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Sonia Alfano respinge l’ingerenza “discriminatoria” di Lafranconi e si rivolge al papa

Creato il 02 febbraio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Lo Stato del vaticano non può votare nel parlamento europeo perché non ne fa parte. È fuori dall’Unione europea. Vuole entrarvi? No. Vuole però dettare la linea politica. Se ci provasse uno Stato africano sarebbe scandalo. Il Vaticano invece ogni giorno dà lezioni che per primo non rispetta. Molti italiani però sono contenti. Non accettano di confrontarsi. Vogliono imporre le loro idee senza dimostrarle, senza spiegare perché nella cattolica Italia la famiglia è un disastro

Palermo – “È gravissimo che il vescovo di Cremona, con una mail inviata alla mia casella di posta elettronica, mi chieda di votare contro la relazione sui diritti degli omosessuali della collega europarlamentare Ulrike Lunacek. Il vescovo definisce infatti il contenuto della relazione ‘ambiguo e per certi aspetti inaccettabile’. Se votassi come mi chiede il vescovo Lafranconi avallerei una discriminazione che non condivido e che non fa parte della mia storia politica. Dico questo anche alla luce della presa di posizione di Papa Francesco che a proposito dell’omosessualità ha detto: ‘Se una persona omosessuale è di buona volontà ed è in cerca di Dio, io non sono nessuno per giudicarla. Anche perché “Dio ci ha reso liberi’”. Lo ha detto Sonia Alfano, europarlamentare del gruppo ALDE e Presidente della Commissione Antimafia del Parlamento Europeo.

“Da un esponente della Chiesa ci aspetteremmo ben altre indicazioni che non quelle della discriminazione. A Papa Francesco chiedo in questa occasione di soffermarsi, come peraltro ha già fatto dando prova di volere una Chiesa aperta, sulle vicende giudiziarie che hanno riguardato il vescovo Dante Lafranconi di cui abbiamo appreso dalla trasmissione televisiva ‘Le iene’ e da articoli di giornali”. Lafranconi avrebbe omesso di segnalare ai suoi diretti superiori le morbose attenzioni di almeno due preti nei confronti di ragazzini: l’8 maggio 2012 si è tenuta l’udienza preliminare, a seguito della quale il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’archiviazione del fascicolo in quanto i reati contestati risultano tutti prescritti.

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