Magazine Cinema

Southpaw – L’ultima sfida: il cine-pugno di Antoine Fuqua

Creato il 21 settembre 2015 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

Di film sul pugilato ne abbiamo visti a dozzine: dall’intera saga di Rocky a Toro scatenato, da Million Dollar Baby ad Alì. Pur non potendo competere con nessuno di questi pesi massimi, un posticino però se lo ritaglia anche Southpaw – L’ultima sfida di Antoine Fuqua. Come nella migliore tradizione, un nuovo (per non dire ennesimo) film di rivincita e riscatto sul ring e nella vita.

southpawLa trama non è delle più originali: Billy Hope (Jake Gyllenhaal) è un campione del pugilato, ha una moglie bellissima (Rachel McAdams), una bimba che adora, una casa di lusso e soldi in abbondanza. L’improvvisa morte dell’amata, però, manda tutto in frantumi. Billy non sa controllare la rabbia, i soldi diminuiscono drasticamente, il tribunale gli toglie la bambina. Ma Billy è un vero duro e farà di tutto per riabilitarsi agli occhi della società, della vita ma soprattutto della figlia.

Pur con qualche eccesso melodrammatico e un plot che non fa niente per distinguersi dalla massa, Southpaw è un prodotto che coinvolge tramite l’aggressività che ammanta un po’ tutto il “pacchetto-film”. La regia di Fuqua assale lo spettatore, lo mette più volte all’angolo, lo cazzotta con movimenti di macchina e un montaggio che colpiscono nel segno. Ricorrendo più volte alla soggettiva soprattutto nelle sequenze d’incontro sul ring, Fuqua porta lo spettatore direttamente sul tappeto fino a fargli “indossare” il punto di vista del protagonista. Espedienti “semplici” che ci fanno appassionare alla ripida parabola di declino e rinascita di Billy Hope, interpretato da un pompatissimo Jake Gyllenhaal.

Secondo punto a favore di Southpaw è proprio lui, Gyllenhaal, senza dubbio uno degli attori americani del momento. Impressionante il cambiamento fisico messo in atto per girare questo film e la veracità e voracità con cui sente il personaggio. Terzo punto segnato sul tabellone di Southpaw è la colonna sonora rap (che vede Eminem come produttore esecutivo), la quale accentua il ritmo già vertiginoso del film e l’invasività di molte sequenze. Una soundtrack che squarcia lo schermo, che ne fuoriesce quasi per “impaurire” e allo stesso tempo tirare dentro lo spettatore.

Insomma, Southpaw – L’ultima sfida, pur privo del carisma dei grandi campioni di un tempo, è un film che se la gioca round dopo round, un passo alla volta, fino a risultare vincitore (ai punti). Un po’ come il suo protagonista, Southpaw è un film rabbioso (quindi barocco in più passaggi), che necessita di disciplina, guadagnata pugno dopo pugno, procedendo verso un (inevitabile) lieto fine che addolcisce una pillola altrimenti troppo amara.

Vota il post

1 Star
2 Stars
3 Stars
4 Stars
5 Stars
(Vota tu per primo)
Loading...
Loading...
… e lascia un commento!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :