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Spazio Tadini, in mostra tre donne e il loro mondo: Sara Forte, Pilar Dominguez, Veronique Dalschaert

Creato il 14 giugno 2013 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo

Spazio Tadini, in mostra tre donne e il loro mondo: Sara Forte, Pilar Dominguez, Veronique DalschaertA Spazio Tadini, Via Niccolò Jommelli 24, Milano, fino al 30 giugno 2013 sono in corso tre mostre personali, al femminile: Pilar Dominguez, Veronique Dalschaert e Sara Forte . Tre pittrici, tre sguardi, tre racconti, ognuna, di un proprio mondo. Fatto di linee, forme astratte, forme morbide in un movimento in assenza di controllo per Sara Forte, popolato di surreali combinazioni tra animali e cose, abitato da fiaba e sogno per Veronique Dalschaert, immerso nell'acqua per Pilar Dominguez.

, cerca di fermare il tempo, di un mondo che sente correre troppo veloce e senza attenzione per nulla, in una sorta di mondo parallelo immaginario, dove le forme morbide e sinuose si muovono in totale assenza di controllo al di fuori di ogni preoccupazione logica. " rappresentano dieci stati vitali secondo il buddismo, in cui Sara Forte si riconosce. La sua attività artistica sviluppa queste tematiche promuovendo la consapevolezza di questi stati dell'essere. I dieci mondi non sono luoghi concreti e oggettivi, ma condizioni del tutto soggettive. Sara Forte, attraverso la sua pittura informale ne traccia dei profili, delle forme, delle sembianze. Linee, forme astratte e colori raggiungono un equilibrio compositivo che ricorda la pittura di maestri come Kandinskij. Ogni opera è un'emozione, uno stato emotivo dell'essere e la visione d'insieme del suo lavoro costituisce un viaggio emozionale così come la vita. Ogni tela è un ritratto interiore in cui ognuno potrebbe riconoscersi. Viviamo in un tempo disordinato, carico d'imprevedibilità e pregno di analfabetismo affettivo. Tutto corre sul filo spesso del consumo spasmodico di ogni cosa. Arti, sogni, emozioni, ricordi sono fagocitati quasi ancor prima di essere concepiti [...] " - sostiene Sara Forte - ed è per questo che con la sua personale vuole richiamare l'attenzione su alcuni capisaldi del Buddismo. In mostra

. , nella sezione Programmi Speciali. Veronique Dalschaert , Il mondo di Veronique , propone un lavoro pittorico vicino al surrealismo. L'occhio coglie subito la creazione di un mondo onirico, fiabesco dove gli animali popolano un universo improbabile, che non rispetta le leggi della fisica: dalle equazioni gravitazionali alle proporzioni, fino alle collocazioni spazio temporali. Un mondo dove saltano le logiche cognitive, dove viene sovvertito il pensiero logico-matematico per invitare l'osservatore a percorrere una nuova dimensione attraverso giochi simbolici e colori. Troviamo pesci fuor d'acqua e uccelli in un acquario, animali collocati in spazi domestici o oggetti casalinghi ad arredare prati e paesaggi. L'ambiente dell'uomo, la casa, e l'ambiente naturale dell'animale sono tutt'uno. L'uomo è presente attraverso i suoi oggetti, che, abbandonati a sé stessi, diventano proprietà degli animali, e tutto perde il senso originario. Una visione decisamente non antropocentrica quella di Veronique. Gli animali sono gli unici abitanti del suo mondo carico di simbolismi da scoprire. L'artista, come una madre, intesse i fili delle storie rivolgendosi ai grandi con la delicatezza che è d'uso al bambino. I suoi lavori su carta esplicitano questa sensibilità. Lì le sagome dei suoi animali sono tenute insieme da fili di spago all'interno di una trama che non ha nulla a che vedere con la consistenza del tessuto, ma tutto con la fragilità di cui sono fatti i sogni. Le opere esposte a Spazio Tadini sono inserite nel film di " protagonista Diario di un maniaco perbene " di Michele Picchi, che interpreta Lupo. "Un - dice il regista Picchi. Giorgio Pasotti ". Ancora personaggio divertente, sarcastico, maniacale, drammatico, a volte tenero, altre ridicolo , scrivendo della sceneggiatura e della relazione con le opere di Veronique Dalschaert, " Un personaggio "da film" eppure così reale, un artista non romano che vive a Roma quasi da straniero, un artista in difficoltà che proprio per questo spesso fa sorridere ma che all'improvviso sa anche turbare ed emozionare. Per Lupo l'opera artistica dà avvio al suo rilancio creativo e restituisce un senso alla sua vita Michele Picchi . sono le tele a olio di Véronique Dalschaert con la loro esplosione di colori accesi e squillanti, con la loro combinazione surreale di animali e cose. Un grande volatile che tiene un violino arancione per il becco... Una rana marrone e una libellula blu che si osservano... Un tavolo con sopra dei pesci di colori sgargianti che volano sotto a un lampadario fantastico che pende dal cielo... La testa di una grossa mucca che ci osserva... Una giraffa, una rana, un cinghialetto ... Queste opere raccontavano in modo così intenso la rinascita del pittore in crisi interpretato da Giorgio Pasotti, da averne preceduto l'ideazione, contribuendo a farlo esistere nella scrittura e poi durante le riprese.[...]" Il film verrà proiettato il prossimo 22 giugno 2013 al Taormina Film Festival In mostra fino al 20 giugno 2013

, già in mostra a Spazio Tadini nel maggio 2011 con una personale sulla città, dove restituiva una voce fuori dal coro, abbandonando la visione grigia, spettrale, anonima ed estraniante che viene enfatizzata da artisti come Papetti, Guaitamacchi, Gravina, Cerri etc. per raffigurare invece un universo dinamico, pieno di colori vivaci. Dai suoi quadri emergeva un racconto della città pieno di vitalità che tanto ricorda le tematiche futuriste [...]

capacità del colore, della sua stesura, come la sua energia, freschezza e vitalità, ritornano con la mostra , che presenta i lavori sull'acqua e sulla laguna su tela con tecnica mista, e una serie di serigrafie e incisioni sui pesci. Nella mostra , l'acqua esce alla luce del sole, ma non perde la sua identità di luogo, di spazio abitato, di percorso. Infatti Dominguez non sceglie di raffigurare il mare, ma la laguna, in particolare quella veneziana, che è acquitrino, che è "brodo primordiale" e via di transito di persone e di pesci. La sua attenzione si concentra sulle briccole che servono a "guidare" i naviganti in acque abbastanza alte per evitare di arenarsi, ma che, all'occorrenza, possono essere anche luoghi di attracco. Questo "viaggiare", che sia in superficie, nel sottosuolo o nell'acqua è per Dominguez uno scorrere del tempo e delle cose in cui, però, il passato diventa sempre base per la costruzione del futuro e cerca, in questo, sempre punti di riferimento dai quali ripartire che sia un tombino o una briccola. Singolare, nella sua ricerca artistica anche l'attenzione verso i mezzi di locomozione, in particolare i treni.

Per un'artista come Dominguez l'arte della stampa non poteva passare inosservata. È lì, con il passare veloce del colore, con il passare e ripassare del torchio che segna il tempo, il suo tempo. Su questa idea della stampa si sviluppa la seconda parte della mostra , nell'ultima settimana di giugno, in un luogo dove lei e i suoi allievi aiuteranno i visitatori a stamparsi dei pesci su magliette o altri tessuti. Una sorta di pescheria dove il pesce non si mangerà, ma si stamperà. Dal Acquatica, ovvero apre la Pescheria Serigrafica dove si potrà ovvero farsi stampare o stamparsi da soli il pesce o i pesci che si desiderano su un qualunque capo d'abbigliamento o accessorio, dal copricostume alla borsa, dalla maglietta al vestito, dal lenzuolo al cuscino. Pilar Dominguez da anni insegna e gestisce una piccola stamperia d'arte e sarà un'occasione per conoscere le sue tecniche. La Pescheria Serigrafica sarà aperta anche domenica 30 giugno dalle 15.30 fino alle 19. In mostra la Pescheria Serigrafica, che trasformerà

Spazio Tadini Via Niccolò Jommelli 24, 20131 Milano Tel +39 02 26 82 97 49

Spazio Tadini, in mostra tre donne e il loro mondo: Sara Forte, Pilar Dominguez, Veronique Dalschaert

Milano Arte Expo MAE International Art Events ringrazia Spazio Tadini per le informazioni, i testi e le immagini sulle mostre di Sara Forte, Veronique Dalchaert e Pilar Dominguez.


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