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Spider-Man

Creato il 27 luglio 2013 da Nehovistecose

(Spider-Man)Locandina

Regia di Sam Raimi

con Tobey Maguire (Peter Parker/ Spider-Man), Willem Dafoe (Norman Osborn/ Green Goblin), Kirsten Dunst (Mary Jane Watson), James Franco (Harry Osborn), Rosemary Harris (zia May Parker), Cliff Robertson (zio Ben Parker), J. K. Simmons (J. Jonah Jameson), Elizabeth Banks (Betty Brant), Joe Manganiello (Flash Thompson), Bill Nunn (Robbie Robertson), Bruce Campbell (Annunciatore).

PAESE: USA 2002
GENERE: Fantastico
DURATA: 116’

Morso da un ragno radioattivo, lo studentello sfigato Peter Parker acquista poteri sovrumani.  Dopo un’iniziale titubanza, decide di metterli al servizio della cittadinanza, trasformandosi in Spiderman. Riuscirà a conquistare la donna dei suoi sogni, che però pare più interessata a Spiderman che a lui? E riuscirà a sconfiggere il cattivissimo Goblin, che tra le altre cose è il padre del suo migliore amico?

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Dopo anni di ripensamenti, passi indietro, dissidi produttivi e creativi (si dice che la prima bozza di sceneggiatura appartenga a James Cameron), la Columbia Pictures e la Marvel Studios riportano in auge l’uomo ragno, supereroe nato nel 1962 ad opera di Stan Lee (testi) e Steve Ditko (disegni). Il compito viene affidato al navigato Raimi, già apprezzato produttore e autore di horror indipendenti ormai a suo agio anche con le grandi produzioni. La scelta si rivela azzeccata, se non altro per questioni di affinità: l’universo del supereroe e il cinema del regista si somigliano nel continuo ricorso ad una pesante ironia che non teme di sfociare nell’autoparodia (quantomeno prendendo ad esempio il fumetto originale), ma anche nell’ostentata ricerca di un universo (filmico o letterario che sia) lontano dalla realtà e spesso vicino alla favola (non ci sono padri e madri, solo zie e zii, come nei fumetti della Disney). La miscela di Raimi – un buon 60% di ironia/ comicità e il restante 40% di azione forsennata – funziona, e ci sono 800 milioni di dollari di incasso a dimostrarlo. Certo, i dialoghi sono spesso tremendamente banali, non mancano cadute di gusto (i pompieri che incitano il supereroe sembrano una cartolina di New York post 11 settembre), e la seconda parte – quella con la “battaglia finale” – appare un po’ troppo appesantita (rispetto alla prima, assai pregevole) dall’ossessivo ricorso ad un’azione hollywoodiana esclusivamente affidata agli effetti speciali. Ma, nonostante tutto, la sceneggiatura di David Koepp offre spunti di riflessione interessanti, non soltanto per quanto riguarda il messaggio (“da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, che è un po’ come dire che tutto ciò che facciamo ha degli effetti e delle concause tangibili), ma anche per ciò che dice sui rapporti umani odierni e sul concetto di maschera: Mary Jane, inizialmente, snobba Peter Parker e ama Spider-Man, come se fossero due persone antitetiche e non due facce della stessa medaglia; Peter Parker è ciò che siamo, Spiderman ciò che vorremmo essere, ma ciò non significa che uno sia migliore dell’altro.

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Regia impeccabile di sfrenato barocchismo, ma resta da chiedersi – nell’era del digitale – se il virtuosismo della macchina da presa possa ancora considerarsi talento: in fin dei conti, le scorribande aeree dell’uomo ragno sono tutte concepite da un tizio comodamente seduto davanti a un computer. Azzeccate invece le scelte scenografiche e dei costumi, entrambi volutamente kitsch (si veda la maschera di Goblin), come se Raimi volesse sottolineare (per non dire ostentare) la derivazione fumettistica. E azzeccate (anche se talvolta un pò grossolane) le parentesi erotiche e le allusioni sessuali (la scena del bacio al contrario è subito diventata cult). La prima parte, in cui scopriamo che ogni supereroe ha dei superproblemi, è la migliore, e detta le basi strutturali per tutti i film targati Marvel usciti negli anni a venire. Attori con la faccia giusta. Se si sospende l’incredulità – e forse sarebbe il caso, considerando che si tratta di un film su un tale che si arrampica sui muri e spara ragnatele – la sequenza della teleferica sul ponte è un pezzo di grande cinema. Non è un capolavoro, e i capoccia della Marvel faranno di meglio (si veda Iron Man, del 2008), ma non ci si annoia. Due seguiti, nel 2004 e nel 2007.

[NOTA: La locandina che vedete in questo post fu ritirata dalla Columbia perchè nell'occhio di Spiderman si vedono le Twin Towers, ancora esistenti durante la lavorazione del film]
 
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