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Sorseggiare o accendere la vita: cosa può insegnarci la pubblicità

Creato il 20 dicembre 2011 da Bebbevil

Non è il caso di paragonarle. Ma non è un paragone. Solo, due pubblicità di questi giorni ruotano intorno ad uno stesso concept, quello dell’attesa. I due spot a cui mi riferisco sono quello di Campari Red Passion e quello di Acer Aspire S3. Due play e poi veniamo ai commenti.

Immagine anteprima YouTube
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L’attesa, dunque, fa da guest star delle riflessioni dei due film. Ma nonostante tutto, essi vanno a parare in due direzioni totalmente differenti, anzi piuttosto opposte. Se per Campari è il “prima che tutto cominci”, per Acer è il “finalmente è cominciato”. Intendiamoci: trovo che siano entrambe delle strade interessanti. Anche se, ad essere franca, dal film Campari sono stata completamente rapita. Ma beh, c’è la regia di Joel Shumacher, un concept che proviene dalle pagine di Lessing, ma poi la fotografia, i costumi, che lavoro pazzesco di art, di copy, di tutto. Ok. Scusate. Dicevamo.

I due film sono diavolo e acquasanta. Ognuno dei due sembrerebbe escludere l’altro, e mi chiedo in mezzo a tutti questi spot che vediamo ogni giorno, che dovremmo capirci noi, parlano di vita, dovremmo ascoltarli? E in questo caso, chi dei due? Dovremmo sorseggiare la vita, o dovremmo accenderla in un click? Sono due modi opposti di guardare alla nostra esistenza. Eppure, trovo che la lentezza dell’uno non esclude la velocità dell’altro. C’è una bellezza, un equilibrio, una perfezione nel paragonare queste due dimensioni temporali: il romanticismo della prima, il godere del proprio tempo, e la dinamicità del secondo, vivere il proprio tempo anche in funzione di qualcosa. Nonostante tutto, permettetemi di dirlo: Acer ci vuole un po’ grigi, tristi, da un’altra parte, come se non avessimo nient’altro che quella webcam (anch’essa grigia). Campari ci vuole divertenti, sgargianti, grandi, forse anche troppo: eroi.

Non c’è niente di pubblicitario, forse, in questo post. Dico solo che la pubblicità, quella di un certo livello, ha da insegnarci qualcosa. Credo che questi due film si completino a vicenda, per venire a capo dell’annoso problema, di come vivere il nostro tempo. Tra l’eroe e l’alienato, il Don Giovanni e l’innamorato pesce lesso, il bitter alcolico e il tè e il toast. Cinque anni di classico mi suggeriscono qualcosa: In medium stat virtus. Buona vita a tutti.

Ps. Allego il making of di Campari.. e scusatemi ancora per la foga.

 


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