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Somalia. Onu, ‘carestia: 3.7mln a rischio fame, 58.000 sono bambini’

Creato il 10 febbraio 2016 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

carestiadi Giacomo Dolzani

L’eccezionale periodo di siccità che ha colpito la Somalia in questi mesi sta rischiando di provocare l’ennesima carestia, lasciando senza cibo ed acqua milioni di persone.
A lanciare l’allarme sono le Nazioni Unite che, in un comunicato rilasciato due giorni fa rendono nota la grave situazione creatasi nel paese africano, soprattutto nella regione nord orientale del Puntland, dove le scarse precipitazioni dovute ad El Niño hanno ridotto l’entità dei già scarsi raccolti ed ucciso gran parte del bestiame che, se si escludono gli aiuti internazionali, costituiscono l’unica fonte di nutrimento per gli abitanti dell’area.
Peter de Clercq, responsabile per la Somalia del Dipartimento per gli affari umanitari (Ocha), ha infatti affermato: “siamo profondamente preoccupati per l’ingente quantità di persone che rischia di rimanere senza cibo, che stimiamo in una cifra di 3.7 milioni di individui”, specificando che “di questi almeno 58.000 bambini stanno rischiando una morte per fame”. “Almeno 4.7 milioni di persone, il 40% della popolazione somala, soffrono di malnutrizione e faticano ogni giorno a trovare cibo”; de Clercq ha quindi esortato la comunità internazionale ad agire rapidamente, stimando la cifra necessaria per far fronte all’emergenza in 885 milioni di dollari.
Alle periodiche crisi alimentari, spesso seguite da epidemie, si aggiungono poi le devastazioni portate dalla guerra, che prosegue ininterrottamente, anche se con dinamiche diverse, da circa un quarto di secolo.
Soltanto di recente infatti, con l’entrata a Chisimaio il 28 settembre 2012 delle forze della coalizione internazionale, è stato posto fine al dominio del gruppo jihadista al-Shabaab, legato ad al-Qaeda, sull’intera Somalia meridionale; i suoi membri si sono però in gran parte riorganizzati in gruppi di predoni che infestano l’entroterra del paese, saccheggiando villaggi e compiendo attentati contro le sedi delle istituzioni, con l’obbiettivo di destabilizzare il già fragile governo di Mogadiscio.

da Notizie Geopolitiche



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