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Solo una storia passata?

Creato il 26 maggio 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Solo una storia passata?Per i 150anni La Storia siamo noi, un programma televisivo di approfondimento storico prodotto da Rai Educational, Giovanni Minoli ci presenta un uomo con l’America in pugno. Molti anni fa, il 25 gennaio del 1947 muore Al Capone, una morte che non fa notizia, i giornali la danno dopo lo sport, al funerale pochi parenti e sulla bara, come da tradizione, viene gettata una manciata di terra proveniente dall’Italia.

Solo una storia passata?
Tutto qui, eppure il cadavere sepolto, in vita, aveva avuto un immenso potere criminale, era virtualmente il padrone di Chicago. Capone non era famoso per qualcosa di eroico; era tristemente noto perché controllava quella ventosa città in tutto, dal contrabbando di alcolici alla prostituzione, fino agli omicidi. Nessuno poteva immaginare che un altro uomo l’avrebbe fermato, un uomo dell’FBI, che semplicemente svolgeva il suo dovere, perché credeva nella giustizia. Tutto qui, il resto è leggenda.

Una lunga caccia all’uomo che rappresenta il male e che culmina con un processo dove viene condannato a 11 anni di prigione. Un uomo potente che appare smarrito, braccato e messo sotto i riflettori. Alphonse Gabriel Capone, meglio conosciuto come  Al Capone, l’uomo che tenne in scacco l’America fu condannato solo per evasione fiscale.  Colui che l’aveva incastrato era il capo degli “intoccabili”, al processo Al Capone  lo accusa di complotto e qui, il mio cervello che già stava trovando degli strani  paralleleismi contemporanei, ha un guizzo di conferma, una storia passata con similitudini moderne? Due storie, molto diverse tra loro. Anche i protagonisti sono molto diversi: addirittura un delinquente e  mafioso, nella prima storia, e un  imprenditore e politico nella seconda! Un  contrasto  interessante, leggere per credere!

Solo una storia passata?
Un uomo  dagli oscuri inizi, figlio di emigranti, cresce nelle bande di quartiere che risolvono i conflitti con il coltello, diventa un leader, ama le feste, le belle donne, ha molte amanti, è  affascinato dal suo potere. Una rapida ascesa di cui va fiero, ma ora  sta lottando per la sua libertà, non vuole questo processo, perché sa che un processo potrebbe privarlo di tutti i suoi averi e del suo potere…nell’America degli anni venti viene introdotto il proibizionismo, una mano santa per i ganster, Al Capone giovanissimo, è già un killer senza scrupoli e molto apprezzato. L’eterna lotta del bene contro il male. Questa  è la lotta di Al capone contro Ness, un tiratore scelto, capo della squadra degli “intoccabili”, laureato in criminologia, a lui viene affidato il compito di combattere la corruzione di Chicago. Al Capone ne è il simbolo, è un criminale che tiene tutta la città in pugno, uomo determinato,  abituato a risolvere le controversie togliendo di mezzo gli avversari con tutti i mezzi, chiunque gli si oppone viene eliminato senza pietà…E’ un  complotto, grida durante il processo, per mascherare i veri responsabili della crisi, i finanzieri! E  si torna ai giorni nostri…

La città è alla fame, investita in pieno dalla crisi e per assicurarsi il consenso popolare Al Capone distribuisce latte ai bambini, e cibo alle donne, vuole essere identificato come un eroe, per condannarlo però servono prove e per trovarle si fa ricorso a uomini nuovi, puliti, che credano nella giustizia e che abbiamo il coraggio di sconfiggere il virus che infetta la città. Uno scontro che prosegue tra colpi di teatro e fallimenti, mentre Al Capone amministra bene  la sua immagine, è popolarissimo, arrogante, altezzoso, saccente ed è immensamente ricco, può corrompere tutti, cancellare prove o comprare  silenzi. La battaglia si fa aspra,  a Chicago si scatena la violenza, uno scontro all’ultimo sangue, l’eterna lotta del bene contro il male. Al Capone sa c

Solo una storia passata?
he il suo impero può crollare e in preda al panico commette errori, viene arrestato, abbandonato da tutti, ma la legge è legge e piano piano le lingue si sciolgono, la paura scompare, viene condannato a 11 anni. Fu l’ evasione fiscale, non i suoi crimini, a portare al crollo  Al Capone. Poi cala il sipario, la città riprende il suo ritmo di vita, non c’è dubbio, anche stavolta è il trionfo del bene sul male.

Strane alchimie. Raggelanti paragoni. Mi torna alla mente il 2009, sui i muri di Milano  e New York, appare un immagine, protagonista Silvio Berlusconi, una locandina decisamente ispirata al film “Gli Intoccabili”, con a fianco la  frase: “Governa l’Italia con potere assoluto.Nessuno può toccarlo. Nessuno può fermarlo”. Una storia del passato con caratteristiche moderne. La Storia siamo noi, oggi, nessuno si senta escluso…


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