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Spinometria Formetric

Creato il 18 giugno 2014 da Biorelazionale @Biorelazionale

Negli articoli precedenti abbiamo puntato l’attenzione sull’importanza della metodica di indagine delle disfunzioni del sistema tonico-posturale attraverso Test Clinici e Analisi Strumentali che siano riconosciuti e condivisi da parte di tutti gli operatori del settore.

Il bisogno crescente in clinica di ottenere dei dati precisi per la valutazione postulare, ha spinto i tecnici del settore a ricercare strumenti innovativi per indagare non solo sullo stato in essere del sistema muscolo-scheletrico e la sue eventuali patologie, ma anche in merito ad uno screening preventivo dei disturbi le rachide e al miglioramento della performance successivamente alla somministrazione di tecniche e presidi riabilitativi.

Largo interesse, inoltre, si evince nel mondo sportivo, nella ricerca di strumenti che possono indagare in modo oggettivo, ripetibile e non invasivo sullo stato del sistema tonico-posturale in merito al miglioramento della performance atletica e funzionale, in concomitanza di un particolare allenamento somministrato.

Largo spazio è stato dato alla descrizione dei test clinici e funzionali per valutare la performance della postura, come descritto nel precedente articolo (Stabilometria e Baropodometria), sono di grande utilità, ma risultano essere limitati nel momento in cui prendiamo atto che è un operatore che li applica, facendoci carico del margine di errore della somministrazione dei test che rendono questa metodica di indagine limitata per essere validata dalla comunità scientifica.

In merito ad indagini strumentali e validate dalla comunità scientifica e riconosciute dagli operatori del settore, sono diverse le strumentazioni disponibili, tra le quali la Valutazione Stabilometrica (attraverso pedana Stabilometrica) e la Valutazione Baropodometrica Statica e Dinamica (attraverso pedana Baropodometrica), di cui abbiamo fatto luce nell’articolo precedente.

In questa sede porgeremo l’attenzione sulla Spinometria Formetric.

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Il sistema nasce come da un progetto della Comunità Europea, anche detto Rasterstereografia, come screening e lo studio delle scoliosi nei bambini. Esso offre un alternativa per evitare i rischi connessi all’alto numero di esposizioni ai raggi X attraverso Radiografia.

Essa comunque NON PUO’ sostituire in todo le radiografie in quanto non cosente di monitorare lo sviluppo delle vertebre e la crescita ossea, ma può essere un valido aiuto per monitorare i risultati del trattamento nel momento in cui servono numerose valutazioni, riducendo significativamente il numero di radiografie richieste e l’esposizione ai raggi X.

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Essa è indicata per il monitoraggio in un ampia gamma di campi di applicazione:

  • Programmi di screening su bambini (atteggiamenti scoliotici e scoliosi, iperlordosi lombare, ipercifosi dorsale, cifosi dorso-lombare, eterometria e dismetria degli arti inferiori in età evolutiva ecc)
  • Valutazione del contributo posturale a problermatiche muscolo-scheletriche (cervialgie, dorsalgie, lombaggine, cefalee, problemi dell’equilibrio, disturbi cervico-mandibolari ecc)
  • Progettazione e verifica di dispositivi ergonomici e ortopedici (plantari, bite, protesi, ortesi ecc.)
  • Supporto a programmi terapeutici e di rieducazione posturale e controllo dei risultati ottenuti
  • Ottimizzazione della performance sportiva

Si tratta di un metodo di analisi che permette, senza l’utilizzo di radiazioni, di ricreare il modello tridimensionale della colonna vertebrale del paziente.

Essa utilizza la Video-Raster-Stereografia con bande di luce mediante la tecnica della triangolazione che visualizza tridimensionalmente la colonna.

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I soggetti sono sottoposti a valutazione posturale attraverso scansioni ottiche di luce alogena per mezzo di un proiettore luminoso per analisi e videocamera montate su una colonna regolabile elettronicamente e un computer completo di sistema software per l’elaborazione delle immagini.

Le scansioni ottiche di luce alogena permettono di visualizzare la superficie cutanea del dorso in breve tempo, proiettando una griglia di luci luminose orizzontali.

L’elaborazione effettuata consente di individuare i principali reperi anatomici, quali l’apofisi spinosa della settima vertebra cervicale (C7-vertebra prominente), le fossette lombari di Michaelis e il Sacro.

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Il paziente è posto in un ambiente oscurato dalle dimensioni di 4x4m, alla temperatura di 20 C°, in piedi e senza calzature, a torso nudo fino a metà gluteo ad una distanza di 2 metri dall’apparecchio.

La lettura ottica avviene mediante fotografie, nel numero di dodici scatti per 6 secondi ed ogni fotografia viene elaborata in 40ms.

La lettura permette di calcolare, tra gli altri parametri:

  • La lunghezza tronco e posizionamento degli apici dorsale e lombare e dei punti di inversione cervico-dorsale, dorso-lombare e lombo-sacrale
  • La flessione antero-posteriore e laterale del tronco
  • La deviazione laterale (valori massimi e media quadratica)
  • I gradi di rotazione vertebrale (valori per sezione, massimi e media quadratica)
  • L’inclinazione pelvica e antero-retroversione del bacino e dei due emibacini
  • Gli angoli lordotici e cifotici e la freccia cervicale e lombare (secondo Stagnara)

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Nel dettaglio di seguito vengono riportati la descrizione dei dati raccolti e i range di normalità proposti dai diversi autori:
  1. Lunghezza tronco VP–DM: lunghezza della retta congiungente VP e DM
  2. Flessione antero-posteriore (VP-DM): sul piano sagittale, distanza orizzontale tra DM e la verticale passante per VP 
  3. Flessione laterale (VP-DM): sul piano frontale, distanza orizzontale tra DM e la verticale passante per VP
  4. Inclinazione pelvica DL-DR: dislivello verticale tra DL e DR
  5. Torsione emibranchi: angolo formato dalle perpendicolari alla superficie uscenti da DL e DR, indica anteroversione dell’emibacino sx rispetto al dx
  6. Antero-retroversione pelvica (fossette): media aritmetica dei 2 angoli formati dalle perpendicolari alla superficie in DR e Dl e l’asse verticale (torsione pelvica madia)
  7. Torsione pelvica: angolo formato dalle perpendicolari alla superficie uscenti da DL e DR, indica anteroversione dell’emibacino sx rispetto al dx
  8. Apice cifotico KA: distanza tra VP e la proiezione sagittale orizzontale di KA sul “filo a piombo”
  9. Apice lordotico LA: distanza tra VP e la proiezione sagittale orizzontale di LA sul “filo a piombo”
  10. Angolo cifotico ICT-ITL (max): angolo superiore formato dalle tangenti alla superficie in ICT e ITL (rappresenta il valore massimo di angolo cifotico)
  11. Angolo lordotico ITL-ILS (max): angolo superiore formato dalle tangenti alla superficie in ITL e ILS (rappresenta il valore massimo di angolo lordotico)
  12. Freccia cervicale (VPDM): sul piano sagittale, distanza 17 orizzontale tra VP e la tangente alla superficie in KA parallela all’asse VP-DM. In presenza di flessione antero-posteriore del tronco, il valore differisce dalla distanza orizzontale VP- “filo a piombo” passante per KA
  13. Freccia lombare (VPDM): sul piano sagittale, distanza orizzontale tra LA e la tangente alla superficie in KA parallela all’asse VP-DM. In presenza di flessione antero-posteriore del tronco, il valore differisce dalla distanza orizzontale LA-“filo a piombo” passante per KA

Legenda:

  • VP = vertebra prominente (aposifi spinosa di C7)
  • DR E DL = fossetta lombare dx e sx (fossette di Michaelis)
  • DM = punto medio della retta unente DR e DL
  • ICT = inversione cervico-toracica (cerniera dorsale)
  • ITL = inversione toraco-lombare (cerniera cervico-dorso-lombare)
  • ILS = inversione lombo-sacrale (cerniera lombo-sacrale)
  • CA = apice cervicale (max curvatura della lordosi cervicale)
  • KA = apice cifosi (max curvatura della cifosi dorsale)
  • LA = apice lordosi (max curvatura della lordosi lombare)

Range di normalità indicativi:

  • Inclinazione pelvica: 0-4 mm (secondo Harzmann);
  • Torsione pelvica 0-1,9° (secondo Harzmann);
  • Rotazione superficie 0-5° (secondo Harzmann);
  • Deviazione laterale VPDM (rms) 0-5 mm (secondo Harzmann);
  • Freccia cervicale 60-80 mm (secondo Stagnara);
  • Freccia lombare 40-60 mm (secondo Stagnara);
  • Angolo cifotico ITL-DM (max) 47-50° (secondo Harzmann);
  • Angolo lordotico ILT-ILS (max) 38-42° (secondo DHarzmann).

Range di misurazione del sistema Diers Formetric:

(Drerup B. e Hierholzer E. 1992, Hackenberg L. 2003)

Angolo di Cobb fino a 50° o rotazione vertebrale 25 -30°, errore medio:

  • Deviazione laterale dei corpi vertebrali ± 2 mm
  • Rotazione vertebrale 3°;
  • Curva cifotica e lordotica 3°.

Angolo di Cobb di 50°- 90° o rotazione vertebrale f ino a 45°-50°, errore medio:

  • Spostamento laterale dei corpi vertebrali ± 3,1 mm;
  • Rotazione vertebrale di 4,6°.

Angolo di Cobb superiore a 90° o rotazione vertebra le oltre 45°-50°, dati non accettabili.


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