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Sonetti “politici” di Jena Camuna

Creato il 29 aprile 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

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Elezioni di maggio: quattro buone regioni per non votare

Basta con il determinismo storico!
Evviva il materialismo dialettico!
L’aristotelico ceda allo scettico,
il Caos trionfi, e non solo metaforico.

Non più diviso il mondo in modo asettico:
qua la Destra e il suo impeto retorico,
là la Sinistra col suo fare euforico.
L’Italia sempre in stato catalettico.

Guarda il tripudio che c’è alle Regionali
d’intrecci, di scambi, incroci e fritto misto:
in Veneto, in Puglia, in Liguria e in Campania

trovi in lizza stesse idee però rivali.
L’elettore più non è, com’era, tristo:
andrà al mare, senza fitte d’emicrania.

Ciò che attrae i migranti verso l’Italia

‘Sta cosa dei migranti che van giù
è un dramma, perché vengon dal deserto.
Così se cadon fuori in mare aperto
si agitano, annaspano e glu glu.

I’ Renzi, generoso, già si è offerto
di regalare a tutte le tribù
dei corsi, sulla Rete o alla TV,
per far di ognuno un nuotatore esperto.

In premio per chi nuota fino a qui,
e ci fa risparmiare sulle navi,
Matteo c’ha già un’idea da gran statista:

la tessera gratuita del PD!
Il rischio è l’incremento degli schiavi,
e già pare che pur qualche scafista…

Salvini e Santanchè angeli dei migramti

Ho le lacrime fino ai talloni
e vi voglio spiegare il perché.
Mi commuove che la Santanché
con Salvini contesti i barconi.

“Sulle barche nemmeno il bidè
posson fare quei quattro straccioni.
Chi sostenta le loro invasioni
criminale da forca egli è!

Noi siam gli unici in loro difesa
che vogliamo che vivano. Altrove.
Al contrario i cattocomunisti

con in testa il padron della Chiesa
fanno sponda a chi là li promuove.”
Lui e lei son davvero i più tristi.

Renzi e le Tavole dei Comandamenti

Sono il prototipo del democratico
ma non quello dell’era paleolitica
che aveva una visione piatta e stitica.
Lo Stato era in quei tempi troppo statico.

Io sono favorevole alla critica
però con piglio giovane e acrobatico
ma non disdegno il tono vassallatico
nel governo della corte politica.

Non puoi fermare il progresso con le zeppe
di continui cavillosi emendamenti.
E siccome si sa già che vinco io

ora basta, sia per Pippo che per Beppe.
Dando le Tavole dei Comandamenti
furon essi consultati dal buon Dio?

Appaltiamo gli immigrati a Mafia Capitale!

Allo scandalo di Mafia Capitale
tutti lì a stracciarsi vesti e dargli addosso,
per questioni che se andiamo proprio all’osso
eran solo un intervento sul sociale.

Qui da noi s’è cancellato ormai quel fosso
tra l’industria onesta e quella criminale.
Il denaro ha ormai la puzza tutta uguale,
sottobraccio fanno affari il nero e il rosso.

È per questo che mi chiedo sconcertato:
con gli sbarchi che continuano indecenti
non è meglio dare vita a sinergie

tra le mafie d’ogni tipo e il nostro Stato?
Son più bravi e con quel poco di tangenti
danno fiato anche alle nostre economie.

Salvini: «Se entri in casa mia in piedi, sai che puoi uscirne steso»

In Veneto lo stanno già facendo:
“Invece di aspettar la Polizia
mi riempio casa con l’artiglieria.
Sia chiaro: mi sto solo difendendo!

Se tu entri di soppiatto in casa mia,
considera che un po’ stai già morendo.
Di fatto orizzontale stai uscendo:
io sparo, ed ho la Legge dalla mia!”

È un passo avanti, ma di civiltà,
cercando di imitare l’America.
Quando saremo tutti ben armati

tra noi vedrai che ci si sparerà,
e l’aria già s’è fatta collerica.
Vivremo come i vini barricati!

Renzi esalta i valori della Resistenza- A lui

Che peccato che di tanti partigiani
solo pochi sian rimasti ancora in vita,
pii vecchietti dalla testa incanutita
che il passato si contende col domani.

Nonostante l’aria a volte un po’ svanita
“Bella ciao” cantano al ritmo delle mani
orgogliosi e fieri d’essere italiani
perché mai la Resistenza fu tradita.

Han lottato, tanto i vivi quanto i morti,
per spazzar la cappa della dittatura,
per permettere che Craxi e Berlusconi

dell’Italia ribaltassero le sorti.
Perché Renzi, di statista gran figura,
con l’Italicum stravinca le elezioni.

Passera col tanga contro l’Italicum

Il dado sta per essere ormai tratto:
l’Italicum, legge liberticida,
come un torero è al fin della corrida
e Renzi sta per dare scacco matto.

La minoranza PD fischio l’Aida
e il Parlamento è succube al ricatto:
“Votate, o tutti a casa io vi sbatto!”,
Matteo lanciato ha il guanto della sfida.

Fortuna che sentendo nominare
Corrida il sor Corrado è sceso in piazza
con l’Unica sua Italica falange.

Li ha fatti tutti quanti imbavagliare
ché l’oca e non la passera starnazza.
Del ridicolo il senso non lo tange.

L’Italicum compatta il PD. Sulle poltrone

“Tutti a casa io vi mando
se l’Italicum non passa!”
grida come una vaiassa
sopra il ponte di comando

Capitan già fu Fracassa
Lui furioso come Orlando
il PD va minacciando
se gli imbroglia la matassa.

Già la testa imbaldanzita
tira su la minoranza
per il bene del Paese.

Poi scorgendo una Chiquita
dice: “Eh no, della mattanza
dovrei io pagar le spese?!”

Gli sciacalli querelano chi li paragona a Salvini

Se tu riempi di strisce pedonali
le strade anziché metterci le mine,
è chiaro che è un invito alle vecchine,
a bimbi e handicappati, senza uguali.

Tu li istighi con subdole moine
a imbarcarsi per viaggi demenziali.
Voi capite, è da veri criminali
non fermarli al di qua del confine.

È questo che con toni più elevati
Salvini va gridando alla sua gente,
e non avendo in mente le elezioni:

se muoiono a migliaia gli immigrati
la colpa è di chi lancia il salvagente.
È lucido di scarpe o son neuroni?

Elezioni di maggio: quattro buone regioni per non votare

Basta con il determinismo storico!
Evviva il materialismo dialettico!
L’aristotelico ceda allo scettico,
il Caos trionfi, e non solo metaforico.

Non più diviso il mondo in modo asettico:
qua la Destra e il suo impeto retorico,
là la Sinistra col suo fare euforico.
L’Italia sempre in stato catalettico.

Guarda il tripudio che c’è alle Regionali
d’intrecci, di scambi, incroci e fritto misto:
in Veneto, in Puglia, in Liguria e in Campania

trovi in lizza stesse idee però rivali.
L’elettore più non è, com’era, tristo:
andrà al mare, senza fitte d’emicrania.

È l’Italia che va! A rotoli

“Il tempo delle chiacchiere è finito!”
ridonda Matteo Renzi a più non posso.
Udendolo il Paese si è commosso
e qualche calcinaccio si è scalfito.

Sentendosi nell’intimo percosso
un bel cavalcavia s’è rattrappito
e un soffitto d’entusiasmo riempito
con gli alunni ha inneggiato al paradosso.

In Olbia un’altra scuola fa cilecca
ma è un po’ tutto il Paese che si muove
sospinto dal teorico del Fare.

Se in Italia è rimasta qualche pecca
verrà spazzata via da un ‘forza nove’.
E dolce è il naufragar in questo mare.


Featured image, Walther von der Vogelweide poeta goliardico medievale. Vogelweide, nell’iconografia per lui tradizionale, in posa da poeta meditabondo e malinconico, assiso su uno scoglio.


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