Secondo delle testimonianze, riportate da giornali locali, sarebbe di almeno due morti il bilancio, ancora provvisorio, dell’attentato avvenuto questa mattina ad un ristorante di Mogadiscio, capitale della Somalia.
Da una prima ricostruzione sembra che un kamikaze sia entrato nel locale e si sia fatto esplodere, uccidendo due persone e ferendone diverse altre, ma il bilancio non ha ancora avuto una conferma ufficiale delle autorità e potrebbe aggravarsi ulteriormente nelle prossime ore.
Il ristorante oggetto dell’attacco è il The Village, situato poco distante dal palazzo presidenziale e, per questo motivo, spesso frequentato da politici e giornalisti.
Non ci sono ancora state rivendicazioni per il gesto, ma i sospetti ricadono sul gruppo jihadista al-Shabaab, legato ad al-Qaeda ed attivo sia in territorio somalo che in Kenya.
Da quando il loro dominio sull’intera parte meridionale della Somalia è stato rovesciato da una coalizione internazionale, all’interno della quale Nairobi giocò un ruolo fondamentale, gli jihadisti stanno portando avanti una guerra contro i governi keniani e somali, nel tentativo di destabilizzarli.
Già in passato questo gruppo si è reso protagonista di azioni sanguinarie come l’attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi, il 21 settembre 2013, dove persero la vita 71 persone, o la strage del 2 aprile scorso al college keniano di Garissa, durante la quale 147 studenti cristiani furono massacrati dai terroristi.
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