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Soldi, padelle e illusioni

Da Narratore @Narratore74

http://www.dreamstime.com/-image7591562Fino a qualche anno fa, la figura del cuoco, era avvolta da un alone di mistero, qualcosa che quando capitava di parlare ad amici e conoscenti, la risposta tipica era: “ah, fai il cuoco? Ma chi te lo fa fare di lavorare di notte…”
Ora, invece, anche grazie a tonnellate di trasmissioni, libri e chi più ne ha più ne metta, il cuoco, come figura professionale, è diventata una delle più gettonate.

Le iscrizioni alle scuole alberghiere sono aumentate come non mai, e ogni anno sfornano nuovi piccoli provetti in erba pronti a spadellare, sfilettare e, in linea di massima, diventare milionari, magari finendo anche in uno dei suddetti programmi.

See, vi piacerebbe…

La prova del cuoco, Masterchef, Hell’s Kitchen, tutte dimostrazioni di quanto sia figo mettersi ai fornelli, di come, con un semplice filetto di salmone, la propria vita possa cambiare.
Il tutto, ovviamente, accompagnato da carriole di denaro sonante.
Perché i cuochi sono tutti ricchi sfondati…

La verità è che fare il cuoco, e parlo per esperienza diretta e personale, è un lavoro pesante, che obbliga a fare sacrifici e mette nella condizione di non avere più una vita sociale.
Non credete a quello che vi dice la televisione, agli spot in cui lo chef di turno ci fa vedere com’è bello e appagante cucinare per un gruppo di amici.
La verità è che dopo una settimana passata a farsi il culo (e scusate, ho detto verità), la voglia di cucinare durante il vostro giorno libero sarà davvero poca. E se anche troverete lo stimolo necessario, vi renderete conto che al ritorno al lavoro sarà come se non vi foste riposati per niente.

Ma quello che vorrei che capissero tutti i giovani provetti che si vedono già con un bel cappello in testa alla guida di una partita di cuochi, è che non si diventa milionari con questo lavoro.
Non tutti, perlomeno.
Certo, c’è chi, sempre grazie alle proprie doti e non per grazia ricevuta, riesce a trovare una buonissima occupazione, con un salario notevole e una posizione di rilievo. Ma, ricordatelo sempre, ad ogni centesimo che guadagnerete corrisponde una parte del culo di cui parlavo sopra.
Volete guadagnare 5.000 euro al mese (pura fantascienza, ma possibile)?
Sappiate che per arrivarci dovrete ingoiare tanti di quei rospi da fare indigestione. E se dopo questo siete ancora lì, arpionati con le unghie, sappiate che quei 5.000 ve li dovrete sudare.
Tutti i giorni, ogni ora del vostro tempo.

E ricordate, non sarete i soli a voler tutto questo.
La concorrenza è spietata e numerosa, al punto che è facile ritrovarsi in una guerra. E se non si ha le armi giuste, o il carattere giusto, l’unico risultato possibile è una disfatta in piena regola.
Con annessa acidità di stomaco e nervoso a container.
E vogliamo accennare alla perenne guerra fra cuochi e camerieri? Ahh, lì sì che avrei da raccontarne…

soldi-piatto
Un lavoro fatto di passione, che può dare tante soddisfazioni ma che non vengono certo regalate.
Ogni successo sarà costato dannatamente di più, un prezzo che bisogna saper valutare prima di intraprendere questo cammino.
Non esistono sabati in discoteca, nessun Natale in famiglia. Sarete a lavorare quando gli altri si divertono, e questo, ve lo garantisco, ha abbattuto non pochi da quando ho iniziato a bazzicare l’ambiente.
Perché è facile farlo per un mese, due, anche un anno. Ma poi arriva il tarlo (e fidatevi, arriva davvero), anche dopo anni, e lì dovrete dimostrare se la vostra passione è davvero tale.
Altrimenti avete sbagliato mestiere.

Personalmente amo cucinare, sperimentare e, fondamentalmente, preparare piatti che vengono graditi. Ma proprio in virtù del fatto che ormai sono più di vent’anni che vivo la mia vita davanti ad un fornello, sento di poterlo dire: se non ci siete portati passate oltre.
I soldi, così come in tutti gli altri campi, non arrivano per magia. Non pioveranno mai dal cielo e se non date anche il sangue (metaforicamente parlando) non aspettatevi nulla in cambio.

E non credete alla televisione, quella racconta belle storielle per chi vuole starle ad ascoltare.
La verità è ben diversa…


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