore portatile; all’ esterno è rivestito da una schiuma bianca che lo rende impermeabile e immune ai buchi, anche se poco incline al rimbalzo, mentre all’ interno esso è costituito da una batteria e da un generatore di energia: soccket converte l’energia cinetica ,cioè quella prodotta dal movimento, in energia elettrica, sprigionando elettroni. È stato calcolato che mezz’ora di palleggi fanno sì che possa essere accesa una lampadina a led per tre ore. Questo progetto è frutto della triste constatazione che più di un miliardo di persone al mondo non ha accesso all’ elettricità, essendo così costretto all’ uso di cherosene o di generatori diesel, i cui vapori sono dannosi per l’ ambiente circostante nonché per la salute, provocando la morte di circa due milioni di persone all’ anno.

Una delle inventrici del brevetto ha affermato di essersi basata sulla propria esperienza personale: di origini nigeriane, Jessica Matthews ha potuto constatare di persona la carenza di elettricità in Africa che spingeva anche i suoi familiari all’impiego di cherosene. Associando questa esperienza al gioco più semplice, più praticato nel mondo e che non può essere rubato neanche ai bambini più poveri, è nata un’idea che raccoglie le simpatie di ambientalisti e di milioni di americani (nonché della società Uncharted Play, che ha inserito il progetto sul sito di Fundraising Kickstarter solo dopo essersi accertata che la palla poteva essere realizzata realmente), primo tra tutti il presidente Obama che ha visitato il Senegal, il Sudafrica e, infine, la Tanzania per presentare soccket, includendo l’ invenzione nel più ampio progetto denominato “Power Africa che ha come intento quello di raddoppiare la fornitura di energia elettrica nel continente, considerando che nei villaggi sperduti solo una casa su dieci possiede energia elettrica e nella zona al sud del Sahara nemmeno un terzo delle famiglie la possiede. Il presidente ha parlato di un investimento federale di circa sette miliardi di dollari, a cui dovrebbero essere aggiunti nove miliardi reperibili da interessi privati. Il summit a Washington con i capi di stato africani per  cercare energie verdi e alternative a quelle nocive, è fissato per il prossimo anno.

Lo scandalo Datagate, come tanti altri che non coinvolgono solo l’ America bensì tutto il mondo, rivelano l’ amara constatazione che una cattiva notizia produce più eco e rumore di una buona, che finisce per essere sempre rilegata in un trafiletto di due righe o addirittura occultata come se l’uomo ormai fosse capace di produrre solo del male.


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