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Soter, il Marchese De Sade capitolino. I giochi erotici all’italiana

Creato il 13 settembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Soter il marchese de sade capitolinoArgomento di discussione in ogni angolo del Be Paese è lo Shibari. Ovunque se ne parla dalla rete ai bar. Facce curiose, volti disgustati, eppure moti ignorano che lo Shibari è nato come  forma artistica della tradizione giapponese, come l’ Ikebana,le corde con cui vengono stretti e appesi i corpi femminili simboleggiano il legame tra umano e divino. Però è pure vero che ogni forma artistica poi può essere trasformata in qualcosa  di brutto o ridicolo. Ecco che nella mente si affollano immagini di ragazze appese, chi dice addirittura impiccate, e nessuno sa veramente di cosa si parli. Nella rete la ricerca del termine Shibari impazza e una parola che era di nicchia ora svetta in testa alle parole più ricercate. Se la nottata di Soter Paola e Federica non fosse finita con una morte ed un coma farmacologico forse sarebbe passata alla cronaca come un qualche fatto grottesco e magari nessuno si sarebbe impicciato del sadomasochismo italiano.

Analizzando la rete e non solo da questa vicenda ne esce un mondo italiano particolarmente attratto dai giochi quasi perversi ed uno shibari made in Italy: nickname improbabili, parole d’ ordine fuori misura, personaggi che sembrano più attratti dal pecoreccio che dal pensiero orientale, basta osservarne i loro profili del web.

Soter, l’ingegnere dalla doppia vita, come recita il Corriere della Sera “esperto di sospensione sadomaso di notte, chiamato dai sodali con l’ eponimo Kinbaku, che designa la «legatura stretta e il soffocamento che fa raggiungere il piacere».”Soter, il maestro che spospola in rete, che costruisce blog e spazi quasi monotematici dove di certo non nasconde la sua passione per il bondage ed il sadomasochismo, anzi infiniti sono gli scatti particolarissimi e al limite tra il porno ed il perverso. Soter «mezzo fotografo, mezzo progettista», in cerca di «qualcuno con la passione della creatività e della comunicazione visiva» o meglio « with passion for creativity …»(perchè Soter online parla spesso in inglese). Soter lo si trova ovunque, dove c’è porno, c’è Mulè, dove ci sono campionati improbabili da tiro con il fallo al tutto quel che sembra tratto da manuali improbabili. Eppure Soter sa quel che fa, lui per la sua comunità è il maestro, la sua auto è zeppa di falli di gomma, stimolatori erotici, mascherine e corde di iuta, Soter sa a cosa servono così come lo sanno le amiche di Soter Paola e Federica ma anche tutti gli altri.

Soter, l’italianissimo Marchese de Sade è salito alla ribalta delle cronache in modo sensazionale, anche perchè non si era mai sentito o letto di incontri così particolari in luoghi ampiamente pubblici o vero il vano caldaia di una autorimessa. Il Corriere scrive: “pare che la «comunità» bondage della Capitale frequenti un «giro di garage». Il massimo per concedersi al Breath play ovvero al gioco del respiro, un meccanismo tra l’ altalena e l’ ascensore con strangolamento fino al piacere (ma non oltre, di solito) e che, attenzione!, non è proprio il bondage e non è neanche esattamente lo shibari , precisano i filologi bizantinisti della disciplina. Il tutto, fondato su princìpi di raffinata filosofia esistenziale, tipo «l’ esigenza diffusa di sublimare i sensi, di liberare la mente, di evadere dalle ansie della vita quotidiana» oppure «la necessità di stimolare la fantasia per provare sensazioni molto intriganti», è ciò che viene insegnato nei corsi di sesso estremo, pare sempre più numerosi negli ultimi tempi, dove si può accedere, ovviamente, dopo una rigorosissima selezione. “

Poi in rete, c’è chi accusa di distrazione Soter e Paola Bimba e Federica Suby, alcool, fumo, stanchezza e mancanza di forbici o coltelli sono stati fatali, e, un vero esperto non può praticare simili giochi erotici non calcolandone il rischio.

Stefano Laforgia è BDSM educator e un punto di riferimento per tutto il giro romano degli appassionati di pratiche e filosofia legate al bondage e affini, gestisce un noto locale, l’Alcova, tra piazza Navona e San Pietro, ha spiegato a La Stampa ““Il loro “gioco” non era lo Shibari, ma una pratica di “Breath play”. Lo scopo in questo caso è indurre un leggero soffocamento che provoca una specie di euforia e rende più piacevoli eventuali orgasmi.” (relativo al fatto di Soter, Paola e Federica), “Certamente, non li frequentavo personalmente, ma li vedevo spesso in occasioni conviviali. Erano tutti e tre molto conosciuti nella comunità romana BDSM. Uscivano spesso insieme, erano sicuramente persone consapevoli dei rischi che comportano certe pratiche.”“Sicuramente non erano persone inesperte, quindi non hanno fatto qualcosa che non conoscessero; hanno probabilmente sottostimato la possibilità che potesse accadere un incidente. Chiunque fa una pratica estrema è consapevole di come potrebbe finire, però tra di loro c’era sicuramente fiducia e complicità, erano amici e si conoscevano bene.
“Il “Breath play” per di più  è un gioco estremo per cui di media nel mondo muore un migliaio di persone l’anno, è accaduto anche a David Carradine, che è stato trovato impiccato in una camera d’albergo.
Tutti e tre avranno pensato che questa cosa a loro non potesse succedere e invece è successa.” Parole queste che hanno creato una sorta di “odio” nei confronti di La Forgia da parte di moltissimi adepti al sesso estremo made in Italy.

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