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Springtime!

Creato il 15 marzo 2014 da Fedesku
La moda primaverile 2014 debutta sotto il segno della creatività e della personalizzazione. L’obiettivo? Una femminilità ritrovata e soprattutto libera. Il segreto è non seguire gli schemi, sapersi trasformare e costruirsi uno stile “su misura”, nel gioco degli opposti: dal bianco all’orange, dal maschile all’iperfemminile, dalle piume al denim, dal bon chic al military. Non resta che scegliere, mixare e rielaborare con originalità. Quattro le tendenze chiave: 1. Attitudini sportive. Nobilitare il basicwear di matrice sportiva, senza scadere nel folklore da podio olimpico e senza crogiolarsi nelle facili tentazioni del giovanilismo americanofilo di segno “street”. E’ questo l’obiettivo di molte collezioni  che hanno rimesso in campo, con piglio leggero e un felice rimando all’estetica proto-minimalista, pantaloni da jogging, felpe col cappuccio, short da tennista, lifevest marinare e bomberini oversize. Il tutto condito con coulisse, reti, bande laterali e alti profili a coste. (Modelli di: Gucci, Philipp Plein, Ports 1961) 2. Paradisi perduti. Per contrastare il logorio della quotidianità, si gioca la carta dell’esotismo iperrealista che incentiva e stuzzica la consolatoria voglia di evasione. Un’overdose di stampe e di decori che, con un occhio a Paul Gauguin e uno al più esotico vintage da crociera, danno corpo all’illusione di un rigoglioso Eden terrestre. Tra incontenibili esplosioni di fiori tahitiani e lussureggianti evocazioni di giungle tropicali, si rafforza la passione per gli effetti “shining” e i colori vibranti. (Modelli di Alberta Ferretti, Fausto Puglisi, Stella Jean) 3. Vaporose ampiezze. L’eterea inconsistenza del voile, dell’organza, del tulle, del pizzo e dello chiffon, rischiarata e ingentilita da incerte ed evanescenti sfumature cromatiche, rilancia un pacato ideale di seduzione che non ha bisogno di gridare il suo nome. Caftani-aquilone e impalpabili abiti-nuvola siglano il ritorno delle mobili geometrie decostruite e ampliano gli orizzonti dell’ overdressing. Con poetici omaggi, mai troppo leziosi, al look delle ninfe e delle dee care al Neoclassicismo e all’immaginario fantasy. (Modelli Mila Schon, Giorgio Armani, Roberto Cavalli)  4. Divagazioni pop. L’immaginazione torna al potere. Come nei beati anni Sessanta. Per stupire e strappare un sorriso. Per provocare e irridere chi si prende troppo sul serio. Ci vuole poco per convertire all’ottimismo marinière sbarazzine e sinuosi tubini dalla linea a matita, maxi T-shirt e bluse asimmetriche. Basta il viso noto di un personaggio rubato ai fumetti, un paesaggio da cartone animato, un ironico quadretto da pittore della domenica, un trompe l’oeil zoologico e un rockeggiante vessillo da groupie. (Modelli Iceberg, Fay, Prada)

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