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SQ, fallisce la Cooperativa Giornalisti Sardi

Creato il 25 agosto 2014 da Alessandro Zorco @alessandrozorco

Qualche settimana fa su questo blog ci eravamo chiesti che fine avesse fatto Sardegna Quotidiano, il giornale edito per quasi due anni dalla Società cooperativa giornalisti sardi che ha impiegato numerosi giornalisti reduci dal fallimento Epolis. Era una domanda nata dalla curiosità, visto che il quotidiano – gestito da un manipolo di giornalisti provenienti da una drammatica esperienza di cassa integrazione – aveva rappresentato un interessante esperimento di autogestione nel panorama dell’informazione in Sardegna. Dopo che un lungo e incomprensibile silenzio generale ha seguito la cessazione delle pubblicazioni del quotidiano all’inizio dell’estate 2013, la risposta è purtroppo arrivata. Lo scorso 16 luglio è infatti stata aperta la procedura di fallimento della Società Cooperativa giornalisti sardi, assegnata al curatore fallimentare Edoardo Sanna. La prima udienza di verifica dello stato patrimoniale della coop è fissato per il prossimo 26 gennaio 2015.

La Cooperativa Giornalisti Sardi

La Società Cooperativa Giornalisti Sardi era nata nei primi mesi del 2011, poco dopo il crac del network dei quotidiani Epolis (per fare luce sul quale, è noto, ora indaga la magistratura).

A partire dalla fine di giugno del 2011 la Cooperativa Giornalisti Sardi, avvalendosi di ottimi collaboratori tra giornalisti e tecnici, aveva iniziato a editare Sardegna Quotidiano, giornale free che, dopo la dipartita di Epolis (Il Sardegna) avrebbe dovuto secondo i più attenti osservatori infiammare il panorama dell’informazione isolana insieme a Sardegna 24, il quotidiano diretto dal giornalista Giovanni Maria Bellu.

La battaglia editoriale è però durata ben poco, sconfitta ben presto dall’ormai assodato oligopolio Unione Sarda-La Nuova Sardegna.

Dopo soli sei mesi e con tante difficoltà iniziali Sardegna 24 è infatti subito scomparso (il fallimento è stato dichiarato dal Tribunale di Cagliari nell’agosto 2012), mentre la Società Cooperativa Giornalisti sardi presieduta dal giornalista Antonio Moro (i colleghi Alessandro Ledda ed Enrico Fresu sono gli altri due componenti del consiglio di amministrazione della coop) ha invece resistito tenacemente fino all’estate 2013 (nonostante un lungo periodo di sospensione delle pubblicazioni dall’estate 2012 fino al febbraio 2013).

Sardegna Quotidiano cooperativa giornalisti sardi

Poi più nulla. Nonostante gli estimatori di Sardegna Quotidiano sperassero che dopo l’estate il giornale della coop presieduta da Moro riprendesse le pubblicazioni. Per la verità il fatto che, nell’ottobre 2013, lo stesso presidente fosse risultato tra i vincitori del concorso pubblico bandito dal Consiglio regionale della Sardegna per quattro giornalisti professionisti da destinare all’ufficio stampa, aveva forse spazzato definitivamente le residue possibilità di una ripartenza del giornale di stanza al centro commerciale Pittarello, ma non c’era nessuna notizia certa né sulla sorte del giornale né su quella della Società Cooperativa Giornalisti sardi. Peraltro, proprio nell’ottobre 2013 era scomparso anche il direttore responsabile del quotidiano, Fiorentino Pironti, già vicedirettore della Nuova Sardegna e successivamente direttore della Gazzetta di Reggio Emilia.

Ora però la notizia dell’apertura della procedura fallimentare della Cooperativa Giornalisti Sardi fuga tutti i dubbi sulla sorte di Sardegna Quotidiano.

Sarà il giudice delegato Bernardino Andrea, nell’udienza del prossimo 26 gennaio 2015, a verificare perché l’ennesima iniziativa editoriale aperta in Sardegna è fallita, ad appurare se gli stipendi e i contributi dei giornalisti e dei tecnici sono stati comunque pagati e se i debiti con i fornitori ed eventuali banche sono stati regolarmente onorati.

Quel che è certo è che in Sardegna, in tempo di crisi e penuria di pubblicità, un piccolo quotidiano cartaceo ha una vita breve di fronte ai colossi Unione Sarda e Nuova Sardegna, leader uno al sud e uno al nord Sardegna. E così anche la Cooperativa Giornalisti Sardi, che dagli atti dell’assessorato del Lavoro e della Formazione Professionale della Regione Sardegna nel 2011 è risultata nella graduatoria per l’assegnazione di un finanziamento di 30mila euro su un piano spesa approvato di poco più di 63mila euro (denari che però non è dato sapere se siano stati effettivamente incassati), si appresta ad essere dichiarata fallita.

Gli sviluppi di questo ennesimo fallimento dell’informazione pluralista in Sardegna si conosceranno comunque alla fine del prossimo gennaio, dopo la prima udienza davanti al giudice delegato.

Per gli interessati questo è l’indirizzo pec della procedura fallimentare: [email protected]


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