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Stadio della Roma: ascoltate la città

Creato il 03 settembre 2014 da Carteinregola @carteinregola

Carteinregola chiede ancora una volta al Sindaco Marino e  all’Assessore Caudo di mantenere la parola data in campagna elettorale e di  estendere   il confronto sul nuovo stadio della Roma e annessi  alla cittadinanza, mettendo  on line  tutti i materiali relativi al progetto   e  convocando al più presto un’assemblea pubblica,  per allargare  il discorso avviato con le conferenze urbanistiche nei Municipi anche a questa trasformazione di portata metropolitana.

Il plastico del nuovo stadio alla Casa della città dal 14 luglio scorso

Il plastico del nuovo stadio alla Casa della città dal 14 luglio scorso

La qualità è anche aprirsi alla partecipazione. I Laboratori di Città e l’Agenzia di rigenerazione urbana serviranno anche a costruire nuovi percorsi di partecipazione informata dei cittadini alle scelte urbanistiche della città. Vanno poi aperti nuovi canali di comunicazione e dibattito pubblico, gestiti dall’amministrazione pubblica, che devono svolgersi sia in maniera decentrata, nei luoghi della città dove le cose avvengono, ma anche in uno spazio da creare al centro, un “forum” dedicato, perché molte di queste trasformazioni interessano l’intera comunità urbana.” Così  si conclude il capitolo dedicato all’urbanistica  del Sindaco Marino, scritto dall’Assessore Caudo.  E noi, nel giorno in cui – ormai è cosa certa – la giunta dichiarerà l’interesse pubblico del progetto dello stadio e dei suoi annessi (alle nuove condizioni dettate dal Comune e integrate – a quanto pare –  dai summit con le forze politiche capitoline), ci chiediamo quale sarà il ruolo della cittadinanza in tutto ciò.

Non entriamo questa volta  nel merito  della realizzazione del nuovo stadio e delle cubature aggiunte, né  della filosofia di chi è convinto (certamente in buona fede) che un’operazione speculativa ( perché di questo si tratta, per quanto riguarda le torri commercial/direzionali) possa  diventare di interesse pubblico se “si alza il prezzo” di quanto si riesce a ricavare in benefici per il territorio*. Aspettiamo di leggere la Delibera definitiva della Giunta. Quello che qui  vogliamo mettere in discussione è il  modo di procedere.

Proprio l’Assessore Caudo ha acceso la nostra speranza di trasformazioni urbane portate avanti con percorsi trasparenti e partecipati, avviando con grande impegno e fatica, con le conferenze urbanistiche municipali,  un dialogo con la città. Se per lo Stadio si tornasse alle scelte calate dall’alto senza il coinvolgimento della cittadinanza,  si tratterebbe di  un inaccettabile passo indietro,  che creerebbe un solco profondo tra la nuova amministrazione e i territori.

E all’Assessore che è andato a portare in ogni Municipio, con passione e rigore,  dati e  proposte, chiedendo ai cittadini fiducia e  collaborazione, chiediamo  di confrontarsi  con il territorio interessato da questa  trasformazione gigantesca e non prevista, per sostenere le ragioni dell’amministrazione e ascoltare  le ragioni dei cittadini. E di farlo prima che le decisioni diventino irreversibili.

Il  IX Municipio – che si potrebbe definire un “municipio-martire del cemento” –  ha già subìto di tutto: moltiplicazioni di megacentri commerciali,  distruzione di un Velodromo di grande  pregio architettonico (con tanto di nuvola incontrollata di amianto), tratte di filobus pagate e mai avviate (su cui ci sono indagini della magistratura),  torri rimaste mezze demolite “stile Beirut”, cantieri di opere pubbliche megagalattiche che non si sa se e quando verranno terminate (dopo aver procurato emorragie di fondi pubblici), addirittura il progetto per portare nelle sue strade la   Formula 1 (fortunatamente archiviato dopo al strenua lotta dei cittadini)… e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Quando l’assessore Caudo ha tenuto la conferenza urbanistica nel Municipio**, si sarebbe potuto pensare che la diffidenza,  percepita un po’ in tutte le altre realtà municipali, qui avrebbe raggiunto l’apice. Invece l’Assessore è stato talmente convincente, che il tono degli interventi del pubblico è stato più che fiducioso. I cittadini hanno assistito alla proiezione delle slides senza neanche scomporsi alla vista della diapositiva con il progetto dello stadio, che conteneva già  i quadratini  delle torri e delle altre strutture tra il complesso sportivo e la via del Mare. E noi pensiamo che questi cittadini (e quelli dell’XI Municipio) abbiano tutto il diritto a esprimersi sui progetti privati come lo stadio (e annessi e connessi)  e soprattutto sulle infrastrutture pubbliche concordate, a partire dalle scelte per la mobilità dell’intero quadrante.

E pensiamo anche che tutti i cittadini romani abbiano diritto all’informazione tempestiva e puntuale del progetto, non solo con l’esposizione dei  documenti alla Casa della Città a Garbatella (o con il battage quotidiano   su “Il Messaggero”!)  ma sui siti di Roma Capitale e del Dipartimento Urbanistica. E con risposte circostanziate a tutte le obiezioni che man mano vengono avanzate.  “Mettendo sul piatto”  la trasparenza  e la partecipazione dei cittadini che abbiamo apprezzato nella gestione  del progetto della Città della Scienza di Via Guido Reni,  che  sosteniamo  con convinzione, nel merito e nel metodo.  E che avremmo voluto/vorremmo anche  per il progetto dello  Stadio e soprattutto del “Business Center”,  una trasformazione  assai più  estesa e complessa del nuovo quartiere al Flaminio.

E la fiducia si conquista tenendo fede alle promesse soprattutto nelle situazioni difficili, non sulle piste ciclabili…

Carteinregola chiede quindi all’assessore Caudo l’impegno a far conoscere tempestivamente ai cittadini il contenuto della Delibera di Giunta approvata (senza aspettare i tempi biblici della pubblicazione sul  sito del Comune) e  i pareri e le prescrizioni della conferenza dei servizi di fine luglio, e soprattutto a fissare al più presto un’assemblea pubblica con i cittadini, i comitati e le istituzioni dei territori interessati e con le associazioni  cittadine.

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 * Esprimeremo dettagliatamente tutte le nostre osservazioni dopo aver letto attentamente  la Delibera di giunta e tutte le condizioni e prescrizioni ivi contenute.

** LO STADIO DELLA ROMA

L’intervento dell’Assessore Caudo ieri al  IX Municipio nel passaggio che riguarda il progetto dello Stadio della Roma (trascrizione pressoché integrale)Pubblicato il luglio 15, 2014 di romasperimenta

(…)

…Dello stadio non vi spiego il progetto, la cosa importante è spiegare la procedura, dove stiamo e cosa stiamo facendo.

Il 27 dicembre 2013 è stata approvata la legge di stabilità, la legge finanziaria: il comma 304 e 305 di quella legge dicono – semplificando – che l’amministrazione comunale può ricevere da un privato che ha un contratto con una squadra di calcio uno studio di fattibilità. L’amministrazione comunale ha 90 giorni per valutare se questo studio di fattibilità riveste un interesse pubblico. Siamo in questa fase, non c’è nessun progetto dell’amministrazione comunale, nessuna variante, nessuna trattativa… Non c’è niente di tutto questo: c’è un privato che in virtù di questa legge ha presentato uno studio di fattibilità. L’amministrazione se lo guarda, lo valuta e cosa fa? Lo approva e lo manda avanti così? No. Intanto non c’è nessuna approvazione, lo studio di fattibilità riceverà [nel senso di dovrà ricevere ndr] un timbro di interesse pubblico. Ovviamente riceverà anche, ed è il motivo per cui noi il 31 luglio abbiamo indetto una conferenza dei servizi preliminare, tutte le prescrizioni… ad esempio quelle delle sovrintendenze…dico una banalità…: “se fai lo stadio me lo colori di giallo, che si vede di meno”, o l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere che dice “va bene, però lo devi fare due metri sul livello del terrapieno…” si danno tutte le prescrizioni perché quello che oggi è uno studio di fattibilità domani diventi un progetto vero e proprio. Quando diventa un progetto vero e proprio, va in Regione, che fa una conferenza dei servizi che dura 180 giorni, alla fine della quale verrà approvato definitivamente il progetto. Quindi non c’è nessun progetto che l’amministrazione approva, c’è una proposta, e si valuta quali sono le condizioni perché questa possa essere approvata.

E’ una legge dello Stato, dove l’amministrazione comunale non può mettersi a questionare se sia giusta o sbagliata, anzi, non è neanche una legge perché sono due commi, forse andava fatta una legge con tutti i requisiti, spiegazioni di come si applica, noi stiamo lavorando con due commi di una normativa che è piuttosto carente.

Il perno di questa legge – quello che leggete oggi sui giornali – è che chi fa la proposta, siccome si parte dal presupposto che lo stadio non sia redditizio ,lo stadio comporta la costruzione dello stadio ma anche le opere per far funzionare lo stadio, le strade etc, la legge dice siccome so che lo stadio non è redditizio, io ti accetto un piano economico finanziario che sta in equilibrio, quindi se tu hai tot costi per lo stadio e le opere di urbanizzazione, ti autorizzo a fare delle superfici edificate, di qualsiasi natura tranne residenze. L’unica cosa che è chiara nella legge è che tu puoi fare tutto tranne residenze. Allora il principio è quello dell’equilibrio economico finanziario del proponente. E noi per il momento abbiamo ricevuto una proposta, come è scritto oggi sul giornale , semplicistica, perché la legge è basata su questo: se metto un kilo da questa parte l’altra parte deve crescere un kilo, le cose devono stare in equilibrio.

Noi recepiamo questa proposta così com’è, l’abbiamo resa pubblica, tutti ne stanno parlando, ne stanno discutendo, non l’abbiamo “sistemata” mediaticamente per cui non abbiamo fatto comunicati “gentili” per prepararci la strada, stiamo assistendo al dibattito e raccogliamo tutto il dibattito che ci verrà dalla città, il modo migliore secondo noi per discutere di questa cosa con trasparenza. Dopo di che raccoglieremo tutte le osservazioni e le indicazioni che faranno parte di queste prescrizioni. Se poi il privato reputerà che nonostante queste prescrizioni il progetto si può fare, prosegue, se dice che è troppo complicato per lui, vuol dire che ci rinuncia.

Abbiamo detto in tutte le salse: l’interesse che l’interesse del tifoso è chiaro, l’interesse del proponente privato è altrettanto chiaro, dobbiamo fare emergere quello che è l’interesse di tutto noi che stiamo qui a fare questa operazione [l’assessore parla ai cittadini del IX Municipio riuniti in occasione dell’inizio della conferenza urbanistica municipale ndr]

Quello che abbiamo detto è che, se facciamo un’operazione in quell’area (ammesso che sia fattibile, dopo tutte le prescrizioni, che l’area non sia esondabile etc) il sistema delle infrastrutture deve risolvere parte dei problemi che oggi ha quell’area, non deve essere funzionale solo allo stadio [applausi del pubblico] se ci risolve anche dei problemi che noi oggi abbiamo, e che facendo lo stadio li risolviamo, allora comincio a intravvedere l’interesse pubblico, altrimenti…

Ad esempio il collegamento con l’autostrada e l’aeroporto di Fiumicino che consenta di avere un immediato collegamento con l’altra parte del fiume, è sicuramente un aiuto, oggi tutti si mettono in coda su quel ponticello della Magliana che risale agli anni ’50, questo in parte risolve quel problema ovviamente bisogna rifare tutta l’Ostiense e la via del Mare e ristruttura. E’ sufficiente? No perché noi abbiamo detto che allo stadio ci si deve andare anche con la Metropolitana, come in molti paesi d’Europa. Su questo ci hanno ascoltato fino a un certo punto [gli autori dello studio di fattibilità ndr], vedremo nel prosieguo se riescono a fare uno sforzo e ad ascoltarci un po’ di più…



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