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Social recruiting: l’assunzione ora passa dai social

Creato il 22 novembre 2015 da Redazione Firstmaster Magazine @FirstMasterFad
Social recruiting: l’assunzione ora passa dai social

Se sei sul mercato del lavoro, tutto ciò che scrivi sui social (in modalità pubblica) è sotto i riflettori. La buona notizia, se fai un uso ragionato dei tuoi profili, è che hai tantissima visibilità e molte chance di ricevere un'offerta di lavoro con il minimo sforzo. La notizia cattiva: tutto ciò che scrivi potrebbe essere usato contro di te.

Secondo l'autorevole Work Trends Study 2015 di Adecco, che ha coinvolto oltre 4.000 recruiter di tutto il mondo e oltre 31.000 candidati in 60 paesi, LinkedIn (utilizzata dal 61% dei recruiters) e Facebook (32%) sono le due fonti principali dove gli head hunter e le Risorse Umane vanno "a caccia" di informazioni sui candidati. In parole povere, quando mandi un CV è molto probabile che il responsabile della selezione per farsi un'idea più precisa di che tipo sei, quali sono i tuoi interessi, come la pensi.

Occhio a cosa pubblichi! Il 35% dei recruiter italiani intervistati hanno dichiarato di aver escluso potenziali candidati dalla selezione dopo aver adocchiato contenuti (status o foto) inappropriati sul profilo social del candidato. Tradotto? Meglio pubblicare in modalità "solo amici" le foto "compromettenti" e stare molto attenta a dare giudizi e opinioni tranchant su argomenti caldi come politica e attualità.

La tua vita è sotto i riflettori. Se LinkedIn è il social media professionale per definizione e il più indicato da usare se stai cercando lavoro, Facebook diventa sempre più rilevante per la web reputation, ovvero la tua reputazione online. Il tuo personal branding esiste a prescindere dal fatto che ti sforzi di coltivarlo o meno, ed è un elemento di valutazione importantissimo per decidere se proporti un colloquio o escluderti dalla selezione.

Un po' di numeri? Il 23% dei candidati vengono contattati dai recruiter sui social media. Di questi il 62% via LinkedIn. Solo il 16% arriva al colloquio e il 6% ottiene l'incarico. Significa che le tue chance di avere il posto di lavoro per il quale sei stata contattata si assottigliano moltissimo nello step successivo all'invio del CV e l'impressione che fai sui social media è decisiva per ottenere il colloquio.

Ecco come fare una buona impressione e aumentare le tue possibilità di ottenere il colloquio

- Allega sempre il CV. Quando rispondi a un'offerta di lavoro online, allega il tuo curriculum o invia il link al tuo profilo su LinkedIn: il 35% di chi lo fa viene contattato, mentre solo il 9% di chi omette questi due elementi viene preso in considerazione.

- Candidati (anche) dal sito dell'azienda. Dalla ricerca di Adecco emerge un dato interessante: per il 31% dei recruiter la sezione "Lavora con noi" viene tenuta in considerazione più dei social (che pesano il 20% per la raccolta delle candidature). Perciò se trovi un'offerta di lavoro interessante su LinkedIn o su siti come Monster, manda il CV anche dal sito dell'azienda.

- Apri un blog. Assieme ai profili social, il blog è uno dei punti di contatto online più importanti tra candidati e recruiter. Considera che il 34% dei candidati hanno un blog personale o professionale: averne uno anche tu è un ottimo biglietto da visita, soprattutto se posti contenuti inerenti alla tua area di expertise. Nella tua sezione Contatti specifica un indirizzo mail o un numero di telefono.

- Coltiva la tua web reputation. Anche se sei un "candidato passivo" (cioè in questo momento non stai cercando lavoro ma sei aperta a nuove opportunità), fai in modo che la tua reputazione online sia impeccabile. Ricorda che Internet ha la memoria lunga e tutto ciò che scrivi, pubblichi e posti rimane in un certo senso "scolpito nella pietra".

Cos'è il social recruiting

È una pratica sempre più diffusa da parte degli esperti di selezione del personale, ovvero cercare candidati in rete, su LinkedIn, Facebook, Twitter. Questo significa che,

Da: Gaia Giordani su Cosmopolitan,
Impaginazione e grafica a c. di Martina Giuliani
Social recruiting: l’assunzione passa social

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