Magazine Cinema

St. Vincent di T. Melfi: quando nascono legami tra generazioni distanti

Creato il 18 dicembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il giudizio di Antonio Gentile

Summary:

Com’è il tuo vicino? E’ simpatico? E’ interessante in modo sgorbutico!

Un notevole esordio come regista e sceneggiatore per Theodore Melfi con il suo film “St. Vincent”, una commedia dal contenuto drammatico e dai risvolti inevitabilmente comici, sostenuti in modo determinante da un impareggiabile Bill Murray (“Grand Budapest Hotel” – 2014), traghett…..attore e co/protagonista, in coppia con il giovanissimo e promettente Jaeden Lieberher. Melfi con “St Vincent” nel 2014, in occasione del “Toronto International Film Festival” ha ottenuto larghi consensi positivi conseguendo un secondo posto al “People’s Choice Award”, un ottimo avvio che suona come buon auspicio per altri probabili riconoscimenti internazionali. La tematica trattata per il film trae ispirazione da una vicenda personale vissuta dallo stesso regista poi adattata e sceneggiata per il grande schermo. Molti aspetti sono da legare al contenuto di altre pellicole come “Gran Torino” di C. Eastwood (2008) e “Il vecchio e il bambino” di C. Berri (1967), dove si contestualizza un rapporto di incontro/scontro tra generazioni diverse (vecchi e giovani), mettendo in discussione le proprie convinzioni e avviando una trasformazione esistenziale. Del resto se gli anziani aiutano i ragazzini a crescere, questi ultimi li aiutano ad invecchiare meglio.

df-09597r_lg

Maggie (Melissa McCarthy), single e madre del dodicenne Oliver (l’esordiente e talentuoso Jaeden Lieberher), si trasferisce con suo figlio in un quartiere di Brooklyn, dove, come vicino di casa, si ritrovano il 63enne Vincent Mc Kenna (Bill Murray), un rude pensionato, veterano di guerra perennemente attratto dalle scommesse degli ippodromi , dall’alcool e dagli stript clubs. Maggie si vede costretta, a causa di turni lavorativi massacranti che la impegnano fino a tarda sera, ad affidare suo figlio Oliver nelle mani di Vincent disposto a prendersi cura di lui. La strana coppia tra l’anziano babysitter e il ragazzino in cerca di compagnia dopo l’uscita da scuola, sembra affiatarsi in tempi rapidi, nonostante la disapprovazione dei metodi adottati da Vincent da parte dell’apprensiva Maggie. Così Oliver inizia ad osservare il mondo che lo circonda con occhi diversi. L’istrionico Vincent cerca di catapultare il suo giovane amico nella sua vita privata facendogli conoscere situazioni nuove, intriganti, talvolta comiche o conflittuali. Gli presenta Daka (un’incommensurabile Naomi Watts) una lap dancer dell’est europeo incinta, anche essa simpatica al ragazzo. Insieme le due generazioni si incontrano, socializzano, condividono passioni in modo bonario, scambiandosi quasi l’età anagrafica. Oliver fa scoprire il rapporto che vive con il suo amico, dopo un compito scolastico assegnatogli dal logorroico reverendo Geraghty (Chris’ODowd), su come riconoscere un santo protettore in una persona che onoriamo per i suoi impegni e per i sacrifici; l’adolescente riconosce nel suo amico Vincent la sua figura protettrice per lui divenuto St. Vincent, nonostante lo stile di vita condotto dallo stagionato amico abbia poco a che fare con l’ascetismo di un santo. Prerogative certamente non adattabili a Vincent ma che rapidamente saranno motivo di svolta generando un legame forte e cambiando la vita di entrambi.

T. Melfi con “St Vincent” trae forza da un collaudato genere commedia di ampio respiro che pone al centro dell’attenzione i rapporti umani di reciproca attrazione tra ragazzini e anziani. La formula adottata per realizzare il film certamente non è nuova, ma funzionale. Abbiamo due visioni contrapposte in cerca di riscatto: da un lato un ragazzino ingenuo e alla ricerca di una figura carismatica e paterna, dall’altra un anziano uomo burbero segnato da un passato sofferto in cerca di un ragazzo con cui condividere momenti entusiasmanti. Due realtà generazionali messe a confronto nel cercare e trovare un punto d’incontro, ognuno dei due in modo differente imparerà qualcosa dall’altro, attraverso situazioni che con la giusta intuizione da parte del regista fanno leva sulla comicità leggera, sorprendente e intramontabile di B. Murray, per un’interpretazione di indubbia efficacia nel divertire il pubblico mondiale in modo costante, raccontando realtà che nascono e prendono forma dal dramma quotidiano. Il film si avvale di un discreto budget di 13 milioni di dollari utilizzati per il notevole cast, lo staff tecnico e per l’avvenuta scelta di alcune location individuate a Brooklyn e nel “Belmont Park di Elmont” di New York. Inizialmente la scelta del protagonista per una sceneggiatura scritta da T. Melfi nel 2011 era stata indirizzata a Jack Nicholson poi sostituito da Bill Murray.

Dal 18 Dicembre “St. Vincent” di T. Melfi per una distribuzione della “Eagle Pictures” ci aspetta in tutte le multisale italiane. Una commedia/drammatico dal sapore agro dolce.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :