Magazine Diario personale

Souvenirs di un'expat a Varsavia

Creato il 10 settembre 2014 da Valeskywalker @valeskywalker
Premessa inutile, ma se avete tempo perche' non leggerla, altrimenti andate giu' direttamente al Post :-)
Quando nove anni fa iniziai le mie incursioni polacche, era ancora l'epoca  in cui si potevano mettere nel bagaglio a mano senza alcuna limitazione di peso e di liquido ogni sorta di cose: partivo da Bergamo o da Malpensa con uno zaino blu e azzurro dell'Arena con tre soffietti apribili, roba che quando era tutto pieno, ed era sempre tutto pieno, non sarebbe entrato nella famosa gabbietta del bagaglio a mano nemmeno facendoci sedere sopra quattro elefanti.
In realta' lo zainone avrei potuto imbarcarlo nella stiva, che ai tempi non si pagava, ma data la fragilita' del contenuto evitavo: dentro c'erano sempre almeno due bottiglie di vino (un rosso e un bianco, solitamente dolcetto e favorita, i miei preferiti), una di olio (sembra impossibile oggi che si incontrano negozi di prodotti italiani ogni dieci minuti a piedi, eppure nemmeno cinque anni fa un litro d'olio costava come una cena al ristorante figo per due persone, mancia inclusa),  un assortimento di salumi e di formaggi (oggi  trovo i tomini arrivati in cargo refrigerato da Bra nel negozio sotto casa) che, grazie alla mcgyverite di mia madre,  viaggiavano debitamente impacchettati con piastra ghiacciata dentro ad un sacchetto termico.
In base alla stagione si aggiungevano al carico gianduiotti, cri cri, cantuccini e altre specialita' e il Senator ricorda ancora quella volta che portai una fetta enorme di Panforte, presa da mio padre alla pasticceria Nannini di Siena.
Al ritorno portavo indietro principalmente salumi, dono irrifituabile di mio suocero che annovera nel suo passato un periodo da macellaio, cioccolata wedel e vodke  (non fate MAI l'errore di offrire a un polacco la vodka. Se e' keglevich vi ridera' in faccia che e' succo di frutta, se e' grey goose vi ridera' in faccia che solo i francesi possono inventarsi una vodka che sa di traglia e venderla come n.1 nel mondo, se e' russa vi diranno molto compitamente anche no, la vodka polacca e' assai piu' buona. E hanno ragione in tutti e tre i casi).
Un po' che tutto sto via vai di bottiglie si e' estinto a causa delle leggi sulla sicurezza aerea , un po' che viaggiando con due bimbe sono sempre al calcolo del millimetrocubo di spazio in valigia, ho iniziato a guardarmi in giro alla ricerca di quegli oggetti caratteristici di qui, che non fossero le solite cosette prendipolvere o kitsch.
E' finita che  quelli che ho trovato mi piacciono cosi' tanto che non li sto comprando per regalarli, ma per tenermeli, aprendo finalmente una piccola sezione Ricordini di dove vivo nel museo casalingo gia' esistente da anni e a me noto officiosamente come casino di cose recuperate dal Senator dove e' andato per lavoro, contenente tra gli altri:
- tazzoni di conferenze sul gas e petrolio,
-piatti decorati con decalcomanie oro fluorescenti di palazzi mediorentali che furono per dieci giorni i piu' alti del mondo
- raccolte di francobolli asiatici dai colori improbabili
- tappeti di tribu' di seconda mano,
- quadri di stile vorreiessereunimpressionistaindonesiano,
ma questo sta per diventare un altro post.
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Ecco la mia selezione per lo shopping caratteristico varsavianpolacco  che vi augurerei di fare se passaste da queste parti
QuadernoSouvenirs di un'expat a Varsavia Di Warsaw Slow Design , e' stampato su carta opaca e riporta su ogni coppia di facciate un'immagine o un dettaglio della citta', per accogliere annotazioni e pensieri
TazzeSouvenirs di un'expat a Varsavia
Sono di Hellowawa e rappresentano il Palazzo della Cultura e la Sirena, simbolo della citta', scolpita in piu' versioni in giro per la citta' .
Folk Souvenirs di un'expat a Varsavia
I motivi folk polacchi (wycinanki, per chi fosse interessato ad approfondire sono decorazioni che trovano la loro maggior espressione nel papercut, si trovano molti boards su pinterest e il padiglione polacco per l'esposizione universale a Shangai del 2010 fu appunto una struttura intagliata con questi decori), sono coloratissimi e allegri: si ritrovano in molti negozi del centro ma anche on line, riprodotti su mille oggetti: dalle  borse alle agende, dagli astucci, ai grembiuli, dai cuscini alle mattonelle. Non sono un'amante del genere ma ho ceduto anche io per il mio laccio portachiavi
Bombki - Palle di Natale (e non solo di Natale)Souvenirs di un'expat a Varsavia
Le palle (non solo sferiche, anche ovali ,a ghiacciolo, a cuore etc)  di Natale qui si usano ancora di vetro, molto grandi, e decorate in modo eccezionale. E' usuale che gli alberi siano carichi di palle tutte diverse, accumulate negli anni dalle famiglie ed e' sempre ritenuto un regalo gradito e di buon auspicio donarne una. Nel resto dell'anno spesso si vedono finestre o loggie abbellite da decorazioni con motivi stagionali (pasqua, primavera) o folk.Vi sono molti negozi specializzati, sia in citta' che on line, come http://www.bombkigepard.pl/,  http://bombkarnia.pl/ e http://www.mark.waw.pl/
Ceramiche Bianche e BluSouvenirs di un'expat a Varsavia Le ceramiche tradizionali polacche sono decorate a mano, tipicamente  in bianco e blu, secondo diversi motivi di fiori e foglie geometrizzati, tramite l utilizzo di stencils e tamponi. L'epicentro di queste produzioni e' da oltre duecento anni la piccola citta' di Boleslawiec. I negozi, anche online, sono innumerevoli, e basta mettere Polish Pottery dentro Pinterest per entrare dentro un universo.
4FSouvenirs di un'expat a VarsaviaVi consiglio  di entrare nei negozi 4F, un'azienda polacca di abbigliamento sportivo nata pochi anni fa e che ha gia' vestito tutti gli atleti nazionali nelle maggiori competizioni. Ho preso la loro giacca da donna creata per l'uniforme alle Olimpiadi di Sochi 2014, indossata dalla modella al centro. E' composta da un'esterno "a vento" decorato con piccoli swaroski sui cristalli di neve stampati ed un interno "piumino" grigio piombo, usabili separatamente, aldila' del bellissimo design, il contenuto e' eccezionale, mi ha protetto contro il freddo piu' freddo, il vento piu' vento e la pioggia piu' pioggia e so che la usero anche tra trent'anni!
AmbraSouvenirs di un'expat a Varsavia
Ovvero l'Oro del Baltico: anche in Polonia, come nelle Repubbliche Baltiche, l'artigianato d'ambra e' una delle attivita' piu' antiche, . Non tutte le creazioni possono essere di gusto per noi, ma le lavorazioni si stanno facendo sempre piu' moderne mano a mano che le aziende si affidano a nuovi designers. La maggioranza delle vetrine d'ambra affollano le vie del centro storico  e quasi tutti i negozi vendono anche on line.
Souvenirs di un'expat a VarsaviaPosters. I polacchi hanno una scuola di artisti di poster pazzesca: nel 1952 furono istituiti due corsi indipendenti all'Accademia di Belle Arti. Vivendo in un regime comunista, tutta la scuola si sviluppo' non nella direzione delle necessita' commerciali ma in quelle della comunicazione critica. A Varsavia esiste il museo di Posters piu' grande d'Europa ed il primo al mondo di questo genere. Per comprare posters originali di varie decadi, c'e' una piccola Galleria con banchetto aperto  dalle 12 alle 17 dentro il corridoio della Biblioteka Uniwersytecka: molti posters sono appesi lungo il corridoio,inoltre e' possibile sfogliare ulteriori cataloghi, i due gestori come maghi tirano fuori tutti quei poster da un cassettone unico, costituito da mille sottilissimi cassetti. Sul sito della Galleria trovate molte immagini, informazioni biografiche sugli artisti e anche la possibilita' di acquistare on line con spedizione in tutto il mondo. (A partire da 50 pln)
E voi che oggetti scegliereste o avete scelto come souvenirs di dove abitate? Se scrivete un post, vi invito ad aggiungere sotto nei commenti il link!

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