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Space Colony: Steam Edition – Alla (ri)conquista dello spazio

Da Videogiochi @ZGiochi
di Lorenzo "quadrazza" Quadrini

Space Colony: Steam Edition è la versione appositamente sviluppata per la piattaforma Valve, dell’ormai classico gioco gestionale firmato Firefly Studios: Space Colony. Il titolo è un classico, nonché una pietra miliare del genere, che per la prima volta fonda in maniera ben bilanciata e divertente il sistema sim a quello più puramente strategico/gestionale. Si tratta comunque di una riedizione che aggiunge davvero poco e niente rispetto all’originale, permettendoci di giocare su sistemi moderni con una risoluzione maggiore e poco più.

Senza titolo-1

le vecchie IP di una volta

Il gioco si basa principalmente sulla dualità gestione/sim dei nostri coloni. Affrontando la campagna standard dovremo fare i conti con una parte economica ed una militare, impegnandoci nella gran parte del tempo ad accumulare i soldi necessari per espandere e fortificare la nostra colonia. I due primi personaggi verranno infatti inviati in un pianeta alieno, con il compito di far fruttare i pochi crediti a disposizione in maniera esponenziale. Con il prosieguo delle missioni aumenteranno anche le possibilità di costruzione, i compagni e la difficoltà globale. La mappa di gioco risulterà pertanto piena di risorse (ce ne sono davvero tante, dal ferro fino ai polli spaziali), le quali dovranno essere sfruttate in maniera oculata per poter massimizzare i guadagni. Allo stesso modo toccherà gestire attentamente i propri coloni: ognuno di loro avrà una propria personalità, delle attitudini diverse ed una specializzazione che andrà sfruttata situazionalmente. Dopo le primissime e banalissime quest scopriremo un mondo pieno di cose da fare e strategicamente complesso. Se infatti la costruzione degli edifici e delle strutture economiche sembrerà essere prioritaria, dopo poco tempo noteremo come le esigenze dei lavoratori saranno fondamentali per poter mandare avanti la baracca. Finire il cibo manderà in bestia gran parte dei coloni, ma non avere sufficienti svaghi (anche essi diversi per ogni personalità) potrebbe intristire troppo il nostro addetto alla produzione di ossigeno. Con il rischio di ritrovarsi in una base priva di aria respirabile. Ogni esigenza produttiva o di sostentamento è strettamente legata al lavoratore da noi assegnato, al quale seguono miriadi di fabbisogni e necessità, i quali vanno non solo soddisfatti, ma anche incastrati con quelli di tutti gli altri compagni. Gioco forza che anche le relazioni sociali seguono questo pattern simulativo, rendendo la nostra space colony un posto davvero difficile da gestire, soprattutto nelle fasi di gioco più concitate e pressanti. Ai giochi di incastro tra produzione e socializzazione si sommano infatti anche eventi randomici quali invasioni di insetti molesti, animali ostili e piante nocive, costringendoci sempre a manovre di emergenza e rendendo le quest mai banali come potrebbero sembrare al primo impatto. Certo rispetto ad altri giochi Firefly la componente prettamente RTS viene svilita dal carisma dei personaggi (sono tutti molto ben caratterizzati nelle loro attività e nei loro dialoghi) e dalla primaria necessità di seguire la modalità sim, cosa che rende l’approccio gestionale più meccanico e ripetitivo di quanto ci si aspetti. Elemento, quello della ripetitività, piuttosto evidente in alcune fasi di gioco, ma facilmente superabile grazie ad un gameplay nel complesso comunque sempre molto frenetico.

Dieci anni… che si sentono!

Tecnicamente il prodotto risente degli stessi problemi di più di dieci anni fa (sono dodici, per la precisione). Parliamo di un gioco che già all’epoca faceva imbestialire giocatori e giornalisti per un sistema di click e di selezione dei compiti e dei personaggi ostico, constringendoci a dover ogni volta selezionare manualmente uno dei coloni ed assegnarlo ad una delle varie attività, senza però avere la possibilità di deselezionarlo con uno dei due pulsanti del mouse, cosa questa che si traduceva in continui e frustranti miss click. O meglio che si traduce in continui miss click, visto che Space Colony: Steam Edition presenta come uniche nuove features solo una veste grafica leggermente migliorata, gli achievement del sistema Valve, le carte collezionabili per le medaglie ed un workshop per le mod. Francamente anche dal punto di vista grafico non possiamo che lamentarci, avendo il team di sviluppo soltanto aggiornato le risoluzioni video, portate ora all’alta definizione (cosa questa già a disposizione per gli acquirenti di Space Colony HD, reperibile da qualche annetto su GOG), che però mancano di una maggiore cura del dettaglio, di una rivisitazione dei colori e delle textures, e più in generale di un lifting, anche dell’interfaccia, che non avrebbe certo fatto male. Ricordando che il videogioco in questione era stato criticato dalla stessa stampa italiana, a suo tempo, per una grafica piuttosto povera ed obsoleta. Un plauso va alle musiche ed ai dialoghi di gioco, anche loro però frutto di un lavoro che risale molto lontano nel tempo.

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