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Stalking,violenze,femminicidi : uomini aiutateci e indignatevi!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Stalking,violenze,femminicidi : uomini aiutateci e indignatevi!

Dopo un anno di dure lotte, informazione, mobilitazione, chilometri di parole in decine di blog per quanto riguarda la condizione femminile nel nostro paese, speravamo in un 2012 migliore, ma all’ottavo giorno di questo anno, siamo già stanche, deluse e amareggiate.

Abbiamo buttato il 2011 dalla finestra -come se fosse un enorme sasso di cui sbarazzarsi- con l’omicidio di Stefania Noce sperando di aprire la porta ad un anno nuovo, con risultati migliori, con la riappropriazione della dignità e di diritti che da troppo tempo ci vengono usurpati.

Ma lo abbiamo aperto con l’uccisione di due sex-worker, con un attentato meschino e violento di un gruppo di fascisti - sempre -a delle sex-worker, con notizie quotidiane di violenze ,stupri e stalking (basta seguire la nostra pagina fb per rendersi conto dei dati) divulgati solo se il violento è straniero, e con il brutale omicidio di Antonella Riotino.

Una morte già segnata da mesi quella di Antonella, che aveva chiesto aiuto ad uno Stato complice dei carnefici che lascia troppo spesso le vittime di violenza abbandonate a se stesse.

Il suo ragazzo aveva premeditato tutto: prima le ha fracassato la testa e poi le ha tagliato la gola, ha nascosto il corpo dopodichè si è messo a giocare a depistare le indagini e a fingere la sua presenza su facebook.

Il tutto accompagnato da giornali e mezzi televisivi che divulgano le notizie in modo disgustoso, giustificando quasi sempre l’assassino con frasi del tipo “aveva paura anche dei ragni, era innamorato, è pentito”.

Poco importa del suo pentimento, a noi che lui sia pentito ce ne frega ben poco. A noi che lui avesse paura dei ragni ce ne interessa ancora di meno, anche un criminale ha le sue paure, non per questa è una buona persona.

Non contenti di tutte queste chiacchiere, questa volta hanno esagerato ancora di più con Antonella.

Questa è la notizia di ieri.

Una ditta locale di abiti da sposa ha donato uno dei suoi vestiti ad Antonella per coprire il suo corpo nella bara.

Che soddisfazione deve essere stata per Antonella, avere l’abito da sposa indosso dopo che la persona che diceva di amarla l’ha privata di dignità e vita.

Ha coronato il suo sogno d’amore nella tomba: eh si perchè per molta, troppa gente il femminicidio non è ancora un argomento chiaro, quindi pensano -come del resto ci comunicano i mezzi d’informazione- sia un delitto passionale o di gelosia.

Italiani sveglia! Questo è quello che i mezzi televisivi e i giornali lacchè vogliono farvi credere, questi delitti si chiamano FEMMINICIDI.

Leggete l’intervento fatto da un sociologo UOMO pugliese di nome Leonardo Palmisano, vi posterò i punti più salienti, il pezzo per intero potrete trovarlo qui.

<< Non un gesto folle, come il cretinismo della stampa e della politica vi vogliono raccontare, ma un omicidio che si inserisce nella cornice culturale che fa della nostra regione un fortilizio del maschilismo nazionale.

La dominazione maschile, come tutti dovremmo ormai aver capito, si perpetua nell’accettazione più o meno volontaria di una cultura del dominio,dell’arroganza, dello squilibrio e del possesso incondizionato dei corpi delle donne.

La violenza maschile domestica in Puglia è tra le più elevate d’Italia, lo stalking altrettanto, per non parlare degli stupri e di quell’abuso quotidiano e a pagamento di corpi che stermina moralmente migliaia di donne decimandone a centinaia con la malattia e gli stenti. Questo è il maschio pugliese, non altro. Non è il maschio migliore, del resto la cosiddetta Puglia Migliore è una mera costruzione retorica, uno slogan dietro il quale si nasconde la Puglia Peggiore, quella più numerosa, fetida e feroce: la barbarie di un territorio che si vanta del proprio passato bracciantile omettendo di raccontare gli stupri delle braccianti ad opera dei caporali, certo, ma anche di non pochi colleghi; la meschinità di una regione dove i rapporti di forza in politica e sul lavoro sono maschilizzati a tal punto da trasformarsi ripetutamente in richieste ‘normali’ di prestazioni sessuali; la sporcizia di un luogo dove il culto del maschio trova campo libero e capacità di affermarsi, per esempio, nella cartellonistica pubblicitaria, nello sfottò, nelle battute un po’ basse alla Checcozzalone, come più basse erano quelle di Lino Banfi >>.

Ovviamente c’è il solito cretino -  non meritano altri appellativi- che si risente a leggere la verità nuda e cruda della condizione sociale della propria regione spiattellata su un giornale. Anche io sono pugliese, ma quest’uomo mi onora, come donna e come cittadina puglise.

Certo la violenza non ha limiti geografici, ma non nascondiamo la testa sotto la sabbia e denunciamo piuttosto che indignarci per uno stupido spirito campanilistico. D’altronde come dare torto a Palmisano, questa regione si è coperta di vari scandali tra i quali le escort berlusconiane messe poi su cartelloni pubblicitari -per pubblicizzare certe aziende-con messaggi che rasentano la pornografia, i due simboli di questa regione sono la comicità svilente,demenziale,ignorante,sempliciotta e maschilista di Checco Zalone e Lino Banfi.

Questo è rimasto dell’Italia: un contenitore di violenza, sessismo, maschilismo, omofobia, razzismo,campanilismo, nazionalismo e incultura.

Vorremmo che anche altri uomini – oltre a quelli che già ci seguono e sostengono- aprano una volta per tutte gli occhi e si indignino per quello che sta accadendo.

La prima causa di morte per le donne tra i 14 e i 40 anni è il femminicidio! Come abbiamo già scritto diverse volte, la violenza sulle donne non riguarda solo le donne, quindi mi rivolgo a certi uomini -che ancora ignorano i dati e gli episodi-  non girate la testa dall’altra parte, l’indifferenza è l’atteggiamento peggiore che si possa assumere in questi casi.

Non vi indignate soltanto quando la vittima di femminicido, stalking, violenze sessuali o molestie è una vostra figlia, indignatevi sempre, tutti i giorni!

Come per la mafia o per i campi di sterminio anche per la violenza che le donne subiscono c’è questo “atteggiamento negazionista”, tutto italiano. Siamo troppo codardi per ammettere e per cambiare, così ci crogioliamo nel “negazionismo”. Fare finta che non esista, è comodo ed è quello che spesso gli italiani fanno!

Aprite gli occhi uomini, e non scagliatevi contro lo straniero, il violentatore o l’assassino spesso si nasconde nelle mura domestiche, la violenza sulle donne avviene 8 volte su 10 in famiglia, quelli non sono affari di famiglia, non sono panni sporchi da lavare in famiglia!

Aiutateci a chiedere leggi più severe per questi reati, SEMPRE e non solo quando il colpevole è straniero !

Faby



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