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Somalia /La siccità continua a provocare migrazioni e fa temere la carestia

Creato il 07 maggio 2011 da Marianna06

Continuano ad aumentare le persone, interi nuclei familiari, che si spostano in Somalia a causa della siccità, che da lungo tempo attanaglia ormai buona parte del Corno d'Africa.

 La Somalia, tra l'altro, è anche un Paese gravemente sconvolto da combattimenti e violenze per assenza di una guida politica stabile,in quanto divisa tra i cosiddetti "signori della guerra", che si contendono tra loro il comando e quindi il potere senza risparmio di sopraffazione e morte.

Le aree più colpite dalla siccità sono l'Hiiran, il medio Shabelle e la regione di Bay.

Infatti i fiumi Shabelle e Juba sono sotto il livello minimo di guardia.

A denunciare la gravità della situazione è ancora una volta l'Ufficio delle Nazioni  Unite per gli Affari Umanitari (OCHA), che sottolinea la presenza di profughi nelle regioni di Bari, Karkaar,Sool and Saanag,Nugaal and Mudug.

Essendo ormai nella zona il tempo della stagione delle piogge e, non vedendosi neanche una goccia d'acqua, la preoccupazione di una grossa carestia mette in allarme.

Inoltre è lapalissiano che le riserve idriche, presenti e disponibili al momento, non basteranno a fronteggiare la crisi, specie se prolungata nel tempo.

Secondo i dati dell'OCHA dal 23 febbraio scorso ad oggi 38mila sono stati in totale gli sfollati.

Di questi 25mila scappavano quasi certamente a causa della insicurezza dovuta alla guerriglia interna nel Paese ma 10mila e 800 invece fuggivano dalla siccità.

Infatti si ha un bel dire ma senza l'acqua non c'è vita e lo sa bene chiunque si è trovato a vivere, per molto o per poco,  in zone aride del nostro pianeta.

Per quanto riguarda la ormai spettrale città di Mogadiscio, alcuni dei suoi abitanti sono parte di questi sfollati così come altri, che non hanno voluto o potuto spostarsi, una minoranza, sono andati alla ricerca di zone un po' più sicure all'interno della stessa città.

Auguriamoci dunque la pioggia per i giorni a venire in Somalia, in Africa e non solo.

Ovvero in tutti quei luoghi dove l'acqua per la gente è vita.

Cioè  cibo, salute e ambiente a misura d'uomo.

Quella stessa acqua di cui l'Occidente ,cieco e consumistico, vuole farne invece ,a tutti  i costi,  merce a caro prezzo sul libero mercato,esclusivamente per ricavarne profitti.

 

A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 

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