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Speciale Hypogea 2015: ANTISTALATTITI SUBACQUEE: UN NUOVO TIPO DI SPELEOTEMA DAL VECCHIO ACQUEDOTTO DI SASSARI

Creato il 11 marzo 2015 da Andrea Scatolini @SCINTILENA

ANTISTALATTITI SUBACQUEE: UN NUOVO TIPO DI SPELEOTEMA DAL VECCHIO ACQUEDOTTO DI SASSARI (Sardegna, Italia)
Sanna Laura, Forti Paolo

Speciale Hypogea 2015: ANTISTALATTITI SUBACQUEE: UN NUOVO TIPO DI SPELEOTEMA DAL VECCHIO ACQUEDOTTO DI SASSARI

È ben noto che le cavità artificiali spesso contengono speleotemi molto differenti da quelli che si formano nelle grotte. Questo è il caso del vecchio acquedotto di Sassari (Sardegna, Italia), una struttura di drenaggio sotterraneo costruita nel 1880 con lo scopo di approvvigionare la città con acque potabili provenienti dalla diga del Bunnari, e dove è stato osservato un nuovo interessante tipo di concrezione.
La galleria, lunga 4 km, fu scavata nei carbonati miocenici e nella sua parte centrale intercetta una falda freatica le cui acque ancora oggi scorrono lentamente in questa struttura di drenaggio. A causa della loro alta concentrazione di carbonato, il pavimento e le pareti sono spesso ricoperti completamente da croste calcitiche.
Vicino a questa emergenza sorgentizia, sono stati trovati degli speleotemi subacquei, conici e bucati, che crescono sotto un livello d’acqua di 10 cm di profondità, sul pavimento costituito da una crosta di calcite dello spessore di 1 cm precipitata su sedimenti clastici trasportati dalle piene. Questi fragili tubi verticali sono alti dai 2 ai 5 cm e hanno un diametro tra 0.8 e 1.5 cm, con una parete spessa 3-5 mm. La loro superficie esterna è costituita da agglomerati sferici di cristalli dendritici di calcite mentre il canalicolo interno è liscio con bande di accrescimento. La crescita avviene all’estremità superiore che può presentare sia una morfologia sfrangiata o una romboedrica più solida.
Lo sviluppo di questi speleotemi subacquei è controllato dalla presenza costante di una bolla di gas sull’estremità di ognuno di essi. Il gas sembra essere in relazione con il sedimento sciolto presente sotto la sottile crosta di calcite che lo riveste. Le bolle piene d’aria inducono diffusione e/o evaporazione dalla soluzione in esse, creando un alto rapporto di saturazione vicino al top dello speleotema. La precipitazione della calcite avviene per cristallizzazione indotta da degassamento al margine interno della bolla, come dettato dalla tensione superficiale.
L’ascensione delle bolle di gas tende ad avere un tasso di degassamento relativamente costante, mantenendo un canalicolo aperto dentro lo speleotema che funge come tubo di alimentazione di una normale stalattite: per questa ragione questo nuovo tipo di speleotema è stato denominato “antistalattite subacquea”.


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