Magazine Diario personale

Sono vegetariana, ma non rompo i coglioni.

Creato il 09 marzo 2015 da Denise D'Angelilli @dueditanelcuore

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Questo post era nelle bozze da mesi, ogni giorno aggiungevo un piccolo pezzettino ma, chissà perché, mi sembrava sempre incompleto. E poi che palle, perché dovrei rispondere a quelle domande che mi rivolgono da anni, perché dovrei spiegare ancora che quelle battute idiote non fanno ridere, perché dovrei tirare su un polverone per un modo di vivere che ho scelto anni fa e che non dà fastidio a nessuno? Qualche giorno fa, poi, all’improvviso, wordpress me l’ha cancellato. Solo lui, tutte le altre bozze sono ancora dove devono stare. L’ho preso come un segno del destino: wordpress, m’hai provocato, e io me te magno. Ma soprattutto continuo a leggere e a sentire una quantità così vasta di cazzate che credo sia veramente giunto il momento di mettere un punto.

La maggior parte del tempo mi sento come stritolata e vorrei solo dimenarmi urlando “LASCIATEMI STAREEEE”, ogni giorno esce un nuovo articolo, un nuovo stato su facebook, un nuovo tweet, un nuovo servizio al telegiornale che mi fa ribollire il sangue. Sono anni che sono vegetariana ed è una scelta di vita che crea problemi sono a me quando vado al ristorante, e a nessun’altro. Ok, se mi invitate a cena può essere uno sbattimento, ma vi assicuro che noi piccoli erbivori siamo molto più semplici di quanto pensiate, non pretendiamo di certo di vedervi tirare fuori dal frigorifero il tofu e nemmeno di avere un ragù di seitan, basta qualche verdura. Da piccola pensavo che crescendo il mondo sarebbe cambiato, che sarebbe stato più semplice, ma nel 2015 ancora mi chiedono se sono sicura di avere tutti i valori a posto. A ogni influenza mi sento dire “eh, se solo te magnassi ‘na bistecca”, infatti a Firenze nessuno ha più l’influenza dal 1967, giusto?

Scelta è la parola che ci accompagnerà in tutto questo lungo discorso. La scelta di cambiare radicalmente la propria vita, di rinunciare a qualcosa che ci piaceva in nome di un’etica o di alcune fisse morali che nessuno ha il diritto di giudicare. Gli astemi scelgono di non bere l’alcool, i non fumatori di non fumare, a qualcuno magari fa schifo il colore giallo e quindi non lo indossa, altri non si tingono i capelli per non rovinarli. Scelte. Avete mai chiesto a una che in estate non porta i sandali se lo fa per etica, per vergogna o perché non sente caldo? No? E allora perché la vostra straripante curiosità che nessuno riesce mai ad arginare è tale solo quando vi trovate davanti una persona che vi dice di non mangiare gli animali morti?

Sono diventata vegetariana una decina di anni fa. Sono stata sempre una di quelle persone etichettate come “fricchettone”, ma non ho mai visto questa parola come un’offesa, anzi, ha sempre descritto perfettamente la mia persona e la mia personalità. Era molto divertente vedere negli occhi di chi mi urlava contro questa dolce parolina spegnersi la fiamma del perculo. Collezionavo oggetti a forma di maiale, mi vestivo con i pantaloni larghi e strappati, portavo i capelli molto corti e colorati di un colore sempre diverso dal mio castano scuro abbastanza anonimo, avevo idee da estremista di sinistra e volevo cambiare il mondo entrando in politica e fondando il partito del maialino rosa shocking. Così ho detto addio alla carne di Babe maialino coraggioso, e poco dopo ho detto addio a tutto il resto. Mi stavano simpatici anche gli agnellini, e le mucche, e i coniglietti. Ho smesso di mangiare la carne perché masticarla mi faceva venire da vomitare, mi faceva sentire un cannibale, mi sembrava di avere in bocca il mio stesso braccio e quella consistenza distruggeva la mia voglia di ingerire del cibo. Ho sempre ammesso che non è stata una grande rinuncia: mangiavo solo quella carne definita “finta”, l’unico pesce che ho mai assaggiato in vita mia è stato il tonno in scatola e rigorosamente freddo. Forse se fossi stata una grande appassionata degli straccetti alla rucola non ce l’avrei mai fatta, chissà.

Insomma, ecco le risposte a tutte le domande, enjoy:

1- Non tutti i vegetariani sono degli estremisti scassacoglioni: eccomi qua, miss vegetariana perfetta, “se fossero tutti come te sarebbe meglio”. Non ho alcun problema con chi mangia la carne, davvero, lo giuro. Certo, per me è un gesto sbagliato, altrimenti la mangerei, e vorrei che tutti fossero come me, ma grazie al cielo ho un cervello funzionante e credo che se il destino dell’uomo fosse quello di non mangiare gli animali allora saremmo nati tutti così. E invece no, ma sempre grazie al cielo abbiamo la facoltà di scelta: possiamo decidere noi cosa o chi essere, cosa o chi mangiare. Questo è ciò che rispondo a tutte quelle persone che a un certo punto del discorso tirano fuori il “e allora il leone? Quella è la sua natura”. Giusto, e la natura della giraffa è quella di mangiare solo le foglie degli alberi. E siamo uno a uno palla al centro. Ma sopratutto, per quanto io possa amare profondamente gli animali, tanto al punto da non mangiarli, beh credo di avere un cervello diverso da quello del leone. Il leone mette sotto i denti quello che si trova davanti, io no. Voi pensate di avere lo stesso cervello di un leone? Se è così, la x rossa in alto sulla destra è il tasto giusto per voi, premetelo.

1bis – Spesso mi sono ritrovata a difendere i non vegetariani invece che i miei simili: ho capito col tempo che ci vuole molta apertura mentale,che se non accettiamo per primi gli altri allora nessuno accetterà noi. Le pellicce vere mi fanno ovviamente schifo, e Come possiamo noi pretende re che una persona che mangia il cervello dell’abbacchio a pasqua si faccia delle remore? Cosa gliene frega alla casa di moda che fattura milioni di euro di non usare la pelle vera? Certo, sarebbe carino se prendessero in considerazione anche le nostre esigenze inserendo più ecopelle nelle loro collezioni, non tanto per me che vado da h&m mi compro le scarpe di plastica ci faccio tre mesi poi mi si scollano e stop, ma per chi può permettersi di comprare una borsa da tremila euro, che ne so, Natalie Portman. Cari vegetariani, abbiamo fatto una scelta e gli animali ci ringraziano per questo, ma voliamo basso. EDIT: su twitter mi fanno giustamente notare che “ecopelle” è comunque pelle ma a ridotto impatto ambientale. Sì, ma anche su questo argomento da anni c’è una lotta. Per molti la finta pelle è l’ecopelle, per altri no, io per non sbagliare mi metto addosso e ai piedi i sacchi della spazzatura e ta-dan!

2-  I vegetariani e i vegani non sono la stessa cosa: i vegani non mangiano nemmeno i derivati animali, il che vuol dire niente parmigiano sulla pasta, niente frittata di patate, niente liquore vov al tuorlo d’uovo. Ho provato a diventarlo parecchie volte perché mi sembrava il giusto step dopo anni di vegetarianesimo ci ho messo molta forza di volontà, poi una sera sono salita in cucina e mi sono attaccata alla bottiglia del vov fatto in casa dai miei nonni. Il giorno dopo ho mangiato due etti e mezzo di carbonara vegetariana. Quindi sì, io mangio l’uovo, il brie, devo il latte, no, non mangio il pesce.

2bis – Se mangi il pesce non puoi definirti vegetariano: “beh io mangio i bastoncini findus perché solo buoni”, “ma va la dai il tonno non è carne”, “e allora quando vado al sushi cosa dovrei ordinare se non il salmone?” “quando sono sbronza alle 5 del mattino mangio un kebab perché non trovo nient’altro per saziare la fame”. Non siete vegetariani, non definitevi tali.

3- “Ingoi? E l’aborto?”: A parte il fatto che queste sono domande per una vegana e non per una vegetariana, essere in un modo non vuol dire dover per forza rispettare per forza tutto quello che quel modo di essere “impone”.  Allora i fricchettoni sono quelli che votano Vendola quindi uno che vota Salvini non può essere vegetariano, e allora la Brambilla?

4 – La Brambilla è solo una povera cretina, e su questo siamo tutti d’accordo.

5 – I finti animalisti e i finti vegetariani sono il bersaglio che dovete colpire: sì, vi sto dando il diritto di prendere a parolacce questi pezzenti. Io sono la prima che si scaglia contro di loro perché rovinano la mia categoria, sono la causa dell’odio generato nei nostri confronti, più degli estremisti. Sono la feccia della società, modaioli del cazzo .Ti fai i selfie mentre addenti con ingordigia il tuo crispy mcbacon, una volta a settimana c’è il sushino, però poi su facebook condividi i dettagliati link della lav con tutti quei marchi che sperimentano sugli animali. Le povere oche trucidate della Moncler ti hanno tolto il sonno per giorni, come se il polletto allo spiedo che compri dal kebabbaro sia stato fatto addormentare dolcemente prima di essere ucciso. Sono quelli che “ma come diavolo fanno i cinesi a mangiare la cane dei cani” o “io il coniglio non lo mangio perché è carino”.

6 – “sei vegetariana perché va di moda”: e allora sono di moda before it was cool.

7 – Non tutti i vegetariani sono fissati con il salutismo: mangerei un pacco di patatine fritte più gusto alla paprika al giorno, anzi ogni tanto lo faccio, mangio il fritto e friggerei anche ciò che è già stato fritto, non sono magra, non mangio macrobiotico, non compro solo roba light, bevo alcool, corro perché mi rode il culo e non perché voglio un fisico da Adriana Lima.

8 – “Ma come farai con tuo marito? E con i tuoi figli”?: Questo è un tasto dolente sul quale cambio idea da anni. L’idea è quella di trovare un compagno di vita che abbia le mie stesse idee e vivere felici e contenti in un mare di tofu al basilico. Ma ho avuto solo un uomo vegetariano, ed è stata la più grande testa di cazzo che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita, quindi ora non ne sono così sicura. Qualora dovessi innamorarmi di una persona onnivora non farò assolutamente nulla per cambiarlo, e spero che lui faccia lo stesso con me. Vorrei che i miei figli crescessero come me, ovviamente, vorrei educarli al rispetto e far capire loro che si può sopravvivere vivendo come vivo io. So già che a scuola gli altri li prenderanno in giro perché invece di pane e mortazza avranno pane e pomodoro, so che sarà difficile spiegare ai buzzurri della mensa che mio figlio non mangia il prosciutto cotto, ma ci penserò più avanti. Qualora poi mio figlio volesse sperimentare il sapore delle polpette della nonna non sarò di certo io a vietarglielo, nel profondo del mio cuore spero che gli facciano schifo, ma se così non dovesse essere amen.

9 – Abbracciare una causa non vuol dire per forza abbracciarle tutte: “cioè allora tu ti batti per i diritti degli animali, non li mangi, però allora i bambini africani che cuciono i palloni della nike? E i problemi delle persone umane? Non sono più importanti?” Capisco che la vostra mente sottosviluppata faccia il collegamento fricchettone-attivista per un miliardo e mezzo di cause che non ha un cazzo da fare tutto il giorno, ma non è così. Faccio la differenziata da prima che diventasse obbligatoria, non butto le carte per terra, ho partecipato a puliamo il mondo, ma non vedo il collegamento col mio non mangiare gli animali. Cosa ne sai tu di quello che faccio nella vita? Delle donazioni all’airc? Di quelle a save the children? Cosa ne sai tu dei miei interessi? Ma soprattutto, non sono forse libera di scegliere una sola causa e dedicarmi a quella finché morte non mi coglierà? Tu a quante cause ti dedichi?

10 – La sperimentazione animale è un tema troppo complesso per essere affrontato nelle chiacchiere da bar: vorrei che smettesse oggi? Sì. Per salvare la vita di mio padre avrei sacrificato quella di mille topi? Sì.

10bis – Non è sempre tutto o bianco o nero: per sopravvivere in questo mondo in cui è tutto molto complicato bisogna scendere a compromessi. Provo il più che posso a boicottare i marchi che fanno sperimentazioni schifose sugli animali, ma spesso non è possibile. Un po’ per il fattore economico, un po’ per il fattore salute mentale, un po’ perché se dormo da uno che usa lo shampoo pantene invece del lush io il sudore e tutto il resto dal corpo dovrò pur lavarmelo via. Esistono molti trucchetti, si può pulire casa con l’aceto, farsi le maschere di bellezza fai da te, m non è sempre tutto così semplice. Si fa quel che si può, dove si arriva si mette il punto. Mi piacciono i rossetti MAC e gli smalti di Chanel, mi tingo i capelli con tinte che non sempre sono vegane, ma non mi vedrete mai con qualcosa di pelle vera. Contraddizioni? Forse, io lo chiamo più quieto vivere. Non è che i topi mi stiano più antipatici del resto degli animali, è che ho anche una vita al di fuori delle mie convinzioni che è già abbastanza complicata così. Ammetto di non essere perfetta, rifiuto l’offerta e vado avanti.

11- Se non avete mai assaggiato il nostro cibo, smettetela di dire che non sia buono: avete mai mangiato il tofu? No? E allora perché vi permettete di dire che faccia schifo? Lo sapete che una volta ho fatto il ragù di seitan e ho fatto credere a tutti che fosse ragù di carne? Io non ho mai mangiato un’orata, quindi di certo non dico che fa schifo.

12 – Non è giusto odiare i vegetariani a prescindere: prendiamo in esame il caso “Morrissey che vi vieta di mangiare il panino con la salamella durante il suo concerto”. Ovviamente ttti incazzati neri manco vi avessero pestato il mignolino del piede con un paio di scarpe con la punta di metallo perché oh, io pago il biglietto del concerto e quindi posso fare quello che voglio. Mi sembrate quelli al conceto di FKA Twigs, queli che non sanno chi si troveranno davanti. Morrissey è un’estremista ed è risaputo, ma scommetto che se un astemio o un ex alcolista vi avesse vietano di bere la birra, voi avreste tutti ciucciato una lattina di coca-cola in religioso silenzio. I baracchini dei panini non vanno falliti perché possono tranquillamente vendere pizza margherita e panini con le verdure grigliate. Vi è stato chiesto di vivere per due ore una vita diversa da quella che vivete solitamente, sono piuttosto sicura che sia possibile sopravvivere.

13 – “Guarda che nel gelato al pistacchio ci sono pezzi di carne” “ma il salame non è mica un animale”: mamma mia, non ridevo così da quando mi hanno chiamata Peppa Pig perché indossavo il pellicciotto rosa (quello mi ha fatto ridere per davvero).

14 – Smettetela di fare i permalosetti: una volta ho osato scrivere “carnivori” su twitter e apriti cielo. Non mi sembrava di aver fatto una cosa così grave, di solito scrivo cose peggiori. Mi hanno fatto notare invece che “non siamo carnivori, siamo onnivori” e ok, ma per me se mangi la carne sei carnivoro, come io che mangio l’erbetta del prato sono erbivora. Passate il tempo a giudicare e deridere noi, però se proviamo a toccare le vostre scelte siamo degli irrispettosi saccenti mangiaverdurine al vapore. Provate a mettervi nei nostri panni per un solo minuto.

Bene, questo è quanto. Faccio il possibile per rispettare tutti, e gradirei che voi faceste lo stesso con me.



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