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Speciale Autori Irlandesi: TransAtlantic - Colum McCann

Creato il 14 dicembre 2014 da La Stamberga Dei Lettori
Speciale Autori Irlandesi: TransAtlantic - Colum McCann

Colum McCann è nato a Dublino il 28 febbraio 1965. Figlio di un giornalista, dopo il diploma decide di seguire le orme del padre iscrivendosi nel 1982 al College of Commerce Rathmines, l’unica scuola di giornalismo dell’Irlanda; durante la frequenza del college vince il premio come miglior giornalista dell’anno per un suo articolo investigativo sulle donne vittime di abusi domestici.
Nonostante le lusinghiere esperienze come giornalista, nell’estate del 1986 decide di partire per Cape Cod (Massachusetts) con l’idea di scrivere un grande romanzo irlandese-americano; al termine dell’estate però non aveva scritto nulla e questo fece scricchiolare la sua convinzione di essere un novello Kerouc: “Ho capito che ero un bravo ragazzo, avevo uno stile di vita borghese e poco su cui scrivere. Dovevo fare qualcosa.” (Irish America June/July 2013). Prende una bicicletta e si propone dunque di girare gli Stati Uniti; durante questo viaggio itinerante ha modo di conoscere nativi americani, Amish, gente di colore, senza tetto ed emarginati: una miriade di esperienze che lo arricchiscono personalmente e lo aiutano a trovare un suo peculiare modo di scrivere. Nel 1998 ritorna in Texas (una delle mete del suo viaggio in bicicletta) e lavora con giovani a rischio di esclusione sociale; contemporaneamente frequenta l’università e inizia a scrivere racconti a carattere semi-autobiografico.
Nel 1992 si sposa e si trasferisce in Giappone con la moglie. Immerso in un silenzio produttivo, McCann scrive la raccolta di racconti Di altre rive (Il Saggiatore 2001; Fishing the Sloe-Black River, 1994), che aveva iniziato in Texas, e getta le basi del suo primo romanzo, La legge del fiume (Net 2002; Songdogs, 1995). Nel 1994 torna negli USA e si stabilisce a New York dove vive tutt’ora mantenendo la doppia cittadinanza, irlandese e statunitense.

Speciale Autori Irlandesi: TransAtlantic - Colum McCannNei suoi lavori, Colum Mccann non parla direttamente di sé, ma preferisce concentrarsi su specifici argomenti che approfondisce e sperimenta egli stesso. Ciascuno dei suoi romanzi ha alle spalle almeno diversi anni di ricerche e, in molti casi, è frutto di esperienze dirette dell’autore con i personaggi e i luoghi della narrazione; ad esempio, nel suo ultimo romanzo TransAtlantic (2013; ed. ital. Rizzoli 2014) il materiale sulla trattativa per la pace nell’Irlanda del Nord proviene da interviste fatte da McCann stesso ad alcuni dei protagonisti di allora o ancora, per raccontare del volo transoceanico di Alcock e Brown, ha voluto pilotare un piccolo aereo e sperimentare l’effetto di un volo differente da quelli di linea a cui siamo oggi abituati. Aneddoti simili si possono raccontare per tutti i suoi romanzi: mentre lavorava a Zoli: storia di una zingara (Rizzoli 2007;Zoli,2006), libro ispirato alla vita della poetessa rom Zoli Natovna, McCann ha viaggiato attraverso Austria, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca trascorrendo diverso tempo nei campi rom per conoscerne da vicino la cultura.
McCann, come ha egli stesso dichiarato (Irish America June/July 2013), vuole immergersi nella Storia con i suoi romanzi; il suo intento è guardare agli eventi passati da un differente punto di vista per accedere a nuovi significati che diano senso alle sofferenze di chi, suo malgrado, è stato ha sperimentato su di sé le conseguenze della Storia. Così in Questo bacio vada al mondo intero (Rizzoli 2010; Let the Great World Spin,2009) la traversata delle Torri Gemelle compiuta il 7 agosto 1974 dal funambolo Philippe Petit diventa un espediente per immergersi nella vita dei newyorkesi e, per associazione, rievoca nella mente del lettore il ricordo dei tragici eventi dell’11 settembre, ma con un tono pacato e intenso che vuole essere catartico.
Column McCann, nominato nel 2003 uno dei migliori autori viventi dall’Esquire Magazine, ha al suo attivo numerosi premi letterari: nel 2001 gli sono stati attribuiti sia l’Hennessey Award (il più prestigioso premio letterario irlandese) sia il Rooney Award for Irish Literature per i racconti di Fishing the Sloe-Black River; nel 2002 gli è stato conferito l'Ireland Fund of Monaco Princess Grace Memorial Literary Award; nel 2009 ha vinto il National Book Award con il romanzo Questo bacio vada al mondo intero.
Speciale Autori Irlandesi: TransAtlantic - Colum McCannTerranova, 1919: gli aviatori Alcock e Brown fanno rotta sull’Irlanda nel primo tentativo di trasvolata atlantica senza scalo, affidandosi, per esorcizzarne gli orrori, a un bombardiere modificato della Grande Guerra. Dublino, 1845: in tournée oltreoceano per promuovere la sua sovversiva autobiografia, Frederick Douglass trova negli irlandesi un popolo aperto alla rivoluzionaria causa dell’abolizionismo, nonostante la devastante carestia che impone ai poveri sofferenze terribili persino agli occhi di uno schiavo americano. New York, 1998: lasciata a casa la giovane moglie e un figlio appena nato, il senatore George Mitchell parte per Belfast con il compito di condurre a termine le trattative di pace nella martoriata Irlanda del Nord. Questi tre emblematici viaggi sono legati tra loro da una misteriosa lettera che attenderà un secolo prima di essere aperta, e dai destini di quattro donne determinate a curare le ferite della vita con la dolce ostinazione della femminilità. Prendendo le mosse da un episodio reale, con TransAtlantic McCann ci consegna il suo romanzo più ambizioso e poetico: una costruzione dal respiro malinconico che mette superbamente in scena una meditazione profonda sulla Storia e sull’identità in un mondo che anno dopo anno si fa più piccolo, strabiliante e affamato di libertà.

Recensione

L’Irlanda.
Un magnifico Paese. Cionondimeno, un po’ selvaggio per un uomo.
L’Irlanda.

TransAtlantic ruota attorno a tre eventi storici che evidenziano gli stretti legami che intercorrono tra le due rive dell’Atlantico e, a differenza di quello che si potrebbe pensare, non si tratta di storie di emigrazione dall’Irlanda agli Stati Uniti poiché il luogo di partenza è il continente americano, mentre la costa irlandese è la meta da raggiungere.

Attraverso sguardi stranieri (cittadini americani che si trovano in Irlanda o irlandesi che tornano nella madre patria dopo molti anni) Colum McCann cerca di raccontare la storia irlandese e gli irlandesi stessi: mettere l’Atlantico tra sé e l’Isola Smeralda aiuta ad avere una prospettiva differente, uno sguardo che non risente dell’appartenenza culturale. Agli occhi di Frederick Douglass (colto uomo di colore partito nel 1845 da Boston per sfuggire alla sua condizione di schiavo), di Arthur Brown (aviatore inglese di origini statunitensi che nel 1919, insieme a John Alcock, effettuò la prima traversata atlantica senza scalo) e di George Mitchell (senatore degli Stati Uniti coinvolto nel processo di pace nordirlandese), l’Irlanda appare ricca di contraddizioni: passione per la politica e impegno per l’ottenimento di diritti civili negati da secoli danno vita a una miscela esplosiva che rischia di travolgere la quotidianità delle persone reali che dovrebbero essere i beneficiari di tale lotta lotta .

Frederick Douglass rimase in Irlanda circa tre anni e girò buona parte del paese per un ciclo di conferenze contro la schiavitù; egli trovò un paese messo in ginocchio dalla grande carestia (1845-1849) le cui cause sembravano non interessare nessuno dei suoi ospiti (né quelli irlandesi né quelli di origine inglese), i quali erano comunque ferventi sostenitori della causa abolizionista. Il disinteresse degli irlandesi per i problemi concreti sotto i loro occhi si contrapponeva a un grande sostegno alle lotta per l’affermazione del principio di uguaglianza: Douglass fu stupito da questa contraddizione che per lui si tradusse in un’esperienza del tutto nuova: nelle lettere che scriveva dall’Irlanda, disse che per la prima volta in vita sua si era sentito un uomo e basta, perché mai nessuno lo aveva apostrofato con il colore della pelle.

George Mitchell, senatore degli Stati Uniti, attraversò l’Atlantico nel 1995 su incarico del presidente Bill Clinton per mediare nelle trattative di pace tra i rappresentanti dei partiti politici nordirlandesi e il governo britannico; dopo tre anni di viaggi quasi settimanali, la sua opera diplomatica culminò nel 1998 nell’accordo di pace conosciuto come "Good Friday Agreement" (Accordo del Venerdì Santo) che mise la parola fine al conflitto nordirlandese. I policy makers irlandesi visti con gli occhi di Mitchell (dietro i quali ci sono quelli di Colum McCann) sono presbiti: sempre impegnati a discutere e a prendere coscienza, ad ampliare i margini di manovra sino a impantanarsi in sterili battibecchi; la gente comune, quella che il senatore incontra per strada o che lo serve nella mensa, è talmente rassegnata all’impossibilità di decidere del proprio destino da non riuscire a sperare più in nulla: hanno bisogno che la speranza arrivi da fuori, da un americano che ancora creda che le parole possono prendere il posto della violenza. Douglass e Mitchell rappresentano la Storia, quella che troverà posto nei manuali e sarà utilizzata per narrare, in modo sistematico e continuo, il corso degli eventi considerati di rilevo per l’umanità. Colum McCann sembra suggerirci che la Storia, per quanto accurata possa essere la ricostruzione dei fatti, fornisce solo una visione parziale e appiattita a un'unica chiave di lettura: è altrettanto fondamentale provare a seguire, o nel caso di un romanzo immaginare, gli eventi storici nella loro declinazione singolare attraverso gli effetti che hanno avuto nella vita delle persone.

Le vicende dei personaggi storici protagonisti del romanzo sono ricostruite con accuratezza ma altrettanta cura viene messa da McCann nella caratterizzazione psicologica e nel seguire, con un’opera di invenzione narrativa, la loro vita personale e come questa si intreccia (modificandoli e al tempo stesso modificandosi) con i fatti storici di cui sono stati protagonisti. Secondo la ricostruzione proposta dal libro, John Alcock ed Arthur Whitten Brown si fecero coinvolgere nell’iniziativa, lanciata dal Daily Mail nel 1918, di un premio in denaro offerto per il primo attraversamento senza scalo dell'oceano Atlantico perché avevano bisogno di cancellare la loro esperienza di piloti di guerra con un’impresa eroica che togliesse di dosso la guerra dagli aerei, sino ad allora utilizzati prevalentemente come arma di morte, e in definitiva da loro stessi che di quelle armi erano stati lo strumento. Alcock e Brown partirono dall’isola di Terranova (Canada) nel giugno del 1919 e dopo 72 ore di volo atterrarono in mezzo alle placche di torba dell’Irlanda Occidentale, una vittoria dell’uomo sulla guerra, il trionfo della perseveranza sulla memoria.

In TransAtlantic la Storia, vista in controluce attraverso le gesta dei quattro personaggi realmente vissuti, si interseca con la storia di altrettante donne, invenzioni letterarie, le cui vite risentono pesantemente degli accadimenti del loro tempo e che sono le vere protagoniste del romanzo. Le parti a esse dedicate sono quelle più scorrevoli e coinvolgenti, mentre i capitoli dedicati alla riscrittura delle vite di Douglass, Alcok, Brown e Mitchell risentono di un’abbondanza di particolari e di analisi psicologiche che appesantiscono il racconto.

La mia valutazione non è di quattro stellette piene ma, tutto sommato, il libro si legge con piacere e permette di approfondire aspetti della Storia spesso sconosciuti o, comunque, trascurati dai manuali scolastici. Ho trovato frettoloso il finale, come se, all’improvviso, ci fosse la necessità di controbilanciare i fatti di vita e di morte narrati con una dose di ottimismo e buoni sentimenti che stride con il tono generale del romanzo.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: TransAtlantic
  • Titolo originale: TransAtlantic
  • Autore: Colum McCann
  • Traduttore: M. Magri
  • Editore: Rizzoli
  • Data di Pubblicazione: settembre 2014
  • Collana: Scala stranieri
  • ISBN-13: 978-8817075664
  • Pagine: 352
  • Formato - Prezzo: Copertina rigida –Euro 19,00

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