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Sotto il vestito….

Creato il 06 novembre 2011 da Eleleo

Buonasera a tutti, come state?

Spero che questa simpaticissima pioggia vi stia lasciando in pace, e che non siate colpiti dalle alluvioni che in questi giorni hanno devastato la  Liguria. Qui a Torino al momento quasi tutto bene (mentre scrivo ho appena scoperto che hanno sfollato alcune famiglie in zona Moncalieri), alcuni ponti sono chiusi ma sono quelli più bassi, e sembra che con le prossime ore dovrebbe rientrare il pericolo piena…insomma speriamo in bene!

Prima di passare all’argomento del post ho una comunicazione di servizio da fare: sono ufficialmente rosso/violacea…i miei capelli hanno fatto un cambio netto e sono passati dal biondo a toni decisamente più scuri. Mi sento molto ragazza giapponese alla Tarantino, per la testimonianza fotografica vi rimando alla pagina facebook.( Non fate caso a quanto sono emo in questa foto…era un trucco per nascondere le occhiaie!!)

Passando ad altro,visto le tendenze di questa stagione 2011/2012, in cui la lingerie trionfa ovunque ho pensato di dedicare un piccolo post alla nascita della biancheria intima come la conosciamo oggi. Ammetto che ho sempre avuto una certa curiosità per la storia dell’intimo, sia dal punto di vista “storico” che dal punto di vista degli aneddoti che lo circondano…un esempio? eccovelo: si narra (ma è molto più leggenda che verità storica) che l’Ordine della Giarrettiera sia nato dopo un ballo di corte, in cui Edoardo III (fondatore dell’Ordine) si chinò a raccogliere una giarrettiera ad una dama(si presuppone fosse Giovanna del Kent e che in seguito divenne sua moglie), e si offrì di aiutarla a indossarla di nuovo…alle risate e ai sussurri  maliziosi dei cortigiani rispose con un “Si vergogni chi pensa male!” che divenne poi il motto dell’Ordine della Giarrettiera.

Sotto il vestito….

La toilette - François Bpucher,1742

 

Aneddoti divertenti a parte, ho scelto di far partire questo excursus nel mondo a partire da fine ‘ 700, inizio ’800…per due motivi: il primo è che prima  di questo secolo la biancheria era uso esclusivo delle classi ricche, e la diffusione effettiva dell’uso della biancheria si ha dal 1800 in poi, il secondo  è che fino al primo Impero la biancheria femminile rimane pressochè invariata…certo, si aggiungono e si spostano, secondo le mode del momento , panier e sottovesti, ma in generale la biancheria non subisce grossi cambiamenti. Come detto, il primo vero cambiamento (anche se breve) si ha con la Rivoluzione Francese: il busto e il panier vengono abbandonati (per un brevissimo periodo) e si iniziano a vedere i primi reggiseni:

Sotto il vestito….

Reggiseno, inizio 1800, kyoto costume institute

Durante il periodo della rivoluzione francese, con il trionfo dell’abit-chemiser si abbandonarono tutte le sottostrutture, che vennero però prontamente riprese  nel periodo napoleonico sotto forma di sottovesti, da indossarsi con gli elegantissimi abiti di corte in Stile Impero; anche l’assenza del busto fù breve: infatti già dal 1804 ricomparve il busto: non più steccato e più morbido, ma pur sempre contenitivo.

Sotto il vestito….

Sotto il vestito….

Busto femminile degli anni '20 dell'800 Fonte: www.abitiantichi.it

Con l’avvicinarsi del Romanticismo, la vita ritornò al suo posto abituale, le scollature si fecero più profonde,le maniche diventarono a gigot (a prosciutto) e le gonne iniziarono a lasciare scoperte le caviglie assumendo la forma “a campana”, ed ecco che, con gli anni ’40 dell’800, assistiamo  alla definitiva ricomparsa delle sottostrutture della gonna: in questi anni infatti compare un primo tipo di crinolina costituito da sottogonne di lino intessute di crino di cavallo, per poi diventare negli anni ’50 una sottogonna molto più strutturata con  cerchio in acciaio o in osso di balena.

Fù grazie alla diffusione della macchina da cucire e ai progressi nella produzione di filo d’acciaio se  la crinolina si diffuse così rapidamente, e le gonne raggiunsero in breve un ampiezza tale da meritarsi un posto nelle vignette satiriche dell’epoca.

Sotto il vestito….

Sotto il vestito….

la crinolina nel suo periodo di massima ampiezza.

Negli anni ’60 dell’800 le gonne iniziarono ad appiattirsi sul davanti,per rimanere più voluminose nella parte posteriore, ed è grazie  al buon vecchio Charles Frederic  Worth che si arrivò alla tournure vera e propia: stanco delle dimensioni enormi raggiunte dalla crinolina, infatti, inventò la demì-crinoline;  piatta davanti e rigonfia dietro, egli aprì la strada al successo della tournure che continuò (con qualche mutazione) fino alla fine del secolo.

Sotto il vestito….

La demì-crinoline

Inizialmente la prima forme di tournure richiamava molto gli abit a la polonnaise molto in voga un secolo prima,ma risultavano molto scomodo per  riuscire a  sedersi senza sgualcire il vestito, ma dal 1882 in poi, grazie all’ invenzione di un meccanismo a cerchi, detto strapontin, le donne poterono sedersi agevolmente raccogliendo lo strascico dietro di loro.

Sotto il vestito….

Abiti con i primi tipi di tournure

Sotto il vestito….

Tournure con strapontin

Come potete vedere dalla foto quì sopra, la biancheria dell’epoca (oltre ai vari busti e crinoline) era abbastanza complessa, si partiva dalla camicia (la cui forma generale rimarrà invariata dal medioevo fino al novecento praticamente) che veniva indossata a contatto con la pelle, poi venivano i mutandoni: nati durante il periodo impero, con la crinolina e l’accorciarsi delle gonne divennero indispensabili per salvaguardare l’onore e la purezza delle donne, ed evitare che un colpo di vento mandasse all’aria la leggerissima crinolina mostrando l’immostrabile.

Sotto il vestito….

La biancheria nel 1865. Fonte: www.abitiantichi.it

Insieme ai mutandoni venivano indossate le calze (con le relative giarrettiere, il reggicalze si userà da fine ’800 in poi), in cotone, seta o lana con deliziosi disegni ricamati sul collo del piede, una delle poche  parti visibili della donna non fasciate da chilometri di tessuto (insieme al collo e alle braccia).

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Calze di inizio '800, manifattura inglese.

Sopra (o sotto a scelta di chi lo indossava) si trovava il busto: come ho scritto sopra, inizialmente  era costituito da tessuto irrigidito da  stecche di balena,e, dopo una brevissima assenza, dagli anni ’20 dell’800 lo ritroviamo di nuovo nel guardaroba di ogni donna, con fogge più morbide ma comunque destinato a rimanerci fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Il modello di busto “a canotta” nell’immagine più sopra rimarrà in voga fino agli ’60 dell’800, dopo questa data,  grazie all’introduzione degli anelli metallici, alla possibilità di piegare le stecche e all’introduzione della doppia allacciatura davanti/dietro, il busto cambia radicalmente per ottenere la forma che ha finito per passare alla storia:

Sotto il vestito….

Busto 1870 - 80

Questa forma di busto rimase pressochè invariata fino ad inizio ’900; solo con l’avvento della Belle Epoque , e il conseguente grosso cambiamento della silhouette in voga,  cambiò forma:  venne infatti aggiunta una stecca centrale dritta che costrinse la donna ad una postura caratterizzata da seno e bacino indietro che comportò la nascita dell’ormai famosissima linea ad S.

Sotto il vestito….

Sopra il busto veniva spesso indossato il copribusto, una sorta di camicia corta, scollata e senza maniche che aveva il compito di proteggere il tessuto dell’abito dallo sfregamento con il busto; dopo il copribusto era il turno delle sottogonne: come dice il nome, venivano indossate sotto la gonna e servivano a donare morbidezza e volume all’abito. Normalmente le sottogonne indossate erano minimo due, ma, durante la moda della crinolina, se ne usavano anche molte di più per poter donare alla gonna l’ampiezza necessaria per essere alla moda.

Sotto il vestito….

Con l’avvicinarsi della Prima Guerra Mondiale, un nuovo “rivoluzionario” della moda contribuì alla liberazione della donna dal vincolo del corsetto: Paul Poiret, infatti, con i suoi abiti dalla linea sciolta liberò definitivamente le donne anche dal punto di vista della biancheria…Sotto le sue creazioni, infatti, le donne non portarono più i corsetti ma dei reggipetti, molto simili ai nostri moderni reggiseni.

Sotto il vestito….

Reggipetto primo '900 fonte: www.abitiantichi.it

Con la prima guerra mondiale tutto quello che vi ho elencato sopra e che una donna indossava sotto il vestito scompare. Gli uomini sono al fronte, e le donne, dovendo sostituirli nei lavori quotidiani non possono più permettersi il lusso di indossare abiti che impediscano i movimenti del corpo. Con l’arrivo degli anni’20 abbiamo una sorta di ritorno del “busto” se così possiamo chiamarlo: in questo periodo trionfa l’abito dalla linea diritta, così le donne (quelle la cui linea non corrispondeva all’ideale di bellezza efebica in voga in quegli anni) portavano delle “guaine” contenitive sotto i vestiti, per appiattire le curve di troppo.

Sotto il vestito….

A cavallo tra gli anni ’20 e ’30 la lingerie assume le forme a noi note: negli anni ’30, infatti, abbiamo la riscopertà della femminilità e del potere di seduzione che questo comporta, quindi non più “maschietti” ma donne sensuali e affascinanti come Greta Garbo. La lingerie si fà più morbida: non appiattisce più, ma anzi esalta il seno e i fianchi, come si può notare da queste pubblicità dell’epoca.

Sotto il vestito….

Pubblicità Lingerie 1937

Sotto il vestito….

Durante gli anni ’30-40 una nuova componente si aggiunge alla biancheria personale delle donne: le calze di nylon, che diventeranno un oggetto di desiderio per milioni di donne, tanto da indurre alcune di loro a disegnarsi la caratteristica cucitura posteriore sulle gambe durante la seconda guerra mondiale.

Con la fine della seconda guerra mondiale la biancheria intima assume definitivamente le forme che conosciamo noi oggi: reggiseno, mutande e sottoveste, pur cambiando dimensioni e forme non cambiano la loro struttura generale, rimanendo pressochè intatte fino ad oggi.

Spero che questo lunghissimo (quasi eterno) post vi sia piaciuto,

a presto ele.


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